Un piano del Museo di Dubai per stampare in 3d un enorme archivio fisico con tutti i monumenti antichi .
Dubai è nota come una città ricca e di lusso . E’ la città più popolata negli Emirati Arabi e uno dei posti più costosi per vivere nel mondo; i miliardari abbondano, spingendo una enorme economia globale e un importante centro della finanza.
E’ facile prevedere che la tecnologia più avveniristica sia presenza costante in questa città così particolare, dove la gente si aspetta che allo schioccar di dita tutto venga fatto subito,e dove possiamo trovare alcuni dei più incredibili edifici del mondo. L’architettura e la cultura sono patrimonio della città e i musei sono tenuti in grande considerazione come modo di preservare la storia del Medio Orientale.
All’inizio di quest’anno, abbiamo già scritto della costruzione imminente del Museo del Futuro dal costo di 136 milioni di dollari, da completare entro il 2017. Utilizzando la tecnologia di oggi e del futuro, e la stampa 3D come uno dei principali elementi costruttivi innovativi e la struttura : lo scopo è di operare non solo come un museo, ma anche come un laboratorio di innovazione con una particolare attenzione per l’educazione, la salute, le smart city, l’energia e i trasporti.
Ora in questa ottica di strategia a lungo termine nasce l’idea di conservare gli antichi monumenti del patrimonio di tutta la regione, utilizzando la tecnologia 3D.
Altri musei utilizzano la scansione 3D nell’intento di preservare le immagini di manufatti e strutture, come quella di manufatti religiosi ortodossi orientali. La maggior parte di questi progetti guidato da aziende come Artec3D e Threeding, hanno poi permesso anche la condivisione dei files scaricabili dal pubblico, ma non vi è ancora una indicazione sul fatto che una cosa del genere potrà essere possibili con il progetto di Dubai.
Di questa partnership fanno parte
Il Museo di Dubai della Fondazione Futuro
L’ UNESCO
Istituto sede nel Regno Unito per l’Archeologia digitale (IDA) – una joint venture tra l’Università di Harvard e l’Università di Oxford
“Gli estremisti vogliono imporre una visione diversa del mondo. Vogliono dirci che non c’è memoria, che non c’è cultura, che non c’è patrimonio. Il Dubai Museum della Fondazione Futuro vi chiede di partecipare allo sforzo per opporsi alla visione degli estremisti del futuro e per contribuire a trasmettere la storia alle generazioni future “, ha affermato Irinia Bokova, Direttore Generale dell’UNESCO.
Secondo gli amministratori della Fondazione il piano del museo del futuro è quello di prendere più di un milione di immagini archeologice da inserire in un database digitale. Ancora più interessante è che per farlo, distribuiranno 5.000 telecamere 3D a partner e volontari per catturare queste immagini che saranno poi catalogate per essere stampate in 3d o in 4d.
“E’ importante preservare il patrimonio di siti in quanto servono come fonte di ispirazione per gli innovatori e pionieri per costruire il futuro”, ha detto Mohammed Abdullah Al Gergawi, Vice-Presidente del Consiglio della fondazione e Amministratore Delegato del Dubai Museum della Fondazione Futuro . “Quello che stiamo facendo oggi è parte dei nostri sforzi per dare visibilità alla storia e al nostro ricco passato della nostra regione .”
Questo è anche un modo per proteggere i monumenti per i posteri nel caso di una minaccia o di una catastrofe ed è anche la visione di Sua Altezza lo Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Vice Presidente e Primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti e governatore di Dubai . L’accordo di partnership è stato firmato da Al Gergawi e dal dottor Roger Michel, direttore esecutivo dell’Institute for Digital Archeology.
Gli archeologi di Harvard insieme con l’Università di Oxford, in collaborazione con l’UNESCO faranno da supervisori e da vigilanza . Insieme con il museo, IDA ha già creato un portale in modo da pubblicizzare sui media e sui nuovi media la nuova iniziativa con tutte le informazioni fornite al pubblico.
“Grazie al supporto del Museo di Dubai Of The Future Foundation, l’Istituto per la Digital Archeology potrà raddoppiare gli sforzi per ripristinare il paesaggio del Medio Oriente con i grandi simboli del nostro patrimonio culturale che sono stati distrutti o deturpati”, ha detto il dottor Roger Michel, il direttore esecutivo dell’Istituto di Digital Archeology. “Questi simboli, l’architettura e gli oggetti del mondo antico, parlano con forza a ciò che unisce Oriente e Occidente, e quindi sono necessari ora più che mai. Gli Emirati Arabi Uniti sono un partner indispensabile per questo importante lavoro “.