Un brillante tentativo di commercializzare al consumatore finale una stampante 3d vedremo se avranno miglior fortuna rispetto al Mediaworld
Stampante 3D per tutti? Ci pensa la start-up pugliese
L’intuizione di una cooperativa salentina porta nel settore della grande distribuzione uno degli oggetti del futuro: la stampante 3D open-source. L’innovazione prende il volo in Puglia, dove il prodotto approda tra gli scaffali della Coop, ma potrebbe presto raggiungere il resto della Penisola.
Protagonista lo studio di comunicazione leccese PazLab che ha dato vita a un progetto imprenditoriale parallelo coinvolgendo altre tre cooperative pugliesi tra le più innovative della regione: Rehardwearing, Addlab e Officine080. La neonata startup si chiama How/Art e ha sottoscritto un contratto con Coop Estense per l’avvio di un percorso sperimentale legato all’innovazione aperta e condivisa che si svilupperà a partire dalla vendita al dettaglio della stampante “/Quda”, al prezzo di 990 euro. È il primo esperimento italiano di prodotto a codice sorgente aperto (open-source, quindi potenzialmente modificabile da tutti) venduto attraverso la Grande Distribuzione Organizzata. Lo slogan scelto dalla startup è “Le cose cambiano. Il futuro è di tutti”.
Le motivazioni sono evidenti in questo progetto ambizioso e lungimirante. La stampa 3D può riprodurre qualsiasi file tridimensionale, rende economico e veloce creare singoli o innumerevoli oggetti. Secondo quanto scritto da The Economist, “potrebbe avere sul mondo un impatto così profondo come lo ebbe l’avvento della fabbrica”. La tecnologia trova utilizzo in qualsiasi settore, come gioielleria, calzoleria, progettazione industriale, architettura, automotiva, aerospaziale, settore medico o dentistico. Si può creare di tutto: un abito, una protesi, una casa. Un’azienda cinese, ad esempio, ha costruito dieci case in 24 ore ed eretto un edificio di cinque piani, stampando tutte le parti del palazzo, decorazioni interne ed esterne comprese, con un imponente dispositivo lungo 40 metri. Negli ultimi anni, le piccole stampanti, invece, sono diventate più accessibili – in termini di costi – e l’arrivo di una stampante 3D in un ipermercato Coop è destinato a rivoluzionare le prospettive del settore, anche in Italia.
All’intuizione di PazLab si è unita la lungimiranza del movimento cooperativo pugliese, Legacoop Puglia, che ha percepito la portata innovativa dell’idea, sia dal punto di vista tecnologico che sociale. How/Art e Coop Estense hanno presentato l’investimento due giorni fa all’Ipercoop Santa Caterina di Bari, con l’inaugurazione di un evento di tre giorni che si chiuderà oggi. In programma incontri e laboratori, tra cui il Toymaker che spiega a bambini tra 4 e 12 anni come costruire i propri giocattoli, il Ripara/Action per dare nuova vita ad oggetti danneggiati o il Repair Cafè per riparare dispositivi elettronici insieme allo staff della startup (con la stampante 3d è possibile riparare scocche di ricambio, tasti e altre parti). Un intero piano dell’ipermercato è stato trasformato in un temporaneo FabLab (dall’inglese fabrication laboratory, si stanno diffondendo in tutta Europa e anche in Italia come luoghi, laboratori, officine che offrono servizi personalizzati di fabbricazione digitale).
Lo spazio è strutturato in più aree dove poter seguire, oltre ai workshop, anche dimostrazioni su stampa 3D, sul software libero e open-source, su Arduino (la famosa scheda elettronica made in Italy che ha conquistato il mondo) e tanto altro.
Sembra di trovarsi nel futuro, e in effetti lo è. Ma anche di avere a che fare con un gruppo di sognatori con i piedi per terra. “Questa è una storia di vero coraggio, – afferma Antonio Bonucci di Coop Estense – perché ci vuole una bella faccia tosta a presentarsi dal leader italiano della Grande Distribuzione e proporre un progetto di vendita di un prodotto così innovativo come /Quda. Il rapporto tra Coop e How/Art non si fermerà alla stampante 3D, abbiamo già in programma un progetto comune nelle scuole, la sperimentazione di prodotti legati alla domotica e tanto altro. Questa è la cooperazione sana”.
di Maria Grazia FASIELLO
da quotidianodiPuglia.it