READYPCL INX: nuovo resinato polyester per il bioprinting volumetrico
Le aziende BIO INX e Readily3D hanno collaborato allo sviluppo di READYPCL INX, una resina interamente a base di poliesteri pensata per la tecnologia di bioprinting volumetrico. Questo materiale si distingue per la capacità di generare strutture a elevata stabilità meccanica e, al tempo stesso, interamente biodegradabili, caratteristiche che lo rendono adatto a impieghi in ingegneria tissutale e medicina rigenerativa. La prima presentazione avverrà in occasione di TERMIS-EU 2025, in programma a Friburgo.

Dal layer-by-layer al fotopolimerizzato 3D istantaneo
Il bioprinting volumetrico opera in modo differente rispetto alle tecniche a strata tradizionali: sfrutta un serbatoio di resina fotosensibile che, illuminato secondo un preciso disegno ottico, solidifica l’intero volume tridimensionale in pochi secondi. Il sistema Tomolite di Readily3D supporta risoluzioni fino a 100 µm, consentendo la realizzazione rapida di complesse anatomie tissutali, con un impatto diretto nello studio di sostituti ossei e cartilaginei.

Perché i poliesteri vincono sulle gelatine
Finora le formulazioni per il bioprinting volumetrico si basavano prevalentemente su idrogel di origine gelatinosa, ottimi per la biocompatibilità ma carenti in termini di rigidità e resistenza. Secondo Paul Delrot, CEO di Readily3D, la scelta di una base poliesterica apre a impieghi che richiedono sostegni strutturali più rigidi, allargando lo spettro d’uso fino a componenti in grado di sostenere carichi propri della cartilagine e delle strutture ossee.

Biocompatibilità e biodegradabilità certificate
READYPCL INX soddisfa i requisiti di biocompatibilità stabiliti dalla norma ISO 10993-5 e, una volta esaurita la sua funzione, si degrada completamente nell’ambiente biologico. La ricetta si appoggia alla piattaforma chimica proprietaria di BIO INX, già collaudata in altri prodotti come SOLID INX (estrusione), DEGRES INX (DLP) e DEGRAD INX (lithografia multiphotonica).

Portare la chimica BIO INX nel bioprinting volumetrico
Per Aysu Arslan, CSO di BIO INX, l’introduzione di READYPCL INX rappresenta un’evoluzione naturale: «Dopo aver validato la nostra piattaforma su tecnologie DLP e multiphotoniche, il passo verso il fotopolimerizzato 3D ad alto flusso è sembrato inevitabile. Con questo materiale potremo creare impalcature tissutali che uniscono rapidità di stampa e robustezza meccanica».

Verso il bioprinting in sala operatoria
Jasper Van Hoorick, CEO di BIO INX, sottolinea il potenziale dell’approccio volumetrico non stratificato: «Stampare in pochi secondi modelli complessi riduce drastica­mente i tempi di realizzazione e migliora la riproducibilità. L’idea di produrre in diretta sostituti di cartilagine o osso durante un intervento chirurgico si avvicina a una concreta possibilità clinica, resa praticabile da materiali come READYPCL INX».

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Di Fantasy

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