E noi tifiamo per le realtà italiane che sanno imporsi nella nuova rivoluzione
Una stampante 3D, ma low cost
La Dws è pronta a lanciare apparecchi semiprofessionali, a soli mille euro
Da qualche tempo la stampa 3d è diventata di moda. Ma alla fine degli anni Ottanta, quando Maurizio Costabeber vide le prime “macchine per prototipazione rapida” in Giappone, erano una rarità dai costi proibitivi e riservate solo a pochi centri di ricerca e a grandi aziende. Lui però se ne innamorò e a Tokyo nel 1995 lanciò la prima stampante 3d “per tutti”. “L’oggetto costava 25 milioni di lire, un decimo di quelle professionali: era ammiratissimo, ma la mia sfida era partita troppo in anticipo perché non esisteva un sistema software a supporto. Un po’ come se l’iPhone non avesse le app”.
Vent’anni dopo, il sogno di Costabeber e della sua Dws con sede a Zanè è realtà: in gennaio, alla Fiera della tecnologia di Las Vegas, ha presentato un modello semiprofessionale di stampante 3d da 5 mila euro, che ha già ricevuto più di mille ordini (Dwslab.com). Gli acquirenti? Designer, scuole tecniche, artigiani digitali, uffici marketing e d’architettura, che vogliono realizzare prototipi e progetti in pochi minuti, con grandi risparmi di tempo e denaro. “Nel 2016 lanceremo una versione ancora più piccola, da mille euro” anticipa Costabeber. Intanto la Dws, che produce 250 stampanti 3d professionali l’anno e fattura 7,5 milioni, per il 93 per cento all’estero, continua a crescere con le altre linee: per la gioielleria (che vale più di metà dei ricavi), per il dentale e per le aziende metalmeccaniche. Il primo settore vive già un boom, dato che con le nanoceramiche brevettate da Dws si producono protesi dentarie perfette in pochi minuti. “Con questo prodotto siamo partiti cinque anni fa e siamo gli unici al mondo a realizzarlo, insieme ai materiali che sono coperti da 25 brevetti” conclude Costabeber. “Per ora abbiamo prodotto con il contagocce, ma tra un paio di mesi saremo in un nuovo stabilimento e a quel punto raddoppieremo i nostri numeri velocemente”.
Mikol Belluzzi da panorama.it