Koch Engineered Solutions (KES), una controllata di Koch Industries, una delle più grandi aziende private al mondo, ha recentemente aperto la sua prima fabbrica interamente di proprietà in Cina. Situata nella zona di sviluppo economico e tecnologico di Changshu (CETDZ) nel sud-est della Cina, la struttura di 60.000 metri quadrati (oltre 650.000 piedi quadrati) comprende una linea di produzione completamente automatizzata ed è descritta come “una delle più sofisticate fabbriche di produzione del suo genere”.

Attraverso un portafoglio di oltre una dozzina di marchi, KES produce una vasta gamma di attrezzature per la decarbonizzazione nei processi di produzione e generazione di energia. Ad esempio, una controllata di KES, John Zink Hamworthy Combustion, è specializzata nella produzione della piattaforma Smart Combustion, un sistema per la gestione digitale delle attrezzature industriali, in particolare per la riduzione delle emissioni.

Durante la cerimonia di apertura della nuova struttura KES a Changshu, in Cina, il presidente di KES, Dave Dotson, ha dichiarato: “Questo investimento riflette la forte fiducia di KES nel potenziale futuro del mercato cinese, che da tempo è identificato come un mercato cruciale per la nostra attività. La fabbrica di produzione cinese è parte integrante del supporto alle nostre operazioni globali e crea sinergie reciprocamente vantaggiose con i nostri partner all’interno della catena del valore industriale”.

Secondo il comunicato stampa sulla nuova struttura, il vicepresidente di KES Equipment Technology & Services (ET&S) Asia Pacific, David Chang, “ha espresso entusiasmo per l’allineamento delle soluzioni KES con le tendenze in evoluzione del mercato cinese, in particolare nei settori ad alta efficienza energetica e innovazione tecnologica. Ha sottolineato l’impegno dell’azienda nel creare partnership durature e reciprocamente vantaggiose con le imprese cinesi”.

Per il settore della manifattura additiva (AM), in particolare, questo sviluppo getta luce su quale sia la strategia a lungo termine di Koch Industries, data la loro significativa presenza nel settore AM negli ultimi anni. Come esempi di questi investimenti, l’azienda, attraverso due diverse divisioni di investimento, ha condotto un round di finanziamento da 160 milioni di dollari per Desktop Metal nel 2019 e ha guidato un round da 102 milioni di dollari per il fornitore di polveri metalliche AM 6K poco più di un anno fa.

Con la sua maggiore presenza nel settore petrolchimico, la progressiva trasformazione di Koch in un fornitore di soluzioni per la decarbonizzazione è sia astuta che interessante. È “interessante” solo perché, come evidenziato in un articolo di maggio 2022 sul significativo round di finanziamento della serie D di 6K di Koch Investments Group, “la famiglia Koch è nota per aver contribuito con ingenti somme a organizzazioni che negano la responsabilità umana per il cambiamento climatico. … A partire dal 2016, secondo quanto riferito, Charles e David Koch hanno iniziato a fare donazioni multimilionarie per ostacolare l’adozione dell’auto elettrica”.

Il termine di questo dettaglio è particolarmente significativo nel contesto attuale, considerando che il mercato dei veicoli elettrici è il fulcro della crescita manifatturiera cinese. Pertanto, oltre al fatto che molti individui sembrano essere stati indotti a credere di essere contrari ai veicoli elettrici, non sembra irragionevole chiedersi se tutti gli interessi che hanno spinto l’agenda anti-VE fossero davvero contrari all’idea di elettrificazione o se si trattasse semplicemente di uno sforzo incredibilmente cinico per creare barriere all’ingresso per le aziende che non erano coinvolte nello stratagemma.

A sostegno di quest’ultima interpretazione, è un accordo riportato ieri dall’agenzia di stampa statale saudita: il Ministero degli Investimenti dell’Arabia Saudita ha firmato un accordo da 5,6 miliardi di dollari con Human Horizons Technology, produttore cinese di veicoli elettrici. Questo potrebbe sembrare meno sorprendente rispetto alla “svolta” di Koch, dato che il governo dell’Arabia Saudita ha mostrato un crescente sostegno all’espansione dei propri investimenti nell’elettrificazione, con i veicoli elettrici in prima linea in tale strategia. Tuttavia, è importante ricordare che, prima che tutti gli oppositori più visibili dell’azione spontanea sul cambiamento climatico cambiassero contemporaneamente idea, il loro finanziamento delle campagne di disinformazione sulla questione ha fatto molto per ostacolare un vero progresso.

In tal caso, la lezione qui è che non c’è davvero nulla che ostacoli un vero boom delle energie rinnovabili: e questo probabilmente spiega molto il motivo per cui, ora che finalmente sta accadendo, sembra decollare così rapidamente. Le aziende del settore AM con un focus sull’energia verde dovrebbero raddoppiare e triplicare i loro sforzi su quel fronte aziendale, anche se ciò significa collaborare a volte con entità che si potrebbe pensare fossero determinate ad ostacolarle.

Di Fantasy

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