Pacha Ibiza ridefinisce la sua facciata con la stampa 3D parametrica

Il Pacha Group, proprietario della storica discoteca Pacha Ibiza dal 1973, ha scelto la stampa 3D di grande formato per rinnovare il volto del club in vista della stagione estiva 2025. Tre facciate completamente personalizzate, progettate come “pelli” architettoniche intercambiabili, trasformano l’ingresso del locale in una superficie dinamica che cambia aspetto in base all’evento in programma.

A guidare il concept è Gola Studio, lo studio creativo e di produzione interno al gruppo, mentre WASP (World’s Advanced Saving Project) e WASP Hub Mantova sono responsabili dell’intera fase di fabbricazione additiva dei moduli. L’obiettivo è coniugare la potenza comunicativa della facciata con la flessibilità produttiva della stampa 3D a pellet di grande formato.


Tre facciate parametriche, una stagione intera di scenografie

Il progetto prevede tre varianti di facciata sviluppate come sistemi parametrici: stessa logica modulare, geometrie e atmosfere visive diverse. I pannelli sono pensati come elementi leggeri, facilmente movimentabili e fissati sulla facciata esistente senza stravolgere la struttura originaria dell’edificio.

La stagione si apre ad aprile con il Grand Opening: la facciata viene coperta da grandi moduli in PLA bianco, modellati in una trama ondulata continua che si anima con la luce. Per gli eventi dedicati ai brand musicali Camelphat e Music On entrano in scena moduli in PET-G trasparente, progettati per interagire con sistemi di illuminazione nei toni del blu e del rosso, creando volumi luminosi che si allungano sulla superficie e proiettano riflessi sul contesto urbano.

Nel complesso sono stati prodotti centinaia di pezzi unici in circa due mesi, dimostrando come la progettazione parametrica combinata alla stampa 3D di grande formato permetta di industrializzare scenografie su misura con tempi compatibili con il calendario serrato di un grande club internazionale.


Dal modello parametrico al cantiere digitale: il ruolo di WASP Hub Mantova

La parte produttiva è affidata a WASP Hub Mantova, uno dei centri operativi della rete WASP dedicati alla stampa 3D di grandi dimensioni. Per Pacha Ibiza il team ha combinato due piattaforme principali:

  • la WASP 3MT HDP, stampante 3D a pellet con volume di costruzione intorno a Ø 1000 × 1000 mm, pensata per oggetti di grande formato in termoplastici e materiali riciclati;

  • il WASP Extruder HDP XL montato su braccio robotico KUKA, configurazione che consente libertà di movimento e geometrie più complesse rispetto a una macchina a portale o delta tradizionale.

La 3MT HDP utilizza tecnologia FGF (Fused Granulate Fabrication), cioè stampa direttamente da granuli plastici invece che da filamento. Questo riduce il costo dei materiali fino a circa un decimo rispetto all’equivalente in bobina e apre alla possibilità di impiegare miscele personalizzate, compresi materiali riciclati e bio-based.


CEREBRO e robotica: come si estende il volume di stampa oltre il metro

Per i moduli più grandi, quelli del Grand Opening, WASP Hub Mantova ha utilizzato il sistema CEREBRO, piattaforma di integrazione che collega bracci robotici ed estrusori WASP. CEREBRO permette di trasformare un braccio robotico in una vera e propria stampante 3D, gestendo in modo coordinato più estrusori e strumenti di stampa e superando i limiti fisici di una camera chiusa.

Nel contesto di Pacha Ibiza, questa architettura di controllo consente di produrre pannelli di facciata di dimensioni superiori al metro, mantenendo continuità di materiale e qualità superficiale, e garantendo al contempo tracciabilità di processo in linea con i requisiti dell’Industria 4.0.


PLA e PET-G: materiali, prestazioni e scenari di sostenibilità

La scelta dei materiali per le facciate del Pacha non è solo estetica.

Il PLA è un polimero di origine rinnovabile, ricavato per esempio da amido di mais o altre biomasse. È facile da stampare, ha una buona stabilità dimensionale e può offrire finitura lucida e resistenza ai raggi UV, qualità utili per elementi esposti all’aperto in un contesto mediterraneo.

Il PET-G combina trasparenza, robustezza meccanica e resistenza agli urti, risultando adatto a moduli che devono lavorare come “lenti” per gli impianti luce senza rinunciare alla robustezza. Integrata con la tecnologia a pellet e con estrusori ottimizzati anche per plastiche riciclate, questa combinazione di materiali rende il progetto un caso di studio interessante su come la stampa 3D possa supportare facciate temporanee capaci di essere smontate, riconfigurate e potenzialmente re-impiegate in altri contesti.


Dalla nightlife alla ricerca sull’abitare: il filo rosso con Shamballa

Le facciate del Pacha Ibiza non sono un episodio isolato: si inseriscono in una traiettoria più ampia di WASP nel campo dell’architettura stampata in 3D. Nel 2025 l’azienda ha annunciato lo sviluppo avanzato di Shamballa, un laboratorio a cielo aperto di 8 ettari sulle colline del Nord Italia dedicato a edilizia sostenibile, auto-sufficienza e biodiversità.

A Shamballa trovano spazio la farm autosufficiente Itaca, realizzata con la stampante per edilizia Crane WASP e miscele di terra cruda a km 0, strutture per conferenze e formazione, e micro-architetture destinate alla tutela degli ecosistemi e alla sperimentazione di nuove tipologie di habitat.

Questo progetto rappresenta il versante “architettura sostenibile” della stessa piattaforma tecnologica che viene impiegata, sul fronte opposto, per installazioni scenografiche e facciate temporanee come quella di Pacha Ibiza.


Expo 2025 Osaka: un altro tassello nel portafoglio architettonico di WASP

Nel solco della stessa strategia, WASP ha fornito la Crane WASP Stand Alone allo studio giapponese Aki Hamada Architects per la realizzazione di una struttura di sosta stampata in 3D all’Expo 2025 di Osaka.

In questo caso il materiale di stampa è una miscela di argilla, paglia, leganti naturali e additivi a base di ossido di magnesio. Gli elementi prefabbricati – pannelli esterni, panche-fioriera, blocchi modulari e lavabi cilindrici – vengono stampati off-site e montati su telai in legno, mentre altri componenti vengono stampati direttamente in cantiere. L’intera installazione è pensata per essere biodegradabile o rimovibile senza generare rifiuti permanenti.

Questo progetto, affiancato alle facciate per Pacha Ibiza, mostra come la stessa famiglia di tecnologie – grandi stampanti a pellet, sistemi robotici, piattaforme di integrazione come CEREBRO – possa generare risultati molto diversi: dalle installazioni effimere per l’intrattenimento fino alle infrastrutture temporanee per esposizioni internazionali e ricerca sull’abitare.

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Di Fantasy

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