Allo stesso modo in cui i semafori e i cartelli stradali guidano e avvisano i conducenti sui pericoli, gli strumenti di navigazione marittima quali fari, boe e radiofari svolgono un ruolo cruciale nel guidare i marinai attraverso le acque, segnalando ostacoli e pericoli. La Guardia Costiera degli Stati Uniti, preposta alla gestione di questi ausili alla navigazione in acque federali, si trova di fronte a costi di manutenzione in costante aumento. Un rapporto del 2020 del Government Accountability Office evidenzia un incremento dei costi di riparazione e sostituzione da 12 a 20 milioni di dollari tra il 2014 e il 2018, con un valore complessivo di sostituzione stimato in circa 1,6 miliardi di dollari.

La collaborazione tra il Centro logistico per le infrastrutture costiere (SILC-WOPL) e il Centro di riparazione elettronica (C5ISC-ERF) ha introdotto metodologie innovative, riducendo significativamente i costi associati alla manutenzione degli aiuti alla navigazione (ATON), ponendo le basi per l’adozione della produzione additiva (AM), meglio conosciuta come stampa 3D.

Innovazione attraverso la Stampa 3D

La stampa 3D consente di creare oggetti tridimensionali partendo da file digitali, utilizzando una vasta gamma di materiali come polimeri, metalli e ceramiche. Questa tecnologia permette al C5ISC-ERF di produrre parti non più reperibili sul mercato, facilitando il recupero di apparecchiature danneggiate.

Un caso di successo è rappresentato dalla riparazione del sistema ottico VRB-25, un faro rotante usato lungo le coste statunitensi. Nonostante la transizione ai più efficienti sistemi LED, la Guardia Costiera ha riscontrato la necessità di mantenere i fari rotanti per non compromettere la sicurezza della navigazione. Molte unità VRB-25 dismesse sono state recuperate e, grazie all’intervento del C5ISC-ERF, restaurate con l’ausilio della stampa 3D.

Risultati e Futuro della Stampa 3D

L’adozione precoce della stampa 3D ha già dimostrato la sua efficacia, permettendo rapidi interventi di manutenzione e generando notevoli risparmi. Ad esempio, la produzione in proprio di coperture per interruttori di emergenza ha evitato ritardi e costi aggiuntivi, contribuendo a risparmiare oltre 650.000 dollari in due anni fiscali e a ripristinare numerosi pezzi di attrezzatura.

La Guardia Costiera sta pianificando di ampliare l’uso della stampa 3D attraverso formazioni specifiche per il personale e la ricerca di componenti che possono beneficiare di questa tecnologia, riducendo ulteriormente i costi e migliorando l’efficienza operativa.

Conclusione

L’approccio metodico e ingegneristico adottato dalla Guardia Costiera nell’implementazione della stampa 3D sta riscuotendo successo, con impatti positivi sia in termini economici che operativi. L’obiettivo è di estendere queste soluzioni innovative a tutto il settore, dimostrando l’efficacia della stampa 3D nella manutenzione e nella gestione degli aiuti alla navigazione.

Di Fantasy

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