Matthew Richardson scende sotto i 9 secondi e poi migliora: 8,941″ il 14 agosto e 8,857″ il 15 agosto 2025 a Konya (Turchia)
Il velocista britannico Matthew Richardson è diventato il primo atleta a scendere sotto il muro dei 9 secondi nei 200 metri lanciati UCI, fermando il cronometro a 8,941″ il 14 agosto 2025 al velodromo di Konya (1.200 m s.l.m.). Ventiquattr’ore dopo ha abbassato ancora il primato a 8,857″, con velocità media superiore a 81 km/h. I tentativi rientravano in una sessione record organizzata da British Cycling; nello stesso contesto Will Bjergfelt ha stabilito il record dell’ora C5 para-cycling, mentre Charlie Tanfield ha mancato di poco il primato dell’ora élite.  

Componenti in metallo stampati in 3D: manubrio sprint, pedivelle e doppio reggisella su misura
Richardson ha corso su una Hope HB.T personalizzata equipaggiata con componenti in metallo stampati in 3D da Renishaw: manubrio sprint, pedivelle da pista e un twin seatpost (doppio reggisella) progettati per massimizzare rigidità, efficienza aerodinamica e adattamento antropometrico dell’atleta. I pezzi sono stati realizzati con fusione a letto di polvere metallica e messi a punto insieme all’ingegneria di British Cycling.  

La bici e le collaborazioni industriali
La piattaforma Hope–Lotus HB.T nasce dalla collaborazione fra Hope Technology e Lotus Engineering, con il contributo di Renishaw per prototipi e parti finali in titanio; il progetto HB.T è già noto da Tokyo 2020 e, più di recente, dall’allestimento per Parigi 2024 (telaio HBT Paris e cockpit Lotus). L’uso della produzione additiva ha consentito iter rapidi e componenti ottimizzati per aerodinamica e rapporto peso–rigidezza.  

Soluzioni aerodinamiche: il reggisella “cavo” e la gestione dei flussi
Tra le innovazioni rese possibili dall’AM figura un reggisella aerodinamico con centro cavo e geometria arretrata, sviluppato da Renishaw con British Cycling per favorire l’attraversamento dell’aria nella zona posteriore del telaio e ridurre le perdite indotte, soluzione replicabile su misura per ciascun corridore.  

Perché l’altitudine di Konya conta (e cosa NON cambia)
Il velodromo di Konya si trova a ~1.200 m: la minore densità dell’aria riduce la resistenza aerodinamica e può favorire velocità più elevate nel 200 m lanciato. Tuttavia, l’abbassamento in due giorni da 8,941″ a 8,857″, unito alla precisione della messa a punto posizione–componenti, rafforza il peso della personalizzazione meccanica ottenuta con stampa 3D, oltre ai soli effetti ambientali.  

Contesto e precedenti: AM già vincente nel ciclismo su pista
La squadra britannica aveva già sfruttato componenti metallici stampati in 3D (Renishaw) in cicli olimpici recenti; il ricorso alla manifattura additiva in pista è quindi frutto di un percorso pluriennale che include prototipazione rapida, validazioni in galleria del vento e produzione di parti finali certificate.

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Di Fantasy

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