Verso la costruzione extraterrestre: la partnership tra NASA e ICON
NASA ha intensificato la collaborazione con ICON, impresa texana specializzata in tecnologie di costruzione avanzata, per testare e perfezionare sistemi di stampa 3D capaci di impiegare il materiale presente su Luna e Marte. Da anni le due organizzazioni lavorano insieme, partendo dalla 3D Printed Habitat Challenge fino ai programmi SBIR e al CHAPEA, la simulazione di un habitat marziano presso il Johnson Space Center.

Esperimenti in microgravità con Blue Origin
Nel febbraio 2025 ICON ha lanciato l’esperimento Duneflow a bordo di un razzo riutilizzabile di Blue Origin, nell’ambito del programma Flight Opportunities di NASA. Durante il volo, durato circa due minuti, è stata ricreata la gravità lunare per osservare il comportamento di polveri regolitiche simulate e confrontarle con i campioni riportati dalle missioni Apollo. Questi dati sono fondamentali per calibrare le stampanti 3D automatiche alle condizioni di gravità ridotta.

Olympus: la stampante 3D per infrastrutture spaziali
Al centro dei nuovi sviluppi c’è Olympus, piattaforma di nuova generazione concepita per edificare direttamente sulla superficie lunare o marziana. Al posto del calcestruzzo tradizionale, Olympus utilizza la tecnologia Laser Vitreous Multi-material Transformation: un laser ad alta potenza fonde il suolo planetario, che solidificando assume caratteristiche ceramiche. In questo modo è possibile realizzare strade, piazzole di atterraggio, barriere protettive e persino moduli abitativi con il solo regolite disponibile sul posto.

Riduzione dei costi e vantaggi logistici
Affidarsi ai materiali locali riduce significativamente i costi e la complessità delle missioni: ogni chilo trasportato da Terra rappresenta una spesa elevata. Stampa 3D e utilizzo in-situ delle risorse (ISRU) offrono una strada per semplificare le operazioni, limitando l’impiego di lanci dedicati al trasporto di componenti strutturali.

Dalla Terra allo spazio: le radici di ICON
ICON ha già testato il proprio sistema Vulcan nel settore edilizio statunitense, stampando case di dimensioni standard in Texas e altrove. Queste applicazioni terrestri hanno fornito basi sperimentali per adattare la tecnologia ai rigori dell’ambiente spaziale. NASA ha supportato ICON sin dalle prime fasi, riconoscendo il potenziale di costruzione robotica su larga scala.

Eredità accademica e progetti paralleli
Il programma MMPACT, guidato dal Marshall Space Flight Center, esplora sistemi autonomi per realizzare infrastrutture senza assistenza umana diretta, mentre il programma NIAC ha finanziato ricerche come quelle di Behrokh Khoshnevis dell’University of Southern California, pioniere della tecnica Contour Crafting e della sinterizzazione selettiva in orbita. Olympus raccoglie e implementa le lezioni emerse da questi studi, potenziandone l’efficacia.

Habitat simulati e test di lunga durata
ICON contribuisce anche a Mars Dune Alpha, habitat di 160 metri quadrati allestito presso il Johnson Space Center in Texas per il progetto CHAPEA. Qui equipaggi volontari vivono per un anno in un ambiente che ricrea le condizioni marziane, testando abitudini di vita e supporti forniti da strutture stampate con Vulcan.

 

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Di Fantasy

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