Un tentativo Wiki nel mondo della tridimensionalità printata
Kentstrapper, stampare in 3D
Nel mondo tecnologico e sempre all’avanguardia del design l’avvento delle stampanti in 3D ha modificato la prospettiva della produzione degli oggetti. Una vera e propria rivoluzione riguarderà la loro realizzazione: non ci sarà più un solo produttore ma la diffusione di progetti che potranno essere scaricati e “materializzati” ovunque grazie a queste innovative stampanti.Un futuro che profuma di passato, quando gli oggetti di uso comune erano prodotti localmente da piccoli artigiani, che coinvolgevano la famiglia nel lavoro di queste piccole “aziende”.
Una storia ora riproposta da una start up a carattere familiare, la Kentstrapper, che realizza stampanti tridimensionali. Alla base di quest’impresa ci sono i giovani fratelli Cantini. Lorenzo e Luciano, di 22 e 29 anni, hanno coinvolto nell’iniziativa il padre Ugo, i cugini Rinaldi e anche il nonno Luciano (artigiano in gioventù). Aiutati da altri collaboratori hanno creato una serie di nuove stampanti tridimensionali che utilizzano il processo della “produzione additiva”. Un ugello “estrude” un filamento di plastica termofusa. Strati di questo materiale, sovrapponendosi, generano l’oggetto. Lo sviluppo di questo strumento è stato reso possibile dall’esperienza accumulata con la realizzazione di altre stampanti 3D, l’Archimede e la Galileo, diventate realtà grazie al progetto RepRap (idea nata dal dott. Adrian Bowyer, che mirava a creare un macchina in grado di replicare da sola i suoi stessi componenti). Seguendo i principi della filosofia Open Source il know-how è stato utilizzato dai fratelli Cantini per realizzare la loro start-up familiare. Mentalità che Kentstrapper intende trasmettere anche con i suoi progetti rivolti anche alle scuole: grazie a questo una classe del quarto anno dell’ITIS E. Scalfarodi Catanzaro ha realizzato il disegno CAD di un Levitron (un dispositivo per la levitazione magnetica)stampabile in 3D.
Una nuova generazione di stampanti 3D è stata presentata alla recente Milano Design Week di Milano: “Da quando abbiamo messo le mani sulla nostra prima stampante 3D opensource RepRapmodello Galileo – dicono Marcello e Patrizia – abbiamo capito che volevamo modificarla radicalmente per creare uno strumento di lavoro a nostra misura”.
Anche in questo caso è stato applicata la filosofia dell’opensource. I “file di taglio” verranno rilasciati sotto licenza Creative Commons, e la stessa stampante è pilotata da una scheda Arduino.
Un progetto ancora privo di nome. A sceglierlo saranno i “navigatori” del web: approvando l’idea di Riccardo Luna ci sarà un contest online.
Chi vuole potrà scegliere non solo il nome ma anche lo slogan. Il vincitore sarà premiato da una giuria con la stampante stessa.
Le proposte potranno essere fatte sul sito web,www.kentstrapper.com e sulla pagina facebook nonchè con un tweet mediante l’hashtag #trovailnome
da lastampa.it