Ubuntu, di cui in questi giorni stata rilasciata la versione del decennale, sarà così solo una delle protagoniste del LinuxDay. A Roma il Roma2LUG organizza laboratori, talk e tornei di videogiochi a partire dalle 9 e 30 presso la facoltà di Ingegneria dell’Università Tor Vergata. A Milano l’evento è ospitato dalla Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri (SIAM) e sarà aperto da una relazione dell’ex senatore Fiorello Cortiana dedicata alla “Forza delle comunità per la libertà digitale”. Previsti per tutta la giornata laboratori per studenti e grande pubblico. A Firenze l’appuntamento è diviso in tre sedi: alla mattina (Murate, piazza Madonna della Neve) sono previsti interventi su privacy, libertà digitali, cloud private; nel pomeriggio (Impact Hub, via Panciatichi) si proverà a programmare siti e applicazioni Web solo con software libero; tutto il giorno (Exfila, via Leto Casini) si parlerà di programmazione, reti wireless libere, programmi di certificazione Linux. Eventi sono previsti anche a Napoli (Osservatorio Astronomico di Capodimonte, Salita Moiariello), Palermo (Teatro Gregotti della Facoltà di Lettere), Venezia (Casa delle Associazioni, Zelarino).
A Torino il Linuxday è, come sempre, ricco di eventi. Install fest (per chi vuole installare Linux), restart party (per chi vuole ‘riavviare’ un dispositivo elettronico rotto) e 20 interventi suddivisi in cinque diverse tracce: dagli Open Data allo sviluppo per Android, dai “Primi passi con Linux” alla videosorveglianza con il micro-computer RaspberryPi. L’appuntamento è, a partire dalle 14, presso la Cittadella Politecnica.
Al LinuxDay di Bologna si parla (dalle 10 al CNR) di “Open Data e Open Source per ‘Confiscati Bene'”, uno sguardo tecnologico all’associazione che promuove la trasparenza nel riuso dei beni confiscati alle mafie attraverso raccolta, monitoraggio e analisi dei dati riguardanti i beni stessi; alle 11 viene presentato Techiewear Walkeo, una tuta progettata da docenti e studenti dell’Istituto Industriale della città che, attraverso un’app per smartphone, monitora le attività fisiche e calcola la soglia di rischio cardiaco. Da segnalare anche gli eventi di Pisa, con un’intera area dedicata all’hardware “aperto” a dimostrare l’efficacia del modello open source anche nel campo della stampa 3D e nella progettazione di micro-computer, di Verona, per esplorare il “lato oscuro della rivoluzione digitale”; di Belluno, con un intervento dedicato all’applicazione del modello open source nella fisica (sub)nucleare.
La vera cifra del Linuxday è sempre stata comunque la ricchezza delle declinazioni del tema principale. Sparsi un po’ su tutto il nostro paese ci sono eventi dedicati alle licenze libere da copyright (a Fabriano, Caserta, San Marco Argentano, Aosta), ai progetti di schede informatiche a basso costo come Arduino (Enna, Mantova, Modena) o Raspberry Pi (Catanzaro, Bologna, Magione, Campagnano di Roma), all’open source nelle scuole e nella didattica (Belluno, Grosseto, Matera); a Bitcoin, la criptovaluta “aperta” che garantisce il possesso e il trasferimento anonimo di denaro (Bergamo e Napoli).
Grande spazio quest’anno è dedicato a Ninux, la community italiana che mira a creare una rete wireless libera, indipendente e di proprietà delle persone. Se ne parla, tra le altre città, a Catanzaro, Firenze e Avola. Per il diritto all’oblio appuntamento a Genova, per gli Open Data a Dueville mentre a Magione (Perugia) va di scena l’esperienza della migrazione delle PA umbre a software libero.
da repubblica.it