Una rivoluzione nel campo medico: il successo del primo trapianto di trachea 3D in Corea
L’equipe medica del Seoul St. Mary’s Hospital, in collaborazione con T&R Biofab, ha segnato una tappa importante nella medicina regenerativa compiendo il primo trapianto al mondo di una trachea realizzata mediante stampa 3D su un paziente. Questo avanzamento potrebbe rivoluzionare il trattamento di patologie quali il cancro alla tiroide e altre affezioni tracheali.
La realizzazione di una trachea 3D: un connubio di tecnologia e biologia
In Corea del Sud, un team di medici ha ottenuto un risultato senza precedenti trapiantando una trachea artificiale, fabbricata con tecniche di stampa 3D e cellule staminali, in un paziente, segnando così un passo avanti significativo nella ricerca medica e nell’uso delle tecnologie di stampa 3D nell’ambito dei trapianti. La paziente, una donna di circa cinquant’anni che aveva perso una parte della trachea a seguito di un intervento per cancro alla tiroide, ha beneficiato di questo innovativo organo, come riportato da Science Focus.
Per creare la trachea artificiale si è utilizzato il policaprolattone (PCL) per fornire sostegno strutturale, abbinato a un bioinchiostro specializzato per sostenere le cellule viventi. Questo metodo si avvale di cellule staminali e cellule cartilaginee ottenute dal naso dei pazienti, che solitamente vengono eliminate durante interventi per problemi di congestione nasale o chirurgia del setto. Un aspetto fondamentale di questo trapianto è l’assenza della necessità di somministrare farmaci immunosoppressori al paziente, minimizzando i rischi associati a questa procedura.
Verso nuove frontiere della medicina regenerativa
Questa innovazione potrebbe aprire la strada a trattamenti avanzati per persone affette da cancro alla tiroide, malformazioni congenite o danni alla trachea. La ricerca in questo ambito ha radici profonde, con esperimenti in laboratorio che datano al 2004, come riferito da Science Focus. Il gruppo di ricerca, composto da una variegata squadra di scienziati, medici e ingegneri, si è focalizzato sulla creazione di strutture tubulari e ha impiegato tecnologie di stampa 3D di estrema precisione.
Prospettive future nel trapianto di organi
Sebbene sia prematuro affermare che la stampa 3D possa risolvere tutte le problematiche legate ai trapianti d’organo, questo caso di successo illustra il notevole potenziale di questa tecnologia. La ricerca prosegue, con l’ambizione di ampliare le possibilità di stampare in 3D un ventaglio più vasto di organi in futuro. Un esempio di ricerca in corso riguarda lo sviluppo di patch cardiaci derivati da cellule staminali, che hanno già mostrato successo in esperimenti su ratti.