La Stampa 3D del Suolo Arriva alla Biennale di Architettura di Venezia 2025

Il Progetto “Ecologically Active Structure” dell’Università della Virginia

Un gruppo interdisciplinare dell’Università della Virginia ha conquistato un posto di prestigio alla 19ª Esposizione Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Il progetto denominato “Ecologically Active Structure” rappresenta un’interessante convergenza tra scienza dei materiali, studi ambientali e progettazione architettonica. Il team di ricerca è composto da Ehsan Baharlou del Dipartimento di Architettura, David Carr del Dipartimento di Scienze Ambientali e Ji Ma del Dipartimento di Scienza e Ingegneria dei Materiali.

L’iniziativa verrà presentata all’interno del Padiglione Francese, sotto la cura dell’agenzia di architettura Jakob+MacFarlane, in collaborazione con Martin Duplantier e Éric Daniel-Lacombe. L’esposizione, intitolata “Vivre avec / Living with”, si svolgerà dal 10 maggio al 23 novembre 2025, organizzata dal Ministero della Cultura francese e dal Ministero per l’Europa e gli Affari Esteri.

L’Innovazione della Miscela di Suolo Stampabile

Il cuore del progetto risiede nella sviluppo di una miscela di suolo stampabile che mantiene l’integrità strutturale fornendo al contempo i nutrienti necessari per la germinazione dei semi. I ricercatori hanno utilizzato il trifoglio bianco (Trifolium repens L.) come componente biotico del sistema. Le immagini time-lapse catturate a 48, 96 e 144 ore documentano la germinazione e la crescita delle piante sulle strutture di suolo stampate in 3D.

Il processo di fabbricazione si basa su un sistema di stampa 3D robotico che include un estrusore passivo e una pompa a cavità progressiva IMER Small 50 EVO assemblata su un robot KUKA KR 10 R1100-2. Questa configurazione tecnologica permette di creare strutture autoportanti utilizzando una miscela di suolo senza additivi, dimostrando la possibilità di realizzare elementi architettonici sostenibili attraverso l’impiego di materiali locali.

Il Contesto Tematico della Biennale 2025

Il progetto dell’Università della Virginia si allinea perfettamente con il sotto-tema “Living with… collective intelligences”, che esplora la collaborazione tra competenze umane, sistemi naturali e innovazione tecnologica. La Biennale di Architettura 2025, curata da Carlo Ratti, si concentra sul tema generale “Intelligens. Natural. Artificial. Collective”, esaminando l’intersezione di diverse forme di intelligenza nell’affrontare le sfide architettoniche contemporanee.

A causa delle ristrutturazioni in corso, l’esposizione del Padiglione Francese si svolgerà al di fuori dello spazio tradizionale del padiglione, utilizzando una struttura temporanea e leggera costruita con materiali riutilizzabili. Il design enfatizza un ambiente aperto e inclusivo, integrando il paesaggio circostante e il canale adiacente.

Altre Installazioni di Stampa 3D alla Biennale

La presenza della stampa 3D alla Biennale di Venezia 2025 non si limita al progetto dell’Università della Virginia. Lo studio di architettura e design italiano Mario Cucinella Architects ha presentato “A Flower in San Servolo”, un anfiteatro stampato in 3D inaugurato durante i Green Design Days 2025. La struttura, situata sull’Isola di San Servolo, è composta da circa 750 blocchi modulari di 62 tipologie diverse, tutti stampati in 3D sul posto utilizzando un materiale a base di calce.

L’anfiteatro è stato assemblato senza adesivi, utilizzando un metodo di assemblaggio a secco che consente la completa reversibilità e il riutilizzo. Il team di progettazione ha sottolineato come la struttura possa ospitare spettacoli, riunioni pubbliche e attività educative, integrandosi con la topografia dell’isola.

La Collaborazione tra WASP e Columbia University

Un’altra installazione significativa è “Earthen Rituals”, frutto della partnership tra WASP, produttore italiano di sistemi di stampa 3D su larga scala per l’edilizia sostenibile, e il Natural Materials Lab della Columbia University. L’installazione a base di argilla è stata esposta nella sezione “Natural” dell’Arsenale della Biennale.

Il team di ricerca ha utilizzato la stampante 3D ceramica 40100 LDM di WASP e il sistema 3MT LDM per produrre centinaia di piastrelle di terra realizzate con una miscela di terreni di scarto edilizio e sottoprodotti agricoli. Il processo ha coinvolto un “approccio da cucina” alla formulazione dei materiali e ha incorporato tecniche come la terra battuta, la tessitura, la cesteria e la realizzazione di figurine. Il progetto ha visto la partecipazione di assistenti laureati della GSAPP della Columbia University e ha ricevuto supporto tecnico dal Programma di Residenza di WASP.

L’Impatto sulla Sostenibilità Architettonica

Questi progetti dimostrano come la stampa 3D stia emergendo come tecnologia chiave per l’architettura sostenibile. L’utilizzo di materiali locali, la riduzione degli sprechi e la capacità di creare strutture complesse con metodi di produzione efficienti rappresentano vantaggi significativi per il settore edile. L’approccio dell’Università della Virginia, in particolare, suggerisce nuove possibilità per l’integrazione di sistemi biologici nell’architettura, aprendo scenari inediti per la progettazione di edifici che non solo rispettano l’ambiente ma contribuiscono attivamente agli ecosistemi locali.

La presenza di queste installazioni alla Biennale di Venezia 2025 evidenzia come la stampa 3D stia transitando dalla fase sperimentale a quella applicativa, offrendo soluzioni concrete per le sfide architettoniche del futuro. L’evento veneziano si conferma così come piattaforma privilegiata per la presentazione di tecnologie emergenti che potrebbero ridefinire il modo in cui concepiamo e realizziamo gli spazi abitativi.


 

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Di Fantasy

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