Una Soluzione Innovativa dalla Ricerca di Tel Aviv
I ricercatori dell’Università di Tel Aviv hanno sviluppato un metodo innovativo, ispirato agli origami, per posizionare con precisione i sensori nei modelli di tessuto stampati in 3D. Questo approccio risolve il problema comune del danneggiamento dei sensori durante il processo di bioprinting.
Metodologia e Vantaggi
Tradizionalmente, integrare i sensori direttamente nel tessuto stampato comportava il rischio di danneggiamento a causa della testina di stampa. Il nuovo metodo utilizza una struttura ispirata agli origami, progettata con software CAD, che si piega attorno al tessuto finito, posizionando i sensori in punti predeterminati senza danneggiarli.
Test e Applicazioni
La tecnica è stata testata con successo su tessuti cerebrali stampati in 3D, dimostrando la capacità dei sensori di registrare attività elettriche neuronali. Questo metodo, chiamato “Multi-Sensor Origami Platform” (MSOP), offre la possibilità di posizionare vari tipi di sensori in qualsiasi posizione desiderata all’interno dei modelli di tessuto, inclusi organoidi cerebrali coltivati in laboratorio.
Collaborazione Multidisciplinare
Il progetto è il risultato della collaborazione tra diversi dipartimenti dell’Università di Tel Aviv, tra cui la Scuola di Neurobiologia, Biochimica e Biofisica, il Centro Koum per le Nanoscienze e Nanotecnologie, il Dipartimento di Ingegneria Biomedica e il Centro Sagol per la Medicina Rigenerativa.
Parole del Prof. Ben Maoz
Il Prof. Ben Maoz, uno dei principali ricercatori, ha evidenziato come l’uso degli origami offra una soluzione elegante e funzionale: “La biostampa 3D è ormai diffusa, ma integrare i sensori durante il processo di stampa spesso causa danni. Il nostro metodo basato sugli origami supera questo problema”.
Versatilità della Piattaforma
Il Prof. Maoz ha anche sottolineato la modularità del sistema: “Per gli esperimenti con tessuti cerebrali, la nostra piattaforma consente di aggiungere uno strato che simula la barriera emato-encefalica naturale (BBB), costituita da cellule BBB umane. Questo ci permette di misurare la resistenza elettrica e la permeabilità a vari farmaci”.
Questa innovativa tecnica rappresenta un importante progresso nella ricerca biologica, combinando scienza e arte per fornire dati precisi sull’attività e la comunicazione delle cellule nei tessuti stampati in 3D. L’approccio ispirato agli origami offre nuove possibilità per la ricerca e l’applicazione di sensori in modelli di tessuto complessi.