Un progetto abitativo che unisce tradizione e automazione onsite
Horizon Legacy, società di sviluppo immobiliare con sede in Ontario, e lo studio Two Row Architect, fondato e gestito da professionisti indigeni, hanno dato vita a Eh ni da se, “luna nuova” in lingua Cayuga. L’iniziativa prevede la realizzazione del più esteso insediamento abitativo indigeno al mondo costruito con sistemi robotici direttamente in cantiere, per rispondere all’emergenza abitativa che colpisce i popoli originari canadesi.
Contesto della crisi abitativa nelle comunità indigene
Le riserve canadesi soffrono di un tasso di affollamento superiore a quello medio nazionale, con infrastrutture spesso vetuste e mancanza di nuove costruzioni. Secondo dati del Governo del Canada, oltre il 30 % delle famiglie indigene vive in condizioni di abitazione inadeguata, con necessità di ampliamenti e ristrutturazioni urgenti. Questo squilibrio motiva la collaborazione tra Horizon Legacy e Two Row Architect, volta a mostrare come l’edilizia robotizzata possa accelerare tempi e costi di realizzazione rispettando usi e valori culturali.
Partner e competenze
-
Horizon Legacy: guidata da Nhung Nguyen, azienda specializzata in investimenti immobiliari e tecniche di prefabbricazione avanzata.
-
Two Row Architect: studio con sede a Six Nations of the Grand River, conosciuto per l’approccio partecipativo alle comunità indigene e per l’elaborazione di architetture ispirate ai principi della cultura Haudenosaunee.
Caratteristiche architettoniche e simboliche
La pianta ad arco di Eh ni da se richiama la forma della mezzaluna, simbolo di rinascita e ciclicità. L’edificio a tre piani ospiterà fino a trenta alloggi, disposti su un tracciato curvilineo che favorisce la vista panoramica e crea spazi comuni circolari al centro del complesso. Ogni unità include veranda rialzata, ampia finestratura orientata al sole e materiali esterni termoisolanti ispirati alla tessitura tradizionale.
Tecnologia robotica onsite
A nome di Horizon Legacy, è stato sviluppato un sistema di bracci robotici montati su binari mobili, capaci di preparare fondazioni in calcestruzzo locale e di assemblare elementi prefabbricati in legno massiccio e pannelli isolanti. La stessa piattaforma supporta la stesura automatica di calcestruzzi speciali, mescolati direttamente in cantiere, riducendo i trasporti e consentendo un maggiore impiego di materiali di origine regionale.
Fasi di realizzazione e tempistiche
-
Progettazione partecipata: incontri con anziani e famiglie delle comunità per definire esigenze abitative e spazi condivisi.
-
Prefabbricazione controllata: taglio e preparazione dei componenti nelle officine di Horizon Legacy.
-
Costruzione onsite: avvio in primavera 2025 delle opere di fondazione e montaggio robotico, con obiettivo di completare la prima fase entro la fine del 2026.
-
Espansione futura: pianificata una seconda fase per altre venti unità, con possibili estensioni modulari secondo la crescita demografica.
Impatto sociale e culturale
Eh ni da se non è un mero complesso residenziale, ma un laboratorio di rinforzo della sovranità indigena. Le famiglie coinvolte contribuiranno attivamente alla gestione degli spazi comuni, alla cura di orti di piante autoctone e alla diffusione di pratiche di edilizia tradizionale rivisitate in chiave contemporanea. Il progetto mira anche a formare giovani operatori locali sulle tecnologie robotiche, creando posti di lavoro qualificati all’interno delle stesse comunità.
Esempi di costruzioni robotiche in ambito sociale
-
CyBe Construction e SAHIF in Sudafrica hanno impiegato stampanti a getto di calcestruzzo per affrontare il deficit di due milioni di abitazioni economiche, realizzando i primi alloggi in poche settimane.
-
VeroTouch in Colorado ha completato case da 100 m² con sistemi di stampa 3D D-Shape, cofinanziate da incentivi statali, puntando all’efficienza energetica e alla resistenza al fuoco.
Questi modelli dimostrano come la produzione edilizia automatizzata possa adattarsi a contesti di urgente necessità sociale, superando i limiti delle tecniche tradizionali e promuovendo filiere locali.
