Una nuova tecnica di stampa 3D che utilizza il silicone sta rivoluzionando il campo della neurochirurgia, permettendo di creare modelli accurati e personalizzati dei vasi sanguigni cerebrali. Questo miglioramento offre ai neurochirurghi simulazioni pre-operatorie più realistiche e un addestramento più efficace. I modelli attualmente utilizzati non sono in grado di imitare adeguatamente i vasi sanguigni reali e presentano limiti strutturali e di feedback tattile. Le repliche personalizzate e realistiche dei cervelli dei pazienti, ottenute attraverso questa nuova tecnica, potrebbero ridurre gli errori nelle procedure chirurgiche e garantire un esito più sicuro per i pazienti.
La stampa 3D con silicone presenta diverse sfide, principalmente legate alla tensione interfacciale e alla deformazione delle strutture stampate. Tuttavia, i ricercatori dell’Università della Florida hanno sviluppato un materiale di supporto a base di olio di silicone chiamato AMULIT (produzione additiva a bassissima tensione interfacciale), che supera queste difficoltà e consente di stampare silicone standard ad alta risoluzione.
Grazie all’utilizzo del supporto AMULIT, i ricercatori sono riusciti a creare modelli accurati dei vasi sanguigni cerebrali di un paziente basati su una scansione 3D, oltre a un modello funzionante di valvola cardiaca basato sull’anatomia umana media. Queste innovazioni aprono nuove possibilità non solo per la pratica neurochirurgica, ma anche per altre applicazioni mediche che richiedono una precisione e una personalizzazione elevate.
L’introduzione della stampa 3D in silicone nel settore sanitario potrebbe portare a una vera e propria rivoluzione, consentendo lo sviluppo di tecnologie avanzate basate sul silicone. Queste innovazioni potrebbero includere impianti personalizzati o imitazioni specifiche del paziente di strutture fisiologiche, trasformando l’assistenza sanitaria e migliorando la qualità e l’efficacia delle procedure chirurgiche. Inoltre, ridurrebbero i rischi per i pazienti e aumenterebbero la possibilità di successo delle operazioni, offrendo un futuro più promettente per la medicina personalizzata e la neurochirurgia in particolare.
Autori: Senthilkumar Duraivel e Tommaso Angelini, Università della Florida