MakerBot Replicator Mini: stampa 3D alla portata di tutti
Sono principalmente gli ostacoli per entrare nel mondo della stampa 3D: il costo degli apparecchi e le conoscenze tecniche richieste. MakerBot con la sua entry level Replicator Mini punta ad abbattere la seconda di queste barriere
La chiamiamo comunemente Stampa 3D, ma sarebbe più corretto definirla produzione addittiva – Addittive Manifacturing – per comprendere all’interno della definizione tutte le tecnologie e tecniche utilizzate per creare dal nulla oggetti tridimensionali. Sono molti i metodi con cui è possibile fare ciò: la deposizione di materiale fuso (quella che rappresenta nell’immaginario collettivo la stampa 3D per antonomasia), la sinterizzazione di materiali liquidi o granulari, la polimerizzazione di materiali fotosensibili, la costruzione tramite strati di materiali laminati. HP ha recentemente annunciato la sua tecnologia 3D Multi Jet Fusion il cui funzionamento può essere assimilato, in tre dimensioni, a quello di una stampante tradizionale 2D a getto d’inchiostro.
La tecnica FDM – Fused Deposition Modeling – (anche nota come Fuse Filament Fabrication o FFF) è, come abbiamo detto, quella maggiormente nota al grande pubblico e soprattutto quella che si sta diffondendo più rapidamente anche in ambito consumer, visto l’abbattimento dei costi portato dalla scadenza, ormai da qualche anno, dei principali brevetti (Stratasys) che copriva la tecnica di produzione addittiva tramite deposizione di filamento plastico fuso. La prossima tecnologia a diffodersi rapidamente probabilmente sarà la sinterizzazione laser selettiva che ha già visto scadere (e vedrà ancora scadere a breve) alcuni importanti brevetti che ne proteggevano la proprietà intellettuale.
Le stampanti a filamento fuso si stanno diffondendo a macchia d’olio per diversi motivi: innazitutto sono quelle con il costo più accessibile (alcuni kit di montaggio partono da circa €400); in secondo luogo hanno dimensioni e consumi tali da poter essere installate senza problemi in un piccolo ufficio o addirittura in casa; da ultimo fanno uso di materiali facilmente reperibili a costi contenuti. Il mercato offre un’ampia gamma di possibilità di scelta: si va dai progetti open source forniti in kit di montaggio o addirittura solo sotto forma di istruzioni di assemblaggio fino ai modelli forniti completamente assemblati, al pari di una stampante 2D. Anche a livello di utilizzo l’esperienza può essere molto diversa, da quella da vero maker che fa tutto in casa, fino alla stampa guidata e automatizzata dei modelli più consumer.
di Andrea Bai, Roberto Colombo da hwupgrade.it