MyMiniFactory lancia una campagna di crowdfunding per SoulCrafted Slicer, slicer open source per la stampa 3D a resina

MyMiniFactory, piattaforma specializzata in modelli 3D per designer indipendenti e brand, ha avviato una campagna di crowdfunding per finanziare lo sviluppo di un nuovo slicer open source per stampanti 3D a resina, chiamato SoulCrafted Slicer. L’obiettivo dichiarato è creare un software gratuito, senza abbonamenti e senza raccolta di dati, che si concentri sulle funzioni essenziali della preparazione dei file: orientamento del modello, generazione dei supporti, slicing e esportazione del file di stampa.


Un contesto segnato da paywall, telemetria obbligatoria e funzioni “bloccate”

La campagna nasce in reazione a una dinamica ben nota agli utenti di stampanti a resina: funzioni considerate ormai standard, come supporti avanzati, strumenti booleani o gestione dettagliata dei supporti, sono state via via spostate dietro paywall o abbonamenti annuali dal costo significativo. In parallelo diversi slicer hanno introdotto sincronizzazioni cloud obbligatorie, telemetria poco trasparente e clausole di utilizzo dei dati che lasciano intuire l’uso delle informazioni sugli utenti per finalità commerciali o di addestramento di modelli di intelligenza artificiale. Nei messaggi ufficiali di MyMiniFactory si parla di workflow “invasi” da funzioni non richieste e di dati che finiscono su server esterni con poca chiarezza sulle modalità di utilizzo.


SoulCrafted Slicer: uno slicer “che rispetta l’utente”

SoulCrafted Slicer viene presentato come “uno slicer che rispetta l’utente”: un software professionale per la stampa 3D a resina, completamente gratuito, open source e governato dalla community, non una versione limitata pensata per spingere verso un piano premium. Il codice sarà pubblicamente ispezionabile, in modo che la comunità possa verificare cosa fa il software, proporre modifiche o creare fork alternativi se non condivide le scelte del progetto principale. L’enfasi è sul controllo da parte dell’utente: lo slicer deve fare bene poche cose chiare – orientare, generare i supporti, eseguire lo slicing ed esportare – senza collegare questi passaggi a forme di monetizzazione basate sui dati o su servizi accessori.


Una campagna da 500.000 dollari con impegno diretto di MyMiniFactory

La campagna di crowdfunding punta a raccogliere 500.000 dollari per finanziare lo sviluppo del software, compreso il reclutamento di sviluppatori esperti e la copertura dei costi di infrastruttura e supporto. MyMiniFactory ha già stanziato 100.000 dollari di fondi propri come contributo iniziale, a dimostrazione del coinvolgimento diretto nel progetto. Oltre al contributo della piattaforma, sono previste collaborazioni con produttori di stampanti e aziende di materiali interessate a sostenere uno strumento aperto e indipendente, integrabile con diversi ecosistemi di stampa a resina.


Un progetto legato all’iniziativa SoulCrafted contro i contenuti generati dall’IA

SoulCrafted Slicer si inserisce nell’iniziativa più ampia SoulCrafted, con cui MyMiniFactory ha introdotto una politica severa contro modelli e render generati da sistemi di intelligenza artificiale generativa. L’iniziativa prevede un sistema di verifica e di badge per identificare contenuti dichiarati e controllati come interamente realizzati da esseri umani, insieme a un divieto esplicito per i contenuti generati dall’IA e a controlli manuali sulle nuove pubblicazioni. L’obiettivo è difendere lo spazio economico dei designer umani e valorizzare processi di lavoro trasparenti, documentati da file intermedi e prove di scultura digitale. In questo quadro, SoulCrafted Slicer diventa uno strumento coerente con la stessa filosofia: uno slicer dedicato alla preparazione del file, senza componenti generative integrate.


Funzioni previste: slicer per resina, orientamento, supporti e “knowledge marketplace”

Il software sarà focalizzato sulla stampa a resina e coprirà le fasi chiave del workflow: import dei modelli, orientamento, generazione dei supporti, slicing e esportazione verso il sistema di stampa. È previsto un “knowledge marketplace” dove gli utenti esperti potranno condividere profili di orientamento e supporto pensati per specifiche tipologie di modelli o materiali. Altri utenti potranno applicare questi profili ai propri file, mentre chi li ha sviluppati potrà ricevere un riconoscimento economico. Questo meccanismo mira a rendere più accessibile la parte più delicata della stampa a resina – l’orientamento e il supporto – e a trasformare l’esperienza degli utenti avanzati in una risorsa condivisa dalla community.


Privacy e dati: operazioni locali e cifrate, niente sfruttamento dei workflow degli utenti

SoulCrafted Slicer viene presentato come uno strumento che non raccoglie, non vende e non utilizza i dati di workflow degli utenti per scopi diversi da quelli strettamente tecnici. Le operazioni principali sono progettate per avvenire in locale; laddove saranno previsti servizi cloud, questi dovranno essere cifrati e accessibili solo all’utente. Nei messaggi di MyMiniFactory viene ribadito che i file di stampa, i modelli e i workflow sono proprietà intellettuale di chi li crea, sia che si tratti di miniature, gioielli, modelli dentali o prototipi, e che il compito dello slicer è esclusivamente quello di accompagnare il passaggio dal modello digitale al file pronto per la stampa.


Un test per capire se la community può sostenere lo sviluppo di software specialistico

La campagna viene presentata anche come un esperimento sul piano del modello di sviluppo: la domanda di fondo è se uno strumento specialistico per la stampa 3D possa essere finanziato non da un modello proprietario basato su abbonamenti, ma dal supporto diretto della community e di partner industriali. SoulCrafted Slicer viene descritto come un banco di prova per capire se una community tecnicamente competente può co-finanziare, utilizzare e migliorare un software open source in modo sostenibile. MyMiniFactory, in questo scenario, agisce da catalizzatore: fornisce la piattaforma, coordina lo sviluppo iniziale, ma indica esplicitamente la necessità che il progetto cresca oltre i confini dell’azienda, grazie ai contributi di sviluppatori, power user e studi di stampa.


Il rapporto con il panorama degli slicer a resina esistenti

Nel panorama attuale degli slicer per resina, gli utenti si muovono tra soluzioni proprietarie con versione gratuita limitata e piani a pagamento, e software più chiusi legati al singolo produttore di stampanti. SoulCrafted Slicer si propone come alternativa open source che, per il mondo SLA/DLP, gioca un ruolo analogo a quello dei grandi progetti aperti per FFF/FDM, con in più un posizionamento chiaro su privacy, trasparenza e rifiuto di funzioni generative integrate. Per la community dei maker e per i piccoli studi che lavorano con miniature, gioielli o modelli tecnici, un tool di questo tipo può diventare parte strutturale del workflow, al pari dei repository di modelli e delle piattaforme di vendita.


Coinvolgimento della community: roadmap pubblica, beta aperte e contributi di codice

Dal punto di vista operativo, il progetto prevede una roadmap pubblica con obiettivi e milestone chiari, rilasci di versioni beta aperte e un coinvolgimento diretto della community per test, feedback e contributi di codice. L’intento è costruire il progetto in modo trasparente, accettando anche la possibilità di errori ma rendendo visibili le scelte e i compromessi tecnici. Chi ha competenze di sviluppo potrà contribuire direttamente al codice e alle funzionalità; chi è soprattutto utilizzatore finale verrà coinvolto tramite il test delle beta, la segnalazione di criticità e la condivisione di profili e workflow nel knowledge marketplace.

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Di Fantasy

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