Ok non esageriamo ma la configurazione spaziale tridimensionale dei sentimenti potrebbe avere una rappresentazione plastica
Il cervello esprime i sentimenti in 3D
Coinvolti 3 diversi circuiti che sottostanno alla loro assimilazione, valenza e intensità
Il cervello comunica i sentimenti in 3-D. Secondo uno studio pubblicato su B iological Psychiatry, la comunicazione delle emozioni umane fa affidamento su tre diversi sistemi: uno che presta attenzione agli stati affettivi – io sento – un secondo che categorizza questi stati in parole e un terzo che ne riporta l’intensità.
Sia che ci sentiamo felici, tristi, spaventati o arrabbiati, ci è chiesto spesso di identificare e comunicare questi stati d’animo. Ma l’abitudine e la facilità di comunicare come ci sentiamo possono portare a sottovalutare l’importanza di queste espressioni, e come l’indebolimento di questa capacità può portare gli individui con disturbi clinici a oscillare da grave depressione alla schizofrenia ai disordini autistici. Il progresso in neurologia ha costantemente chiarito i circuiti e i processi che sottintendono agli stati emotivi.
Uno dei leader in questo campo, Kevin Ochsner, direttore del laboratorio delle neuroscienze cognitive sociali alla Columbia University, studia le basi neuronali dei processi sociali, cognitivi e affettivi. In questo nuovo studio, lui e il suo team hanno deciso di studiare i processi coinvolti nella costruzione dell’identificazione delle emozioni, piuttosto che gli effetti che questa presa di coscienza ha sugli stessi stati emotivi.
Per raggiungere l’obiettivo, hanno selezionato dei partecipanti in perfetta salute che si sono sottoposti a scanner celebrali, durante un’attività sperimentale che generava un auto-report delle emozioni. Questo test ha permesso ai ricercatori di esaminare l’architettura neuronale che sottintende all’espressione delle emozioni. «Abbiamo scoperto che un’abilità apparentemente semplice è in realtà possibile grazie a tre differenti sistemi neuronali: principalmente le regioni subcorticali che innescano una iniziale risposta affettiva, alcune parti della corteccia prefrontale mediale che focalizzano la nostra consapevolezza della reazione e aiutano a generare i modi possibili di descrivere quelle che stiamo provano, e una parte della corteccia prefrontale laterale che aiuta a scegliere le parole migliori per descrivere i sentimenti», spiega in una nota Ochsner.
«Queste scoperte suggeriscono che la presa di consapevolezza delle emozioni, mentre sembra semplice, è supportata da una rete di regioni del cervello che insieme ci portano da un evento affettivo alle parole che ci fanno esprimere i nostri sentimenti a noi stessi e agli altri – aggiunge Ochsner – Perciò questi risultati hanno importanti implicazioni per capire sia la natura della vita emotiva di tutti i giorni, e come l’abilità di comprendere e parlare delle nostre emozioni può collassare nelle popolazioni cliniche».
«È essenziale – aggiunge John Krystal, editor di Biological Psychiatry – comprendere i meccanismi che sottostanno all’assimilazione, la valenza e le intensità delle emozioni. Nel breve periodo, apprezzare i distinti circuiti che mediano queste dimensioni delle esperienze emozionali aiuta a capire come lesioni cerebrali, ictus e tumori producono differenti tipi di cambi d’umore. Nel lungo periodo può aiutare a trattare in maniera più efficace questi disordini».
da lastampa.it