Natural Machines lancia la prima stampante 3D per cibi
Le stampanti 3D guadagnano terreno in tutti gli ambiti, compresa la produzione di cibi, dove in futuro potrebbero ritagliarsi uno spazio significativo.
Natural Machines lancia la prima stampante 3D espressamente pensata per la produzione di cibi. Del dispositivo (battezzato Foodini) si parla da tempo, ma ora l’attesa si stringe. Le ultime notizie lasciando intendere che lo sbarco sul mercato comincia a profilarsi all’orizzonte.
La nuova attrezzatura tecnologica sarebbe in grado di stampare tantissime cose, dalla pasta alla pizza, passando per i biscotti ed altre specialità alimentari. In questo primo step emergono alcune limitazioni. Su tutte…il fatto che il cibo non venga cotto.
L’altro problema sono gli ingredienti, al momento disponibili in un numero ristretto di soluzioni, all’interno di capsule, ma il campionario dovrebbe crescere nel tempo, per aumentare il campo delle possibilità, garantendo un assortimento gastronomico maggiore, partendo sempre da prodotti freschi. Facile immaginare una diffusione in ambito domestico quando la fruibilità e il rapporto qualità-prezzo saranno compatibili con le esigenze degli utenti.
Come sappiamo, la stampa 3D è sempre più ricorrente nel dibattito tecnologico, per le potenzialità enormi connesse a questa soluzione, di cui ogni giorno si scoprono nuove applicazioni.
Stampante 3D firmata Dovetailed per la produzione di frutta commestibile
Foodini porta in cucina questa tecnologia, per offrire la sua versatilità a chi lavora per preparare le pietanze. Si tratta di una macchina capace di “stampare” il cibo. Non so quale sia la qualità, ma sarei curioso di provarla, immaginando che il risultato non dovrebbe deludere le aspettative di chi, come me, ama la pasta.
Ed è proprio al primo che si indirizza prevalentemente questa soluzione, attesa sul mercato al prezzo di circa 1000 euro. Nella cartuccia saranno custoditi gli ingredienti freschi da modellare, per dare forme particolari alle delizie gastronomiche, creando modelli originali sul piano stilistico, capaci di suscitare l’interesse a tavola anche da parte dei piccoli più svogliati.
Al progetto ha lavorato Lynette Kucsma, che vanta una certa esperienza alla Microsoft. E’ lei a dire che le “stampe” dovranno comunque essere sorvegliate e, successivamente, cotte. Ci si chiede se una soluzione del genere sia più adatta in ambito domestico o nel settore della ristorazione. La risposta non è facile in assenza di scheda tecnica, perché bisognerebbe anche conoscere i tempi operativi del sistema e la capacità produttiva oraria, per evitare, in un locale pubblico, di trovarsi sprovvisti quando la richiesta supera i tempi tecnici della macchina. Vedremo.
Rosario Scelsi da gadgetblog.it