“MakeTank”, dove si trovano le invenzioni dei makers d’Europa
C’è un werable kit connesso con Arduino, delle custodie per tablet e smartphone completamente in legno, poi lampade e gioielli realizzati con la stampa 3D. MakeTank è una start up fondata a Firenze, che ha creato il marketplace dei Digital Maker: “abbina la tradizione artigianale e di design, alle nuove tecniche di digital fabrication e open hardware”. E’ uno spazio online in cui si trovano le invenzioni e le creazioni dei giovani makers, gli artigiani digitali, italiani ed europei.
“Siamo convinti che il movimento dei Makers avrà un impatto duraturo sulla società, così come il Web e i Social Media: strumenti un tempo considerati ‘mode’, oggi sono indispensabili – spiega Laura De Benedetto, fondatrice di MakeTank -. Si passerà dalla fabbricazione di massa, alla personalizzazione di massa con la diffusione di tecnologie a basso costo: è in corso la Terza rivoluzione industriale”. Una piccola stampante 3D si può comprare o costruire con qualche migliaio di dollari, o anche meno, solo per fare un esempio.
La start up di Firenze, recentemente è stata a San Francisco, per rappresentare l’Italia alla manifestazione We are the Makers.
Siete di ritorno dall’Italian Innovation Day 2014, organizzato da Mind The Bridge a Mountain View. Quali sono gli scenari e i nuovi trend, dagli Stati Uniti?
L’esperienza californiana per MakeTank è stata importante per suggellare una serie di riconoscimenti iniziata con la vittoria del TechGarage alla prima Maker Faire europea tenutasi a Roma lo scorso ottobre. Negli Stati Uniti il culto del “saper fare” italiano si unisce all’innovazione tecnologica e alla possibilità di accedere a capitali di rischio importanti.
San Francisco è una realtà atipica negli USA, in cui gli innovatori amano ritrovarsi per un caffè e far nascere sinergie, startup, collaborazioni in modo del tutto fluido. Luoghi dedicati al coworking e il TechShop ospitano talenti con una folta comunità di italiani (vedi Mind The Bridge e BAIA Business Association Italy America) dando vita a un’esplosione vincente di creatività e scalabilità, estetica e funzionalità.
Come e quando è nata l’idea di fondare la startup MakeTank?
L’idea è nata durante una settimana bianca tra amici. Avevamo lavorato insieme nell’associazione di business networking ToscanaIN che ho co-fondato e personalmente maturavo l’intenzione di mettermi in proprio. In quel periodo cercavo l’idea e, soprattutto, i soci giusti che ho trovato nei co-fondatori di MakeTank: abbiamo unito la nostra esperienza in contesti altamente competitivi nel web e nell’ingegneria.
La nostra sete di novità e la curiosità nei confronti delle tendenze mondiali nell’ecosistema della Terza Rivoluzione Industriale rendono MakeTank stimolante e in continua evoluzione.
Un marketplace online con le creazioni dei maker, designer e artigiani italiani ed europei?
Abbiamo scelto di concentrarci su Maker che realizzano oggetti con tecniche di Digital Fabrication (stampa 3D, lasercut, ecc.) oppure Open Source Hardware (Arduino, openPicus, ecc.). Si tratta di oggetti prototipati e potenzialmente industrializzabili che, spesso, sono prodotti on demand e personalizzabili al 100 per cento. Selettivi nella scelta dei nostri Vendor, ci rivogliamo a un cliente finale trend-setter, attratto dall’idea di indossare un originale gioiello stampato 3D o arredare la casa con pezzi introvabili altrove. Un cliente disposto a spendere un po’ di più per contribuire allo sviluppo di un nuovo modello di consumo, rifuggendo dalla produzione industriale di massa.
Anche Amazon ha deciso di aprire una sezione dedicata agli oggetti prodotti con la stampa 3D. Voi ci avevate pensato prima. Cosa succederà adesso, nel settore?
Le grandi aziende produttrici di stampanti stanno realizzando modelli per stampa 3D, ci sono corrieri che si stanno attrezzando per stampare e spedire l’oggetto realizzato, mentre i service professionali consentono a chiunque di stampare anche un singolo oggetto personalizzato e poi riceverlo a casa. Gli analisti di Gartner prevedono una crescita esponenziale di vendita di stampanti 3D sotto i 100 mila dollari di valore. Questo rafforza la nostra convinzione che la Terza Rivoluzione Industriale sia già arrivata; oggi ne stanno beneficiando soprattutto i designer autoproduttori, ma sarà il tessuto delle PMI tradizionali italiane a coglierne i principali benefici (prototipazione a costi ridotti, produzione di piccole serie, ecc.).
“MakeTank continuerà a fare scouting di oggetti non solo realizzati con tecniche innovative, ma anche esteticamente belli agli occhi del consumatore finale”.
Dalla produzione di massa, alla personalizzazione di massa con tecnologie a basso costo. E’ il declino del mass-market?
Assolutamente sì. I consumatori oggi preferiscono avere un oggetto esclusivo, realizzato appositamente per loro e che racconti una storia. Ecco perché il marketplace MakeTank è affiancato a un blog curato da una redazione professionale che racconta le storie dei nostri Vendor. Il cliente MakeTank acquista un oggetto con una storia, la storia del suo Maker e del progetto creativo che l’ha fatto nascere. Oggi nessuno ha bisogno di un nuovo bijoux o di una lampada, ma acquista o regala un oggetto a cui è legato un racconto o che dà un’emozione speciale.
La piattaforma di Make Tank, ha anche la funzione di riportare la giusta luce all’artigianato “made in Italy”, nel mondo. Come funziona?
MakeTank è un marketplace che vede il Maker al centro del processo commerciale e logistico. Quando riceve l’ordine il Maker incassa immediatamente, in modo da poter acquistare i materiali e il service necessario per produrre l’oggetto che, una volta pronto, spedisce al cliente. MakeTank entra in gioco a vendita conclusa chiedendo al Maker una provvigione sul venduto. Questo consente ai Maker, senza alcun costo di abbonamento, di vendere in tutto il mondo (abbiamo ricevuto ordini da Italia, Germania, Francia, UK, Grecia e anche Svizzera, USA e persino Giappone). Inoltre, MakeTank offre al Maker numerosi consigli: dalla foto giusta per l’e-commerce alla creazione dell’account PayPal, all’imballo perfetto.
Come vedete il movimento dei Maker e dei FabLab, i laboratori di fabbricazione digitale, fra cinque anni?
Non è facile dirlo… Quello di cui noi fondatori di MakeTank siamo convinti è che il movimento dei Maker avrà un impatto duraturo sulla società, così come il Web e i Social hanno avuto in passato: strumenti un tempo considerati “mode”, oggi sono indispensabili. E proprio attraverso i FabLab tanti potenziali Maker potranno avvicinarsi a tecniche da cui sono incuriositi, sperimentando e magari acquisendo una professionalità a cui non avevano pensato. Non dimentichiamo poi i Maker Space, spazi in cui startup e aziende condividono non solo scrivanie e strumenti di lavoro, e che funzionano da veri e propri catalizzatori d’innovazione sinergica e sperimentazione attraverso il contributo di tutti gli attori presenti.
Martino Galliolo da linkiesta.it