La società PROTECT3D, specializzata in protesi personalizzate, ha ottenuto un contratto da 1,3 milioni di dollari dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DoD) nell’ambito del programma Small Business Innovation Research (SBIR). Questo finanziamento supporta lo sviluppo di una piattaforma dedicata alla creazione di tutori personalizzati per i soldati, semplificando il processo grazie a un’app e a un workflow dedicato. In futuro, i militari potrebbero utilizzare i propri smartphone per scansionare e ordinare dispositivi protesici personalizzati.

Un impatto significativo per la missione militare

La piattaforma PROTECT3D mira a risolvere problemi legati ai tutori per la caviglia e il piede (ankle-foot orthosis, AFO) e alle lesioni muscolo-scheletriche, che rappresentano circa il 30% di tutte le evacuazioni mediche. La rapida produzione di tutori personalizzati potrebbe fornire un aiuto immediato ed economico ai soldati, inclusi quelli schierati in prima linea. Secondo il DoD, le lesioni muscolo-scheletriche costano oltre 1 miliardo di dollari ogni anno.

Kevin Gehsmann, CEO di PROTECT3D, ha dichiarato: “Aiutare atleti e pazienti è stato emozionante, ma con questo contratto SBIR siamo onorati di poter sostenere gli uomini e le donne delle nostre forze armate, mantenendoli pronti alla missione mentre proteggono il nostro Paese.”

Un approccio innovativo alla mobilità dei militari

Con sede a Durham, North Carolina, PROTECT3D si distingue per il suo approccio workflow-based e la consegna rapida di dispositivi su misura. Questa tecnologia potrebbe essere rivoluzionaria per le forze armate statunitensi, che contano oltre 2 milioni di militari attivi e 700.000 dipendenti civili.

Le applicazioni vanno oltre i tutori, includendo:

  • Caschi: Garantire una vestibilità corretta per una maggiore sicurezza.

  • Zaini e armature: Ridurre il rischio di lesioni da trasporto.

  • Calzature: Prevenire dolori e infortuni garantendo calzature perfettamente adattate.

La tecnologia potrebbe espandersi in altri settori, come UPS, forze di polizia, supermercati e industrie che dipendono da personale attivo. Un workflow scalabile per creare ortesi personalizzate potrebbe evolversi in un mercato multimiliardario.

La chiave: supervisione e sicurezza

Un aspetto critico è determinare quando un ortopedico o un protesista debba intervenire su un caso specifico. Ad esempio:

  • Il sistema potrebbe identificare utenti che necessitano di una visita clinica.

  • Potrebbe segnalare situazioni in cui un tutore non è appropriato, suggerendo invece un’evacuazione medica.

L’accesso non supervisionato ai tutori rischia di aggravare lesioni esistenti. Se PROTECT3D integra supporto remoto da parte di specialisti e adeguate misure di sicurezza, la piattaforma potrebbe rappresentare un precursore per sistemi di workflow completi destinati a clienti aziendali.

Un futuro promettente per PROTECT3D

Con questo contratto SBIR, PROTECT3D si posiziona come leader nell’innovazione protesica per le forze armate. La combinazione di tecnologie di stampa 3D, workflow semplificati e partnership strategiche con il DoD potrebbe trasformare la mobilità e la salute dei militari, aprendo al contempo nuove opportunità in mercati civili e industriali. Questa iniziativa potrebbe rappresentare un punto di svolta per l’intero settore delle protesi personalizzate.

 

Di Fantasy

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