Nascita dell’iniziativa HI-AM 2.0 con fondi per l’innovazione nell’additive manufacturing
L’Università di Waterloo ha ottenuto finanziamenti per un totale di 10,9 milioni di dollari canadesi, grazie a contributi concessi attraverso l’NSERC (Natural Sciences and Engineering Research Council of Canada) e Mitacs, insieme al sostegno di aziende operanti nei settori aerospaziale, automobilistico ed energetico.
Questa iniziativa, denominata HI-AM 2.0 (Holistic Innovation in Additive Manufacturing), si basa sul precedente network HI-AM (2017–2024) e ha l’obiettivo di proseguire lo sviluppo di tecnologie per la stampa 3D di metalli, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e all’impatto ambientale dei processi produttivi.
Obiettivi e ambiti di ricerca estesi a una rete nazionale
Nei prossimi cinque anni, il programma HI-AM 2.0 coordinerà 17 progetti di ricerca collaborativa concentrati su:
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Ottimizzazione della lavorazione di leghe avanzate
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Modellazione multi-scala e digital twin
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Applicazioni di machine learning nella qualità dei processi
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Scalabilità tramite sistemi multi-laser o con grande volume di stampa
Contemporaneamente, verrà potenziato il percorso formativo per “HQP” (Highly Qualified Professionals), ovvero la prossima generazione di ricercatori e tecnici qualificati nel settore dell’additive manufacturing.
Rete di collaborazione e ampio coinvolgimento accademico
HI-AM 2.0 è diretta dai professori Ehsan Toyserkani (Canada Research Chair in Additive Manufacturing) e Mihaela Vlasea, entrambi dell’Università di Waterloo.
Sono coinvolte 12 università canadesi, tra cui Dalhousie, McGill, UBC, Université Laval, Alberta, Guelph, Ottawa, Toronto, Victoria, Waterloo, Windsor e Western.
Risultati del network precedente e prospettive future
Durante la prima fase di HI-AM (2017–2024) sono stati formati oltre 140 professionisti, superando l’obiettivo iniziale di 78, e sono sorti spin-off come Retinex, specializzata in controllo qualità per laser AM e saldature.
I risultati includono oltre 470 pubblicazioni scientifiche, sviluppi in nuove leghe, metodi più economici di atomizzazione della polvere, brevetti, startup, e contributi a standard ISO/ASTM.
HI-AM 2.0 intende proseguire quest’impegno, puntando a consolidare l’integrazione tra ricerca e industria nel panorama nazionale.
Conferenza nazionale per l’anno 2025: occasione di lancio e confronto
Il 23–24 luglio 2025 si è svolta a Waterloo l’ottava edizione della HI-AM Conference, evento che ha ospitato più di 170 partecipanti tra ricercatori, industriali, studenti e enti governativi.
La conferenza ha segnato il lancio ufficiale di HI-AM 2.0, celebrare il passaggio alla nuova fase della rete.
Sono stati presentati oltre 50 interventi orali e due sessioni poster su temi come modellazione dei processi, monitoraggio in-situ, strategie di qualificazione, sviluppo di leghe, design per AM e soluzioni non-metalliche.
Keynote speech sono stati offerti da Ante Lausic (Lead Process Engineer – Metal AM, General Motors) e Behrang Poorganji (VP Technology, Nikon), che hanno portato l’attenzione dei partecipanti su ostacoli e casi concreti di adozione industriale della stampa 3D.
Si sono svolte anche visite guidate al Multi-Scale Additive Manufacturing Laboratory dell’Università di Waterloo e cerimonie di premiazione per i migliori lavori presentati da studenti.
Formati tecnologici su cui si focalizza HI-AM 2.0
I progetti affrontano tre principali tecnologie di stampa 3D:
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Directed Energy Deposition (DED)
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Powder Bed Fusion (PBF)
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Binder Jetting (BJT)
Questi includono innovazioni come sistemi ibridi autonomi, intelligenza artificiale per il controllo qualità, e valutazioni del ciclo di vita per garantire sostenibilità.
La collaborazione con partner industriali (fornitori di materiali, settore aerospaziale, automotive, energia) garantisce che i risultati siano in linea con le reali esigenze di applicazione.
