Comunicato Stampa 

Quando le tecnologie della NASA arrivano sulla Terra: dai droni alla
manifattura digitale.
L’esplorazione spaziale è l’avamposto dell‘innovazione: le recenti immagini del telescopio James Webb
Space Telescope ci hanno permesso di vedere nello spazio profondo con una chiarezza straordinaria,
permettendoci di capire meglio le origini del sistema solare. L’innovazione nel settore aerospaziale è
centrale per il progresso scientifico e tecnologico dell’umanità. Molto spesso, infatti, le innovazioni
realizzate per lo spazio diventano prodotti e tecnologie di uso comune, basti pensare ai droni o alla
protipazione rapida.
Tra le aziende, fondata nel 1999, quando la prototipazione rapida era più teorica che pratica di
produzione, vi è Protolabs: la sinergia di varie tecnologie di produzione e servizi di rifinitura – combinata
ad un software proprietario basato sul design for manufacturability – le permette di essere partner
strategico per la produzione rapida di pochi pezzi, capaci di superare i test di collaudo e poter essere
impiegati anche nel settore spaziale, come testimonia il fatto che Protolabs e la NASA lavorano assieme
su vari progetti e da diversi anni.
La NASA, a tutt’oggi la protagonista dei viaggi spaziali, è ancora capace di attrarre talenti, risorse e
rendere le innovazioni sviluppate per lo spazio accessibili e alla portata di tutti. Ma come ci riesce?
Micro-g Next della NASA: creare talenti per innovare l’industria aerospaziale
La NASA sviluppa ogni giorno idee e progetti per innovare l’industria, spesso promuovendo progetti di
collaborazione con varie università nell’intento di entusiasmare i giovani talenti a scoprire, inventare e
trovare soluzioni capaci di far avanzare il progresso. Tra queste iniziative c’è il progetto Micro-g Neutral
Buoyancy Experiment Design Teams: un programma che incoraggia gli studenti universitari a
progettare, costruire e testare uno strumento o dispositivo che sarà poi utilizzato nello spazio.
L’obiettivo è portare a termine un progetto completo: dalla progettazione ingegneristica e pratica ai
test, fino alla sensibilizzazione degli stakeholders per promuovere la bontà tecnica della soluzione
proposta.
Ogni anno viene proposta una sfida diversa, dove gli studenti universitari sono chiamati a progettare e
sviluppare strumenti reali da utilizzare nello spazio. Tra questi c’è il programma, tuttora in corso,
Artemis che mira a riportare gli astronauti sulla Luna entro il 2024, e lo sviluppo di nuove infrastrutture
per vivere e lavorare nello spazio in modo permanente.
LunaMOTH: un prototipo per facilitare la ricerca lunare
Per il Micro-g NExT 2021, il team del SUIT – Spacesuit Utilization of Innovative Technology, laboratorio
della Embry-Riddle Aeronautical University, – ha realizzato LunaMOTH (Lunar Modular Operations
Tool Holster): un sistema per sostenere gli astronauti nel corso della missione spaziale, aiutando ad
agganciare e rimuovere facilmente uno strumento dalla cintura della tuta spaziale.
Proprio per questo lavoro è stata scelta la tecnologia CNC di Protolabs: l’acciaio inossidabile resistente
all’abrasione, permette al dispositivo di rimanere operativo anche se completamente ricoperto di
polvere lunare e all'astronauta di utilizzarlo facilmente anche con visibilità e mobilità minime.

Il componente di Protolabs stampato in 3D e testato dalla NASA: test superato
L'hardware nello spazio è quasi sempre metallico a causa dei vincoli termici, ma per i test all'NBL (The
Neutral Buoyancy Laboratory) della NASA il metallo non è necessario. Per ragioni di costo, si è optato
per un'opzione più economica, la Multi Jet Fusion offerta da Protolabs, ha spiegato Thomas Burghardt,
ingegnere neolaureato e promotore del progetto.
"Protolabs ha molta esperienza con le applicazioni aerospaziali e la
NASA ha molta familiarità con il lavoro di Protolabs, quindi quando
diciamo alla NASA che un componente sarà prodotto da Protolabs,
sanno esattamente che tipo di qualità possono aspettarsi.”
“Abbiamo anche avuto la fortuna di lavorare con un sacco di persone molto competenti di Protolabs.
Sono stati tutti molto disponibili a rispondere a tutte le nostre domande", ha continuato Thomas
Burghardt.
Passare il testimone alla nuova generazione STEM
La NASA incoraggia i giovani studenti a scegliere un percorso formativo basato sulle STEM perché c’è
un’enorme mancanza di ingegneri e tecnici, pressoché in tutto il mondo. La velocità del progresso
tecnologico dipenderà anche dalla disponibilità di persone tecniche, specializzate non solo nello spazio
estremo ma anche nello spazio più prossimo a noi. Basta vedere quanto emerso dal report “Horizon
Shift” (disponibile qui): il mercato dei droni varrà 9,7 milioni di dollari e questi dispositivi, nati dalla
collaborazione tra l’industria aerospaziale e militare, consegneranno il 30% delle merci, già entro il 2030.
Sicuramente, quindi, l’interesse di Protolabs per lo spazio, nato in tempi non sospetti, diventa sempre
più un tassello fondamentale per l’innovazione e il progresso tecnologico.

Turbo-jet engine of the plane, close up

Di Fantasy

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