Le tecnologie additive e il futuro delle batterie al litio

Un gruppo di ricercatori dell’Università Minzu del Nord ha pubblicato su ACS Omega una rassegna approfondita delle potenzialità della stampa 3D applicata alle batterie agli ioni di litio. Il lavoro è coordinato da Xiaofei Lou, Li Zhao, Yang Gao e Xiaohui Nan. Il documento analizza come le tecniche additiva possano riprogettare elettrodi ed elettroliti, superando i limiti delle tecniche tradizionali basate su slurry coating


Tecniche di stampa 3D al servizio dell’elettrochimica

Tra i metodi messi a confronto emergono quattro approcci distinti:

  • Fused Deposition Modeling (FDM)
  • Direct Ink Writing (DIW)
  • Stereolithography (SLA)
  • Binder Jetting (BJ)

Ciascuna di queste metodologie consente un controllo preciso della porosità e della geometria della struttura, aspetti fondamentali per ottimizzare la capacità e la durata delle batterie


Strutture progettate: da microarchitetture a elettroliti stampati

L’impiego della stampa consente di:

  • Creare microstrutture personalizzate per anodi e catodi, con patenti geo­metrie porose e materiali compositi (come carbonio drogato, silicio-grafene, o host metallici che rallentano la formazione di dendriti); una struttura a base di carbonio derivato da MOF ha consentito capacità areali di circa 30 mAh/cm².
  • Realizzare catodi con materiali evoluti, tra cui LiCoO₂ (capacità di 5,16 mAh/cm²) e LiFePO₄ con densità energetiche fino a 350 Wh/kg, in configurazioni molto spesse
  • Stampare elettroliti solidi o quasi-solidi tramite inchiostri curabili con UV, contenenti liquidi ionici, con buone prestazioni ioniche e stabilità dell’interfaccia: questo orienta verso soluzioni solide che evitano componenti liquidi tradizionali.

Dove trova spazio la stampa 3D nelle batterie di nuova generazione

Le applicazioni più adeguate sono:

  • Componenti su misura per veicoli elettrici o dispositivi elettronici flessibili.
  • Batterie integrate direttamente in componenti stampati in 3D.
  • Sistemi dotati di elettrodi ultra-spessi, con ampia capacità per unità di area o peso .

Tuttavia, le sfide restano evidenti: sviluppo di inchiostri conduttivi adeguati, bilanciamento tra velocità e risoluzione di stampa, complessità dei post-processi (come il trattamento termico), difficoltà nel gestire elettroliti solidi soprattutto a livello inter­facce .


Altre strade interessanti nella stampa di batterie

  • Inkjet Printing (IJP): impiega inchiostri depositati con precisione per creare strutture sottili o tridimensionali, riducendo gli sprechi. Si mostra potenzialmente utile per realizzare batterie agli ioni di litio completamente stampate, anche con elettroliti solidi e senza liquidi volatili.
  • Studi accademici propongono architetture microlattice stampate con Aerosol Jet, in grado di aumentare la capacità utile e la velocità di carica-scarica, affermando una robustezza meccanica notevole per applicazioni ad alto carico.
  • L’approccio SEAM (Structured Electrode Additive Manufacturing) ha prodotto elettrodi spessi con materiali attivi allineati lungo la direzione del flusso ionico, migliorando la trasmissione degli ioni e la densità energetica.

Sintesi delle potenzialità e limitazioni

ElementoVantaggi principaliSfide da affrontare
Controllo microstrutturaleMaggiore densità energetica, riduzione del materiale inattivoComplessità nella stampa multilayer
Geometrie complesseConfigurazioni ottimizzate per il trasferimento ionicoScalabilità e compatibilità di processo
Elettroliti solidiEliminano componenti liquidi, migliorano sicurezzaInterfacce resistive e compatibilità meccanica
Multipli metodi di stampaPersonalizzazione, efficienza, integrazione in prodottiSviluppo di inchiostri e strumenti specifici
Applicazioni mirateElettronica flessibile, elettrodi ultra-spessi, batterie integrateProduzione industriale, ripetibilità, sistemi di controllo qualità

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Di Fantasy

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