Studenti LSU stampano la soluzione anti-wicking che convince ExxonMobil

La sfida ingegneristica
Nei turbocompressori delle raffinerie, l’olio lubrificante può risalire capillarmente lungo le guaine dei termocoppie, causandone il guasto. Il cosiddetto anti-wicking device tradizionale, ricavato per asportazione da un blocco di alluminio, richiede sei operazioni CNC e tempi di fermo macchina non trascurabili.

Il progetto capstone
Cinque studenti LSU hanno ridisegnato il componente integrando: una micro-rete troncoconi-lattice che canalizza l’olio verso una tasca di drenaggio, tenute labirinto ottimizzate via CFD e sedi filettate auto-allineanti per facilitare l’assemblaggio. La stampa su SLM 280 (strato 30 µm, polvere 316L) ha portato a una riduzione del 38 % di peso e a rugosità Ra 7 µm, rientrante nelle specifiche ExxonMobil per tenute rotanti .

Validazione e prove a banco
Il dispositivo è stato sottoposto a cicli termici 20-150 °C e a shock di pressione fino a 4 bar. Le analisi a vita-a-fatica indicano un aumento del 25 % del limite di resistenza rispetto al pezzo tradizionale, grazie alla cancellazione di due saldature TIG considerate zone di innesco.

Benefici operativi
ExxonMobil stima un risparmio annuale di 120 mila dollari per ogni linea di processo dotata del nuovo componente, attribuibile alla manutenzione on-condition senza arresto delle apparecchiature. Nikon SLM Solutions utilizzerà i dati per affinare il proprio gemello digitale di processo e promuovere casi studio nella raffinazione.

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Di Fantasy

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