La vittoria di Pogačar al Tour de France
Nel finale della Grande Boucle che si è conclusa domenica a Parigi, Tadej Pogačar, in forza al team UAE Team Emirates-XRG, ha tagliato il traguardo con un vantaggio significativo sugli avversari. A supportarlo, una sella personalizzata realizzata da Fizik, marchio italiano specializzato in accessori per il ciclismo, in collaborazione con Carbon e lo studio tedesco gebioMized.
L’evoluzione della sella su misura
Il modello impiegato da Pogačar è il Vento Argo R1 Adaptive, caratterizzato da un naso ridotto e da una struttura interna a reticolo complesso. Ogni esemplare è frutto di un iter che inizia con sessioni di fitting dinamico, durante le quali vengono rilevati dati biometrici e mappe di pressione. Sulla base di queste informazioni, gebioMized elabora una configurazione dei “cuscinetti” interni: aree rigide per una maggiore stabilità e zone più morbide per alleviare i punti di contatto critici.
La stampa 3D in resina DLS™
Carbon mette a disposizione la propria piattaforma Digital Light Synthesis™ (DLS™), un processo di stampa tridimensionale in resina capace di generare geometrie altamente complesse e integrate. Grazie a questa tecnologia, ogni sella viene prodotta con precisione al micron, ottenendo un corpo unico che non richiede assemblaggi o parti sovrapposte. Il risultato è un supporto bilanciato e strutturato, in grado di rispondere alle sollecitazioni variabili durante le tappe montane e nelle volate finali.
Fizik e l’approccio “One-to-One”
Fizik ha introdotto l’iniziativa One-to-One per proporre ai ciclisti un’esperienza personalizzata, basata sulla filosofia che non esistono due atleti identici. Il servizio prevede analisi approfondite del gesto ciclistico, test di resistenza e valutazioni ergonomiche. Ottimizzando le caratteristiche meccaniche del prodotto, si ottiene un’interazione più fluida tra atleta e bicicletta, con benefici percepibili in termini di comodità e resa in gara.
Impatto sulle prestazioni in gara
Nel contesto di una competizione estenuante come il Tour de France – articolata in ventuno tappe su un dislivello complessivo superiore ai 3.000 chilometri – ogni dettaglio fa la differenza. L’utilizzo di una sella confezionata sulle specifiche del corridore offre vantaggi concreti: riduzione degli sforzi muscolari nei punti di contatto, migliore ripartizione del carico e prevenzione dei fastidi da sfregamento. A Parigi, Pogačar ha dimostrato come una combinazione di dati biometrici e stampa 3D possa tradursi in un vantaggio competitivo.
Prospettive future per il ciclismo personalizzato
Il dialogo tra aziende di accessori ciclistici, centri di ricerca biomeccanica e startup tecnologiche apre scenari nuovi. Oltre alla sella, prodotti come manubri e pedivelle potrebbero beneficiare di progettazioni tailor-made. Con l’affinarsi delle tecniche di rilevazione dati e la diffusione di materiali avanzati, l’intero equipaggiamento del corridore tende a diventare un’estensione digitale del suo corpo.
