Italcementi presenta una nuova miscela di cemento a presa rapida sviluppata appositamente per la stampa 3D

Alla conferenza BAUTEC di Berlino, Italcementi ha presentato una nuova miscela di calcestruzzo sviluppata appositamente per le applicazioni di stampa 3D per l’edilizia. La nuova miscela è stata sviluppata per essere veloce, al fine di consentire la deposizione di geometrie più complesse e anche più sostenibili, in linea con gli obiettivi dell’azienda per processi di costruzione più sostenibili.

Italcementi, parte del gruppo HeidelbergCement , ha iniziato a studiare la tecnologia di stampa 3D nel 2015 nei laboratori dell’azienda a Bergamo, i.lab. In particolare, Italcementi ha condotto attività di ricerca in questo campo sviluppando materiale cementizio che potrebbe essere adattabile alle diverse tecnologie di stampa 3D, al fine di fornire una soluzione innovativa per le costruzioni. La società punta alla stampa 3D nella sua ricerca di sostenibilità, con l’obiettivo di creare una nuova cultura “edilizia”, ​​un nuovo sistema di progettazione e implementazione basato su tecnologie digitali e che coinvolga studi di architettura e design, società di costruzioni, centri di ricerca, università.

Italcementi ha iniziato a studiare le tecnologie di stampa 3D concentrandosi sulle proprietà dei materiali di cemento e calcestruzzo. Il know-how acquisito e le capacità tecniche sviluppate dal gruppo di ricerca durante la fase di laboratorio sono stati supportati attraverso investimenti in macchine e partnership di laboratorio. Il team è cresciuto fino a includere ingegneri, chimici per materiali, architetti e tecnici / ricercatori di laboratorio, per un totale di circa 15 persone, con oltre 15.000 ore di ricerca nel 2018.

I partner di Italcementi fanno parte di una rete che comprende università, studi di architettura e ingegneria. Tra questi, la Harvard College Graduate School of Design, l’Università di Napoli “Federico II” (Dipartimento di Ingegneria Chimica, Materiali e Produzione Industriale e Dipartimento di Strutture per Ingegneria e Architettura), Università degli Studi di Firenze (Consorzio per lo Sviluppo di Grandi sistemi interfase) e start-up di stampa 3D per costruzioni come COBOD International.

Lo sviluppo di nuove formulazioni che possono essere elaborate da diversi sistemi di stampa 3D di estrusione e lo studio di soluzioni in cui la stampa 3D può essere utilizzata per applicazioni strutturali sono elementi chiave della continua ricerca di Italcementi. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, la collaborazione con MATERIAS e il Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, e con la sua spin-off Etesias srl, è considerata strategica per lo sviluppo di nuovi concetti di progettazione strutturale , nonché per il contributo alla definizione appropriata di norme e regolamenti.

Questa collaborazione intende portare innovazione nell’area della “personalizzazione” di oggetti strutturali e, di conseguenza, all’intero processo di progettazione dello stesso. Inoltre, a valle del processo di stampa, è possibile realizzare veri e propri elementi strutturali in cemento armato (ovvero caratterizzati dalla presenza di armature metalliche) attraverso una tecnica di assemblaggio con l’ausilio di dispositivi in ​​acciaio che rendono la struttura monolitica.

In definitiva, questo è un processo di realizzazione molto particolare e unico (dal design al prodotto). Il controllo dell’intera catena di approvvigionamento dal design al prodotto consente l’inclusione di dispositivi intelligenti nella fase di produzione, ad esempio per il monitoraggio strutturale o lo scambio di informazioni in una rete di infrastrutture. Attraverso questo approccio, l’uso della stampa 3D porta a una nuova cultura di “edilizia” sostenibile, un sistema di progettazione e costruzione basato su tecnologie digitali.

Lascia un commento