Titanio ripensato per la stampa 3D, più accessibile ed efficiente
Un gruppo dell’Università RMIT (Royal Melbourne Institute of Technology), operante presso il suo Centre for Additive Manufacturing (RCAM), ha introdotto una nuova lega di titanio pensata specificamente per la stampa 3D. Il progetto è guidato dal dottorando Ryan Brooke insieme al professor Mark Easton e al dottor Dong Qiu .
L’innovazione parte dall’eliminazione del vanadio, componente costoso presente nella lega standard Ti‑6Al‑4V, e dalla sua sostituzione con elementi più economici e facilmente reperibili. Il risultato: una riduzione dei costi di produzione del 29 percento e una lega che offre caratteristiche meccaniche superiori, tra cui maggiore resistenza, uniformità strutturale e duttilità migliorata .
Un progetto costruito su un nuovo metodo progettuale
I ricercatori hanno adottato un approccio innovativo per analizzare e controllare la crescita dei grani metallici durante la stampa. La struttura risultante è omogenea, senza i grani colonnari che solitamente generano punti di debolezza a causa dell’orientamento direzionale della massima resistenza .
Il progetto è descritto in un articolo su Nature Communications, focalizzato su criteri composizionali per prevedere le transizioni nella microstruttura dei metalli prodotti mediante stampa 3D. RMIT ha depositato un brevetto provvisorio a tutela di questa metodologia .
Validazione sul campo e prospettive commerciali
Durante un programma di pre‑accelerazione di CSIRO, chiamato ON Prime, il team ha raccolto feedback da operatori dei settori aerospaziale, automobilistico e dispositivi medici. Secondo Brooke, il loro lavoro rappresenta un “salto significativo” per questi utenti .
Prove pratiche sono state condotte presso l’Advanced Manufacturing Precinct dell’ateneo, con campioni sottoposti a test strutturali e meccanici. Il professor Easton ha indicato la ricerca di partner lungo l’intera filiera industriale per sostenere le fasi successive di sviluppo e produzione .
Quali vantaggi offre questa nuova lega
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Produzione meno costosa di circa un terzo rispetto alla lega tradizionale.
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Resistenza e duttilità superiori, con struttura uniforme evitante i grani colonnari.
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Metodologia replicabile per progettare leghe marcatamente più adatte alla stampa additiva.
