Un hotend open-source a co-estrusione che elimina gli scarti nel multi-materiale

Che cos’è il Roetz-End
Il Roetz-End è un hotend open-source progettato da Jan Roetz (Roetz4.0) per la co-estrusione direzionale: quattro canali di fusione indipendenti convogliano i filamenti in un’unica uscita, permettendo di depositare materiali o colori affiancati nello stesso passaggio, senza miscelazione completa. L’obiettivo è ottenere superfici con segmenti cromatici netti e transizioni controllate, evitando torri di spurgo o “poop”. Il progetto è in beta pubblica.  

Perché “senza sprechi”
Nei sistemi multi-materiale tradizionali, le torri di spurgo servono a ripulire l’ugello tra un cambio materiale e l’altro, generando scarto. Documentazione e community Bambu Lab e Mosaic confermano che lo spurgo (o la “prime/transition tower”) è normalmente necessario e rappresenta una fonte di rifiuti; esistono funzioni per ridurlo ma non eliminarlo del tutto. La co-estrusione del Roetz-End, depositando più filamenti insieme, punta ad azzerare questa necessità nelle stampe multicolore.  

Come funziona: deposizione direzionale (DMD)
La particolarità è la “Directional Material Deposition”: la porzione di colore/filamento che finisce sulla periferia del perimetro dipende dalla direzione del movimento dell’estrusore. In questo modo si possono ottenere superfici con campiture nette o, orientando i layer a determinati angoli, gradienti morbidi.  

Dettagli tecnici dichiarati
Il repository riporta quattro canali di fusione indipendenti, assenza di purge/prime tower e flussi volumetrici fino a 200 mm³/s (dipende dal filamento). L’hotend (e il cold-end) sono stampati in alluminio tramite SLM, con distinta base e guida di montaggio incluse. Licenza: CC BY-NC-SA 4.0. 

Costruzione e BOM

La guida di montaggio elenca heatbreak M6 (compatibili Ender 3 S1), cartucce riscaldanti Ø6×20 mm 24 V 50 W, ventola 30×30×10 mm e ugello RepRap M6 standard. Il progetto fornisce STL, BOM e manuale in PDF. 

Ambiti d’uso e limiti attuali
Il concept è orientato soprattutto al multicolore e a filamenti compatibili (es. PLA), non sostituisce completamente le unità multi-materiale per supporti solubili o per combinazioni di polimeri molto diversi. La dimostrazione pubblica mostra esempi pratici e illustra i compromessi. 

Contesto: co-estrusione vs “cambio filo”
Nel panorama attuale, molte soluzioni multi-materiale (AMS/Palette/MMU) lavorano per cambi di filamento con spurgo: wiki, forum e guide descrivono l’uso della prime/transition tower o dello “flush into object” per mitigare gli scarti, senza eliminarli completamente. La co-estrusione del Roetz-End percorre una via diversa, co-deponendo i materiali.  

L’autore e il background
Jan Roetz è noto nella community maker anche per il progetto “Minuteman” dedicato all’aumento delle velocità in FFF; la sua attività è già stata seguita dalla stampa di settore italiana.

Immagine generata AI
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Di Fantasy

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