Pelagus 3D entra nella fase 3 del Joint Industry Project di Singapore sulla manifattura additiva per il settore marittimo

Pelagus 3D, piattaforma di produzione su richiesta per il settore marittimo e offshore, ha aderito alla Fase 3 del Joint Industry Project (JIP) coordinato a Singapore dalla Maritime and Port Authority of Singapore (MPA), da NAMIC – National Additive Manufacturing Innovation Cluster e da A*STAR – Agency for Science, Technology and Research.
L’obiettivo è sviluppare un magazzino digitale di ricambi qualificati, stampabili in 3D, per le attività di manutenzione, riparazione e operazioni (MRO) nel comparto marittimo. 


Pelagus 3D: la joint venture di Thyssenkrupp e Wilhelmsen per i ricambi marittimi

Pelagus 3D è una società con sede a Singapore nata come joint venture tra Thyssenkrupp AG e Wilhelmsen. Le due aziende combinano l’ingegneria industriale e siderurgica di Thyssenkrupp con la rete globale di servizi marittimi di Wilhelmsen, costruendo una piattaforma dedicata ai ricambi marittimi on-demand basata sulla produzione additiva.  

Attraverso la piattaforma Pelagus, la società collega:

  • produttori di apparecchiature originali (OEM),

  • partner di produzione additiva distribuiti in più Paesi,

  • una flotta di migliaia di navi e piattaforme offshore che possono accedere a un inventario digitale di parti qualificate.

Secondo le informazioni ufficiali, l’ambizione dichiarata è quella di servire oltre 3.000–4.000 navi e impianti oil & gas, trasformando disegni e dati storici in un archivio di componenti idonei alla stampa 3D con processi certificati. 


Il Joint Industry Project MPA–NAMIC–A*STAR: contesto e obiettivi

Il Joint Industry Project (JIP) sulla manifattura additiva per parti marine nasce a Singapore come iniziativa congiunta di:

  • MPA – Maritime and Port Authority of Singapore,

  • NAMIC, il cluster nazionale per l’additive manufacturing,

  • associazioni di settore come la Singapore Shipping Association (SSA),

  • centri di ricerca e università coordinati da A*STAR.  

Già nelle prime due fasi, il JIP ha lavorato su:

  • identificazione dei casi d’uso più adatti alla stampa 3D di ricambi navali,

  • qualificazione e certificazione di componenti critici da installare a bordo,

  • definizione di flussi digitali per progettazione, produzione, ispezione e tracciabilità dei pezzi.

MPA ha cofinanziato numerosi progetti tramite il Maritime Innovation and Technology Fund (MINT Fund), destinando complessivamente oltre 1,6 milioni di dollari di Singapore a iniziative su digitalizzazione e additive manufacturing per parti di nave. 


Fase 3 del JIP: verso un magazzino digitale di ricambi qualificati

Nella Fase 3, cui ora partecipa formalmente Pelagus 3D, il focus si sposta sulla creazione di un “digital warehouse” di parti MRO qualificate e certificabili, strutturato in collaborazione con:

  • MPA, come autorità di regolazione e promotore del progetto,

  • NAMIC, come facilitatore tecnologico e coordinatore delle aziende AM,

  • A*STAR, come rete di ricerca per validazione, materiali e processi,

  • gli OEM che detengono proprietà intellettuale e responsabilità sulle apparecchiature installate a bordo. 

A differenza di approcci basati sulla scansione indipendente del pezzo rotto e sulla riproduzione “reverse engineered”, questa Fase 3:

  • lavora direttamente con gli OEM,

  • punta a creare versioni ufficialmente approvate dei ricambi,

  • struttura la documentazione necessaria per certificazione, controlli e responsabilità lungo tutta la catena.

Se il modello funziona su larga scala, l’inventario digitale potrebbe sbloccare milioni di codici parte pronti per la produzione su richiesta tramite stampa 3D o altre tecnologie ibride additiva-sottrattiva.  


Il ruolo di Pelagus 3D nella Fase 3: piattaforma e rete produttiva

Nel quadro della Fase 3, Pelagus 3D si propone come:

  • piattaforma di orchestrazione tra OEM, cantieri navali, operatori marittimi e fornitori di produzione additiva;

  • punto unico di accesso per richiedere parti certificate, avendo a disposizione disegni, specifiche di processo, parametri AM e requisiti di test;

  • interfaccia digitale per ordinare, tracciare e consegnare i ricambi a bordo nave.  

Il valore aggiunto di Pelagus 3D non è solo nel singolo pezzo stampato, ma nella gestione strutturata dell’inventario digitale:

  • ogni parte viene classificata per criticità, materiale, processo di produzione, requisiti di ispezione;

  • vengono stabiliti processi di qualificazione e ri-qualificazione dei partner produttivi;

  • si riducono tempi di consegna e costi di stock fisico, mantenendo la conformità alle norme di classe e alle richieste assicurative. 


Standard e certificazioni: ABS, Bureau Veritas, DNV e Lloyd’s Register

Il JIP ha coinvolto e continua a coinvolgere le principali società di classificazione:

  • American Bureau of Shipping (ABS),

  • Bureau Veritas (BV),

  • DNV,

  • Lloyd’s Register (LR).  

Questi enti lavorano su:

  • regole per la certificazione di componenti prodotti con processi additivi,

  • linee guida per qualifica di materiali, procedure e fornitori,

  • integrazione dell’additive manufacturing nei regolamenti di classe esistenti.

In parallelo, iniziative come la Raccomandazione 186 dell’IACS definiscono un quadro tecnico per l’uso della produzione additiva di componenti metallici nel settore marittimo e offshore, chiarendo requisiti di sicurezza, controlli non distruttivi e tracciabilità. 

Per Pelagus 3D, aderire alla Fase 3 del JIP significa quindi operare dentro un ecosistema in cui standard, testing e certificazione diventano parte integrante del modello di business, al pari della piattaforma digitale e della rete di stampatori.


Casi reali: la pala d’elica Kawasaki stampata in WAAM per BW Epic Kosan

Tra i risultati già pubblicati nell’ambito di questo percorso viene spesso citato il caso di una pala d’elica progettata da Kawasaki Heavy Industries e installata su una nave della flotta BW Epic Kosan, uno dei maggiori operatori di navi per gas GPL.  

Gli elementi chiave del caso sono:

  • uso della lega Nickel Aluminum Bronze (NAB), materiale consolidato per componenti navali sottoposti a carichi meccanici e corrosione in acqua di mare;

  • produzione tramite WAAM – Wire Arc Additive Manufacturing, con sovrametallo destinato a lavorazione di finitura;

  • prestazioni dichiarate in linea con la fusione tradizionale, con tempi complessivi di consegna ridotti rispetto alle fonderie convenzionali.

In una testimonianza ufficiale, il responsabile tecnico Aroli Manoj di BW Epic Kosan ha sottolineato che la pala WAAM e il manicotto del bow thruster si sono dimostrati molto simili ai componenti originali, senza problemi operativi rilevati; la società ha indicato la volontà di proseguire la collaborazione con Pelagus 3D per ulteriori progetti. 

Digital warehouse e supply chain marittima: cosa cambia per gli operatori

Per armatori, operatori offshore e cantieri, l’adozione di un magazzino digitale di parti MRO supportato da Pelagus 3D e dal JIP MPA–NAMIC–A*STAR ha implicazioni concrete:

  • possibilità di ridurre stock fisici di ricambi poco frequenti ma critici, mantenendo la disponibilità tramite file qualificati e reti di produzione locale;

  • diminuzione dei tempi di fermo nave legati ad attesa di ricambi prodotti in fonderia o spediti da altri continenti;

  • maggiore trasparenza su responsabilità e conformità grazie al coinvolgimento diretto degli OEM e alla presenza delle società di classificazione nel processo;

  • opportunità di modernizzare componenti esistenti integrando miglioramenti di design laddove i regolamenti lo consentano.  

Dal punto di vista degli OEM, la partecipazione alla Fase 3 permette di:

  • preservare e valorizzare la proprietà intellettuale sui ricambi,

  • offrire parti certificate su richiesta senza dover gestire direttamente ogni sito produttivo,

  • monitorare la qualità dei processi additivi adottati dai partner autorizzati.


Approccio OEM-centrico vs riparazione indipendente: due visioni a confronto

Si evidenzia come l’approccio scelto dal JIP e da Pelagus 3D sia piuttosto “legalistico” e orientato agli OEM: l’iniziativa non punta a far sì che ogni utilizzatore stampi le proprie parti in autonomia, ma a creare un sistema regolato, con flussi di approvazione ben definiti e responsabilità allocate.  

Si possono distinguere due modelli:

  • Modello B2B con OEM al centro

    • le parti digitali sono controllate dal costruttore;

    • la rete di partner come Pelagus 3D si occupa di produzione, test e logistica;

    • benefici principali: conformità regolatoria, tracciabilità, maggiore accettazione da parte delle società di classe e delle assicurazioni.

  • Modello “scan & print” indipendente

    • chi ha il problema (armatore, cantiere) scansiona il pezzo rotto e lo riproduce, eventualmente migliorandone la geometria;

    • l’interazione con l’OEM è minima o nulla;

    • beneficio principale: rapidità e flessibilità, ma con maggiori rischi sul fronte legale e assicurativo.

La Fase 3 del JIP punta chiaramente sul primo modello, nella convinzione che il coinvolgimento strutturato degli OEM sia indispensabile per scalare l’additive manufacturing nel settore marittimo, dove sicurezza e certificazioni sono centrali.


Singapore come hub globale per l’additive manufacturing marittimo

Questo progetto si inserisce in una strategia più ampia con cui Singapore mira a consolidarsi come hub internazionale della produzione digitale:

  • investimenti in laboratori congiunti smart manufacturing per MRO e aerospazio;

  • partnership pubblico-private per estendere le competenze AM a PMI e grandi gruppi;

  • progetti con realtà come 3D Metalforge, MolyWorks, Medairum e altri per ampliare la base di casi applicativi e materiali;

  • un quadro di iniziative coordinate da NAMIC per collegare ricerca, industria e regolatore.  

In questo contesto, il coinvolgimento di Pelagus 3D nella Fase 3 del JIP MPA–NAMIC–A*STAR rappresenta un tassello operativo: una piattaforma che può trasformare anni di sperimentazioni pilota in servizi strutturati di fornitura ricambi, con un’infrastruttura digitale pronta a gestire disegni, parametri di processo, certificazioni e spedizioni.

 

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Di Fantasy

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