ivan bortolinPiccole aziende crescono e con loro gli artigiani imprenditori

Artigiano under 30 dà un calcio
alla crisi con la stampante 3D
Idea vincente di Ivan Bortolin che ora lavora, da Pordenone,  in tutt’Italia. I clienti dei professionisti possono toccare i progetti

Nei giorni in cui il settore manifatturiero provinciale vive uno dei periodi più neri, con la ventilata chiusura degli stabilimenti delle grandi aziende (Electrolux e Ideal standard su tutti), da Prata di Pordenone arriva la storia di Ivan Bortolin, artigiano di 29 anni che si è messo in proprio nel settore nascente delle stampanti tridimensionali e ora ha clienti in tutta la Penisola, per i quali realizza prodotti su misura.
Bortolin ha presentato le sue stampanti giovedì e venerdì a Udine (nel Fab lab) e ieri a Pordenone (durante il Linux day del Pordenone Linux user group – PnInnova all’istituto Kennedy) dimostrando che con creatività, capacità di prevedere scenari commerciali futuri e passione si può lavorare anche nei tempi della crisi.
Da quanto produce stampanti?
Da circa due anni, con la vendita vera e propria nell’ultimo anno e mezzo: tutto è nato dagli studi per la tesi universitaria in ingegneria elettronica, quando ho capito che c’era mercato per delle stampanti prodotte su misura e con costi accessibili per i clienti.
Chi compra da lei?
Sono professionisti quali architetti, designer e ingegneri, sparsi in tutta Italia, che devono far “toccare con mano” ai loro stessi clienti i prototipi dei prodotti che progettano. In commercio ci sono stampanti 3D “giocattolo”, adatte per un uso hobbystico, e quelle ultra professionali. Io mi sono inserito a metà del settore, con stampanti di alta qualità ma dal costo medio.
Quanto costa una sua stampante?
Mediamente tra 1.500 e 2.500 euro: il professionista che si rivolge a me risparmia in media sui 20 mila euro rispetto a una stampante ultra professionale.
E come funzionano?
Le stampanti 3D creano un oggetto attraverso degli strati sovrapposti di plastica, la quale può essere di vari tipi, dalla Pla realizzata con il mais a l’Abs più dura e che si usura di meno. In questo modo si realizza l’oggetto con la forma, i volumi e i colori che si vuole. Per esempio un mio cliente ha ricreato un telecomando che aveva progettato.
Quali gli oggetti che invece lei stampa di più?
Io stampo principalmente…stampanti. Infatti la filosofia alla base del mio lavoro l’ho condensata nelle parole RepRap: in sostanza si tratta della prototipazione autoreplicante, ogni stampante è in grado, una volta ricevuti i comandi, di replicarsi. Servono anche dei pezzi ulteriori poi per completare il macchinario, che però trovo sul mercato locale visto che sono di grande qualità.
Il Friuli è quindi terra fertile per questo business?
Certo: abbiamo un settore meccanico tra i più avanzati, io posso contare su una filiera che mi permette di trovare pezzi di qualità per le stampanti nel raggio di 20 chilometri. Per questo sono preoccupato per la chiusura delle altre aziende, soprattutto quelle dell’indotto, perché poi dovrò cercare i pezzi altrove.
Sul sito ivanbortolin.it l’artigiano ha raccolto tutti i suoi progetti: interessante l’utilizzo delle stampanti per realizzare mappe sensoriali per non vedenti, nonché il nuovo filone degli scanner 3D in collaborazione con Carlo Fonda e Gaia Fior, due ricercatori che vogliono portare questa tecnologia nei paesi in via di sviluppo.

di Davide Francescutti da messaggeroveneto.it

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