500 bunker stampati in 3D per l’Esercito indiano: MiCoB porta il 3DCP nel cuore della difesa
MiCoB Private Limited, azienda indiana specializzata in 3D concrete printing (3DCP), ha annunciato la consegna di oltre 500 bunker stampati in 3D all’Esercito indiano. Le strutture, descritte come “Impact and Blast Resistant 3D Printed Bunkers” o “3D PDs” (Permanent Defences), sono state progettate per proteggere il personale in scenari operativi complessi, dalle alture himalayane alle zone desertiche del Rajasthan. L’annuncio è stato ripreso anche da TCT Magazine, che sottolinea come questo traguardo collochi l’India tra i leader mondiali nell’uso della stampa 3D in calcestruzzo per applicazioni militari.
MiCoB Private Limited: dalla ricerca accademica alle infrastrutture per la difesa
MiCoB nasce nel 2018 dall’iniziativa di tre ricercatori legati all’IIT Gandhinagar – Shashank Shekhar, Ankita Sinha e Rishabh Mathur – con l’obiettivo di trasferire la ricerca in 3D concrete printing verso applicazioni concrete, sia civili sia militari. L’azienda ha sede ad Ahmedabad, con un impianto 3DCP anche a Sonipat, e conta un team di oltre venti persone dedicate allo sviluppo di hardware, materiali e software proprietari per la stampa 3D di calcestruzzo. Fin dalle prime fasi di vita della startup, l’Esercito indiano è stato uno dei clienti chiave: la collaborazione è iniziata proprio dalla richiesta di bunker più resistenti rispetto alle strutture tradizionali.
Come funziona la tecnologia di 3D concrete printing di MiCoB
Il sistema di stampa 3D di MiCoB utilizza una combinazione di componenti: un’unità di miscelazione continua, una pompa, un sistema di alimentazione e un assieme di movimento di tipo gantry o robotico. Il calcestruzzo, formulato con miscele speciali (incluse versioni leggere, ad alte prestazioni o rinforzate con fibre), viene estruso strato su strato attraverso un ugello controllato digitalmente, seguendo il G-code generato da un software proprietario di slicing e simulazione. Questa impostazione permette di modulare geometrie, spessori delle pareti, cavità interne e integrazione di dettagli funzionali, ottimizzando sia il consumo di materiale sia le prestazioni meccaniche e termiche delle strutture.
3D PDs: bunker stampati in 3D progettati per resistere a impatti ed esplosioni
I bunker forniti all’Esercito indiano rientrano nella categoria dei “3D Printed Bunkers (3D PDs)”, pensati come difese permanenti (Permanent Defences) ma realizzabili e installabili in tempi molto contenuti. Secondo MiCoB, l’automazione del processo di costruzione ha permesso di ridurre il tempo di realizzazione delle strutture da circa 45 giorni a meno di 7, mantenendo gli standard militari richiesti in termini di resistenza balistica, isolamento termico, durabilità e comfort interno per il personale.
I bunker sono stati testati per resistere a un’ampia gamma di minacce, incluse prove condotte con il carro armato T-90 nel poligono di Pokharan, nel Rajasthan. Dopo questi test iniziali del 2022, la stessa tipologia di struttura è stata valutata in diversi scenari geo-climatici, dimostrando capacità di funzionamento in condizioni estreme come neve, altitudini elevate, forti escursioni termiche e ambienti desertici.
Dalla dimostrazione alla produzione: i test di Pokharan e l’esercitazione Bharat Shakti
Le capacità dei bunker 3D PDs non sono state validate solo in laboratorio. MiCoB ha presentato le proprie strutture anche durante l’esercitazione “Bharat Shakti” a Pokharan, evento vetrina per i sistemi d’arma e le tecnologie sviluppate in India. In quell’occasione, i bunker stampati in 3D sono stati mostrati accanto a piattaforme come i carri T-90, gli obici Dhanush e altri sistemi d’arma di primo piano, alla presenza del Primo Ministro, del Ministro della Difesa e del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito.
Questa esposizione ha rafforzato il posizionamento di MiCoB come fornitore strategico per infrastrutture difensive ad alta rapidità di dispiegamento, confermato anche dal fatto che l’azienda è risultata vincitrice della National Startup Award e della sfida iDEX (Innovations for Defence Excellence) dedicata ai bunker balistici portatili.
Un tassello della strategia indiana sulla stampa 3D per difesa e infrastrutture
Il programma dei bunker stampati in 3D si inserisce in una spinta più ampia dell’India verso la manifattura additiva. La strategia nazionale indiana sulla stampa 3D, pubblicata dal Ministero dell’Elettronica e dell’IT (MeitY), punta a raggiungere il 5% del mercato globale AM entro il 2025, con circa 1 miliardo di dollari di contributo al PIL, la creazione di centinaia di startup e lo sviluppo di decine di nuove tecnologie e prodotti dedicati.
Nel contesto difensivo, il Military Engineering Services (MES) e l’Esercito indiano hanno già sperimentato strutture stampate in 3D lungo il confine con la Cina nel Ladakh orientale e in altre zone sensibili. Bunker modulari, difese permanenti e una caserma abitativa a due piani ad Ahmedabad – realizzata proprio in collaborazione con MiCoB – hanno dimostrato che la stampa 3D in calcestruzzo può essere usata tanto per strutture operative quanto per alloggi del personale.
Sostenibilità e riduzione dei materiali: oltre 20.000 tonnellate risparmiate
Secondo MiCoB, l’insieme dei progetti di stampa 3D realizzati – che comprendono oltre 650 edifici stampati – ha permesso di risparmiare più di 20.000 tonnellate di materiali da costruzione rispetto ai metodi convenzionali. Questo risultato deriva dall’ottimizzazione delle geometrie (con pareti a cavità e spessori calibrati dove realmente necessari) e dall’utilizzo di miscele che includono sottoprodotti industriali, come la cenere volante proveniente da centrali termoelettriche.
L’azienda sottolinea come il minor fabbisogno di materie prime e la maggiore rapidità dei cantieri contribuiscano a una riduzione delle emissioni indirette e dei costi lungo l’intero ciclo di vita dell’opera, in linea con le politiche “Make in India” e “AtmaNirbhar Bharat” che promuovono autosufficienza industriale e tecnologie più sostenibili.
Oltre i bunker: resort a 5 stelle, case e infrastrutture stampate in 3D
La consegna dei bunker all’Esercito rappresenta solo una parte delle attività di MiCoB. L’azienda rivendica la realizzazione del primo resort operativo a 5 stelle stampato in 3D al mondo, con una trentina di cottage in calcestruzzo stampato, pensati per il settore turistico. Nel proprio portafoglio progetti rientrano anche ville, bungalows, arredo urbano e facciate architettoniche, oltre a infrastrutture come ponti o elementi di viadotti, in fase di studio o sviluppo.
La stessa tecnologia che consente di erigere bunker in pochi giorni in aree di confine può quindi essere trasferita a scenari civili: edilizia residenziale rapida, abitazioni di emergenza post-disastro, resort prefabbricati, infrastrutture modulari per zone remote. L’esperienza maturata in condizioni estreme – alta quota, carichi balistici, escursioni termiche – diventa un banco di prova utile anche per applicazioni a lungo termine in contesti urbani e industriali.
