Origine del conflitto: modelli “esclusivi” copiati su piattaforme concorrenti
MakerWorld, la piattaforma di modelli 3D gestita da Bambu Lab, ha annunciato di aver avviato azioni legali contro alcuni concorrenti per presunte violazioni di copyright e di licenza.
Secondo un post della community MakerWorld del 10 ottobre 2025 e quanto riportato da 3Druck.com, il team ha raccolto casi documentati in cui modelli contrassegnati come esclusivi su MakerWorld sono stati copiati e ripubblicati senza autorizzazione su:
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Creality Cloud (piattaforma legata a Creality)
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Nexprint (piattaforma associata a Elegoo)
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MakerOnline (piattaforma di Anycubic)
In alcuni casi, gli account che caricavano i file avrebbero imitato i profili originali dei creatori, generando confusione su chi fosse il vero autore. Altri modelli, distribuiti con licenze “Non-Commercial” o “No-Derivatives”, sarebbero stati usati in materiale promozionale per stampanti o servizi, in contrasto con i termini scelti dai designer.
Le mosse di MakerWorld: cause formali e diffide
Dopo numerose segnalazioni da parte dei creatori e tentativi di chiarimento informale, MakerWorld afferma di aver deciso di passare a un percorso strutturato:
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contro Creality Cloud e Nexprint sarebbero state depositate cause formali;
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verso MakerOnline sarebbe stata inviata inizialmente una lettera ufficiale (cease & desist), a cui secondo MakerWorld non sarebbe seguita risposta adeguata, se non la rimozione di circa metà dei contenuti segnalati.
MakerWorld sostiene che, nonostante una parte dei file sia stata rimossa, su alcune piattaforme sarebbero ancora presenti:
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modelli caricati in violazione delle condizioni di licenza;
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modelli etichettati come “esclusivi” su MakerWorld e tuttora visibili altrove;
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account che continuano a proporre upload non autorizzati.
L’obiettivo dichiarato non è “la guerra fra piattaforme”, ma la tutela delle scelte di licenza dei creatori e la creazione di un precedente chiaro su cosa sia accettabile nel riutilizzo di contenuti provenienti da ecosistemi concorrenti.
MakerWorld, Exclusive Model Program e supporto legale ai creatori
Il passo legale di MakerWorld si inserisce in una strategia già delineata nel 2024, con il lancio dell’Exclusive Model Program e dei relativi accordi.
Nel programma, i designer che caricano modelli esclusivi su MakerWorld:
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ricevono punti e premi economici, convertibili in denaro;
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accettano che i modelli siano vincolati a specifiche condizioni di licenza (ad esempio, solo uso personale, niente ridistribuzione esterna, nessuna modifica commerciale senza permesso);
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possono accedere a un supporto legale dedicato in caso di violazioni, anche al di fuori della piattaforma MakerWorld.
I Creator Support Terms di MakerWorld prevedono che, per i modelli esclusivi, la piattaforma possa mettere in contatto i creatori con studi legali specializzati in diritto d’autore, per intraprendere azioni contro chi copia o sfrutta il contenuto in modo illecito. La decisione di ingaggiare o meno questi studi rimane comunque in capo al singolo designer.
Questo contesto spiega perché, nel caso delle violazioni su Creality Cloud, Nexprint e MakerOnline, sia MakerWorld in prima persona a guidare il fronte legale: l’azienda si è impegnata pubblicamente a difendere i modelli esclusivi e a ridurre la vulnerabilità dei singoli creatori, che altrimenti dovrebbero agire da soli contro società molto più strutturate.
Chi sono le piattaforme coinvolte: Creality Cloud, Nexprint, MakerOnline
Le tre piattaforme menzionate da MakerWorld fanno parte dell’ecosistema contenuti + hardware tipico della stampa 3D consumer:
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Creality Cloud è il portale di modelli 3D legato al produttore di stampanti 3D Creality; ospita modelli, profili di stampa, funzioni cloud e integrazioni con le macchine dell’azienda. Creality dichiara di avere una propria Copyright / Intellectual Property Policy e strumenti di segnalazione per rimozione di contenuti illeciti.
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Nexprint è collegata a Elegoo e fornisce librerie di modelli pensate soprattutto per resina e FDM, integrate con l’ecosistema dei prodotti dell’azienda.
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MakerOnline è la piattaforma di modelli 3D di Anycubic, presentata come repository gratuito con funzioni di generazione e condivisione di file pronti per la stampa.
Tutte e tre si posizionano come hub di contenuti a supporto delle rispettive linee di stampanti. Proprio per questo, l’accusa di MakerWorld è particolarmente delicata: i modelli contestati non sarebbero solo ospitati, ma in alcuni casi utilizzati in campagne di marketing, poster, immagini di prodotto o altro materiale promozionale, in contrasto con clausole di licenza che parlano chiaramente di non uso commerciale o assenza di opere derivate.
Le posizioni di Creality e delle altre piattaforme sulla tutela del copyright
Dal lato opposto, le piattaforme accusate ricordano pubblicamente di avere procedure di takedown per contenuti che violano il copyright.
Creality Cloud, ad esempio, dispone di una Intellectual Property Policy e di una sezione di help center che spiega come segnalare correttamente un’infrazione, invitando gli autori a fornire prove di titolarità e link precisi ai contenuti in violazione. Negli anni passati Creality ha pubblicato annunci in cui afferma di aver rimosso modelli non autorizzati e di aver introdotto una licenza standard per i file a pagamento, proprio per offrire maggiore chiarezza sui diritti di utilizzo.
Parallelamente, le comunicazioni ufficiali di Creality Cloud mettono in guardia contro utenti che sfruttano mezzi scorretti per guadagnare punti o visibilità – tra cui anche l’upload di modelli copiati – e promettono controlli più severi.
Resta però il nodo sollevato da MakerWorld: quanto queste policy vengono applicate in pratica, soprattutto quando la violazione riguarda modelli marcati come esclusivi in un ecosistema concorrente e non semplici contenuti “anonimi” reperibili in rete.
MakerWorld oggi: numeri, modello di business e ruolo nell’ecosistema
Nell’analisi apparsa su KRAsia, MakerWorld viene descritto come uno degli ecosistemi di modelli 3D più attivi al mondo per engagement:
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lancio nel 2023;
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quasi 10 milioni di utenti attivi mensili;
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oltre un milione di modelli 3D disponibili;
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un programma di incentivi che, secondo fonti finanziarie, impegna ogni anno un budget a nove cifre in RMB per compensare i creatori;
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i designer più prolifici arriverebbero a oltre 500.000 RMB l’anno di entrate dalla piattaforma.
MakerWorld è inoltre agnostico rispetto alle stampanti: supporta profili e preset per decine di marchi, inclusi Creality, Anycubic e Prusa, oltre naturalmente alle macchine Bambu Lab. Questa scelta ha contribuito a farne un punto di riferimento per chi cerca profili di stampa già ottimizzati e un flusso “one-click print” a bassa soglia d’ingresso.
Per Bambu Lab, che secondo indiscrezioni avrebbe superato 5,5 miliardi di RMB di fatturato nel 2024, con oltre 1,2 milioni di stampanti spedite e circa 29% di quota di mercato globale nel segmento consumer, la piattaforma di contenuti è un tassello strategico: non solo per il fatturato diretto, ma come motore di traffico, fidelizzazione e differenziazione rispetto ai concorrenti.
Tra open source e ecosistemi chiusi: perché questa causa pesa sull’intero settore
La vicenda tocca un tema sensibile nella storia della stampa 3D: il rapporto fra ideali open source e modelli di business sempre più chiusi e integrati.
Per anni, community e progetti open (hardware e software) hanno permesso a tante aziende di nascere e crescere con costi di sviluppo contenuti. Oggi però, con il mercato consumer che punta a volumi maggiori e alla “semplificazione totale” dell’esperienza utente, aumenta il peso di:
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piattaforme proprietarie che integrano hardware + software + contenuti;
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politiche di licenza più rigide per proteggere gli investimenti in modelli e profili;
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strategie legali per difendere moat competitivi basati sul catalogo di modelli e sul traffico generato.
Secondo osservatori intervistati da 36Kr, è naturale che un attore dominante cerchi di difendere il proprio vantaggio competitivo anche sul fronte giuridico: chi controlla il flusso di modelli e utenti controlla una parte rilevante dell’economia della stampa 3D desktop.
L’iniziativa di MakerWorld viene quindi letta in due modi:
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come tutela legittima dei diritti dei creatori e dei programmi esclusivi;
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come mossa di posizionamento all’interno di una competizione serrata con altri ecosistemi di contenuti, che punta a fissare un precedente e a spostare l’asticella di ciò che è tollerato.
Cosa cambia per designer e utenti: rischi, attenzioni e buone pratiche
Per i designer, il messaggio chiave è che caricare modelli in più luoghi senza una strategia chiara di licenza può diventare rischioso, soprattutto se si partecipa a:
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programmi esclusivi (come l’Exclusive Model Program di MakerWorld);
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contratti che prevedono sostegno legale e condizioni stringenti sull’uso dei file;
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accordi che limitano redistribuzione e sfruttamento su piattaforme esterne.
Per ridurre il rischio di controversie, è utile:
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leggere con attenzione i termini d’uso di ogni piattaforma (MakerWorld, Creality Cloud, Nexprint, MakerOnline, ecc.);
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tenere un registro di dove vengono caricati i modelli, con le relative licenze;
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usare nomi coerenti e canali ufficiali per evitare imitazioni e account fake;
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utilizzare gli strumenti di takedown e segnalazione quando si scoprono copie non autorizzate, seguendo le procedure richieste (moduli, prove, contatti).
Per gli utenti finali (chi scarica e stampa):
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la vicenda ricorda che “gratuito” non significa “senza regole”;
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i modelli scaricati con licenza solo per uso personale non vanno usati in modo commerciale né redistribuiti altrove;
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anche il semplice reupload su un’altra piattaforma può violare i diritti del creatore, anche se il file non è a pagamento.
Possibili sviluppi: precedenti legali e impatto sull’ecosistema dei modelli 3D
Le cause avviate da MakerWorld contro Creality Cloud e Nexprint, insieme alla diffida inviata a MakerOnline, potrebbero portare a:
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accordi transattivi con rimozione dei contenuti contestati e impegni formali su controlli e filtri;
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sentenze che definiscano con più precisione i confini della responsabilità delle piattaforme nel verificare licenze provenienti da ecosistemi concorrenti;
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una spinta generale verso strumenti tecnici di riconoscimento dei contenuti (fingerprinting dei modelli, watermark dei file 3MF/STL, controlli sugli “exclusives”).
Qualunque sia l’esito, la controversia manda un segnale chiaro: nel mondo dei modelli 3D, la gestione di copyright e licenze sta assumendo un peso comparabile a quello già visto in altri settori digitali (musica, video, immagini). E gli attori principali – Bambu Lab con MakerWorld, ma anche Creality, Anycubic, Elegoo e altri – si stanno muovendo di conseguenz
