Lockheed Martin ha annunciato un’importante espansione delle proprie capacità di produzione additiva (AM) presso la sede di Grand Prairie, Texas, con l’aggiunta di 16.000 piedi quadrati dedicati alla stampa 3D. La nuova area è equipaggiata con alcune delle più grandi macchine multi-laser della regione, tra cui stampanti metalliche NXG XII di Nikon SLM Solutions, oltre a impianti avanzati di trattamento termico e strumenti di ispezione. Questo ampliamento mira ad accelerare lo sviluppo e la produzione di componenti additivi per le operazioni di Lockheed Martin.
Un investimento strategico per l’innovazione
“Continuiamo a investire nella tecnologia AM per offrire valore ai nostri clienti, consentendo ai nostri ingegneri di innovare e integrare rapidamente nuovi design e capacità nella produzione,” ha dichiarato Tom Carrubba, vicepresidente delle operazioni di produzione presso Lockheed Martin Missiles and Fire Control. Questo approccio facilita la creazione di design modulari e accessibili, migliorando sia la produzione ad alto che a basso volume.
L’espansione si inserisce nell’iniziativa di trasformazione digitale 1LMX dell’azienda, che punta a integrare l’AM fin dalle prime fasi dello sviluppo dei prodotti. Hector Sandoval, esperto di Lockheed Martin, ha sottolineato come questa integrazione riduca i rischi tecnici, migliorando le prestazioni dei prodotti e accelerando i tempi di sviluppo.
Applicazioni e vantaggi della stampa 3D
L’azienda ha affinato i suoi processi di AM per decenni, raggiungendo notevoli traguardi in velocità, agilità e competitività. Un esempio è la riprogettazione di un collettore idraulico, in precedenza lavorato da un blocco di alluminio. Grazie alla libertà di design offerta dall’AM, è stato possibile creare percorsi più diretti ed efficienti tra le connessioni idrauliche, migliorando le prestazioni e riducendo il peso.
La stampa 3D è stata applicata anche al missile ipersonico Mako, per cui sono stati prodotti componenti come gli alloggiamenti della guida e le pinne di coda. Questa metodologia ha soddisfatto requisiti rigorosi riducendo significativamente tempi e costi rispetto ai metodi di produzione tradizionali.
Lockheed Martin utilizza l’AM anche per programmi consolidati, come la produzione di componenti per i simulatori di cockpit dell’F-35 e il sistema di lancio missilistico GMLRS. Grazie all’ingegneria basata su modelli, l’azienda ha ridisegnato l’unità di test dell’antenna del GMLRS, riducendo il numero di componenti e semplificando i processi di produzione.
Investimenti strategici e collaborazioni
Nel 2024, Lockheed Martin ha acquisito Terran Orbital per 450 milioni di dollari, puntando a rivoluzionare la produzione satellitare con l’AM. I satelliti prodotti con questa tecnologia risultano più leggeri, resistenti e facilmente realizzabili rispetto ai metodi tradizionali.
L’azienda collabora anche con partner strategici per influenzare il settore della stampa 3D. Ad esempio, ha partecipato all’iniziativa AM Forward, lanciata dalla Casa Bianca per rafforzare la resilienza della catena di approvvigionamento statunitense. Inoltre, Lockheed Martin ha stretto collaborazioni con Sintavia per esplorare nuove opportunità tecnologiche e ha investito in aziende come Q5D, H3X e Fortify.
Evoluzione del mercato della stampa 3D in ambito difesa
L’adozione delle stampanti Nikon SLM da parte di Lockheed Martin riflette possibili cambiamenti nel mercato della stampa 3D per la difesa. Nonostante collaborazioni precedenti con Velo3D su progetti ipersonici, l’azienda ha dato risalto alle soluzioni Nikon, segnalando una potenziale preferenza per questi sistemi nel settore. Questo potrebbe indicare una ridefinizione degli standard per la stampa 3D metallica, influenzando il futuro delle tecnologie adottate in ambito difensivo.