Una pietra miliare nella costruzione ad alta quota
L’esercito indiano, in collaborazione con l’Indian Institute of Technology di Hyderabad (IIT-H) e la start-up Simpliforge Creations, ha portato a termine la realizzazione di un bunker militare interamente stampato in 3D sul posto, nel contesto del progetto PRABAL. La struttura sorge a Leh, nel distretto del Ladakh, a circa 3.350 metri di altitudine, un ambiente caratterizzato da scarso ossigeno, intensa radiazione ultravioletta e notevoli escursioni termiche tra giorno e notte.
Tempistiche e processi di realizzazione
L’intera opera è stata completata in cinque giorni, con una fase di deposizione del materiale – la stampa vera e propria – che si è protratta per appena 14 ore. Fin dalla prima giornata di operazioni, il sistema robotizzato è stato allestito e reso operativo entro 24 ore dall’arrivo in cantiere, consentendo agli ingegneri e agli operatori di avviare rapidamente il ciclo di stampa e successivamente dedicarsi alle fasi di rifinitura e messa in opera.
Il calcestruzzo adatto alle condizioni di Leh
Il punto di forza del bunker risiede nella miscela cementizia studiata appositamente per resistere alle particolari sollecitazioni climatiche della regione. Sotto la guida del professor K. V. L. Subramaniam dell’IIT-H, il team di ricerca ha analizzato le proprietà reologiche del materiale e le caratteristiche degli aggregati locali. Sulla base di questi dati, è stato ottimizzato il rapporto tra acqua e legante, in modo da garantire la lavorabilità durante la stampa e allo stesso tempo le prestazioni meccaniche richieste per un rifugio difensivo.
Sfide ambientali e soluzioni tecnologiche
L’aria rarefatta ha ridotto l’efficienza dell’idratazione del calcestruzzo, mentre la minima umidità e l’intensa radiazione UV avrebbero potuto compromettere sia i componenti hardware sia la qualità dei singoli strati di deposizione. Per far fronte a questi ostacoli, Simpliforge ha messo a punto un impianto robotico capace di operare in condizioni di bassa pressione dell’aria e di proteggere le parti sensibili alle radiazioni. Il CEO Dhruv Gandhi ha infatti sottolineato la complessità dell’installazione, sia sul piano ingegneristico sia su quello logistico.
Applicazioni future in ambito difensivo
La produzione additiva sul campo presenta numerosi vantaggi per le forze armate: riduce i tempi di costruzione, limita il trasporto di materiali ingombranti e consente di erigere strutture in siti remoti con autonomia. Il bunker del Ladakh funge da banco di prova per successive applicazioni, quali alloggi modulari, depositi temporanei e opere di protezione sul territorio, tutte realizzabili rapidamente e con un preciso adattamento alle esigenze operative.
