SCG realizza un ponte pedonale stampato in 3D in calcestruzzo LC3 sul canale Ong Ang

Nel cuore storico di Bangkok, lungo il canale Ong Ang, Siam Cement Group (SCG) ha completato un ponte pedonale interamente stampato in 3D, realizzato con calcestruzzo LC3 (Limestone Calcined Clay Cement). L’opera rientra nel programma di riqualificazione del canale avviato dall’amministrazione metropolitana e viene presentata come uno dei primi esempi in Thailandia di infrastruttura pubblica costruita tramite fabbricazione digitale su larga scala. Il ponte collega due sponde molto frequentate del distretto storico, integrando mobilità pedonale, valorizzazione del paesaggio urbano e sperimentazione sui materiali a basse emissioni.


Un’infrastruttura compatta in un corridoio storico molto stretto

Il canale Ong Ang è stato per secoli una cerniera strategica per Bangkok: prima fossato difensivo, poi asse commerciale e oggi area di passeggio, street food e mercati. Il sito scelto per il ponte è un corridoio urbano molto stretto, con accessi limitati per mezzi e cantieri tradizionali; da qui l’interesse per una soluzione basata su moduli prefabbricati stampati in 3D, in grado di ridurre tempi di installazione e interferenze con la vita quotidiana del quartiere. Il progetto nasce come “landmark compatto”: un elemento riconoscibile, ma dimensionato per non sovrastare le facciate storiche e le attività lungo il canale.


LC3: il calcestruzzo a basse emissioni scelto da SCG

Il ponte utilizza una miscela a base LC3, un legante a ridotto contenuto di clinker che sostituisce parte del cemento con argilla calcinata e calcare. Questa famiglia di cementi può ridurre in modo significativo le emissioni di CO₂ associate alla produzione, mantenendo prestazioni meccaniche comparabili a quelle del cemento Portland tradizionale. In molte formulazioni LC3 il cemento contiene una quota ridotta di clinker e percentuali maggiori di argilla calcinata e calcare, configurazione che abbassa l’impronta ambientale e fa leva su materie prime abbondanti e di minor pregio.


La scelta dell’argilla e il legame con la storia del canale

L’uso di un calcestruzzo basato su argilla calcinata non è solo una decisione tecnica: Ong Ang è storicamente legato al commercio di ceramiche e terracotta, e il progetto richiama questa tradizione attraverso il materiale. L’idea è quella di raccontare la storia dell’argilla in forma strutturale: il materiale legato alla produzione di vasi e oggetti d’uso diventa ora infrastruttura, saldando l’eredità artigianale con la sperimentazione sui cementi a basse emissioni.


Moduli stampati in 3D, rinforzati con calcestruzzo ad alte prestazioni

Tutti gli elementi del ponte sono stati stampati in 3D in calcestruzzo LC3 e successivamente rinforzati con calcestruzzo ad alte prestazioni (HPC). I componenti svolgono al tempo stesso il ruolo di impalcato e parapetto, formando una sezione continua che ottimizza l’uso di materiale e la risposta strutturale. La struttura è dimensionata per sopportare un carico di esercizio tipico per passerelle pedonali in contesti urbani molto frequentati.


19 segmenti prefabbricati da 1,5 tonnellate montati in un solo giorno

Per superare i vincoli di accesso al cantiere, SCG ha optato per una strategia completamente off-site: il ponte è suddiviso in 19 moduli prefabbricati, ciascuno del peso di circa 1,5 tonnellate. I segmenti sono stati trasportati in sito e posizionati con una piccola gru, con un’installazione completata nell’arco di una sola giornata. Questo approccio riduce notevolmente la durata del cantiere in un’area densa, limita il disturbo per residenti e commercianti e mostra come la combinazione tra modularità e stampa 3D possa rendere più gestibili gli interventi in contesti storici.


Una forma “onda” ispirata al moto dell’acqua e ai motivi Kranok

Dal punto di vista formale, il ponte interpreta il tema dell’acqua attraverso una geometria fluida a spirale: l’impalcato si alza, si piega e si dissolve nella passerella come un’onda colta in un istante di movimento. Le superfici curve alleggeriscono visivamente la massa del calcestruzzo, con una sequenza di pieghe che dialoga con la luce del canale e delle facciate circostanti. Il corrimano in acciaio riprende il motivo ornamentale thailandese Kranok, trasformandolo in linee sottili e appuntite che accompagnano il percorso pedonale e legano il linguaggio contemporaneo alla tradizione decorativa locale.


LC3 e stampa 3D del calcestruzzo: stato dell’arte nella ricerca

La scelta di LC3 per una struttura stampata in 3D si inserisce in un filone di ricerca in crescita: diversi studi mostrano come l’impiego di cementi a base di argilla calcinata in sistemi di stampa 3D del calcestruzzo possa combinare prestazioni meccaniche, minori emissioni e costi competitivi. L’obiettivo consiste nel ridurre il contenuto di clinker, responsabile di una quota rilevante delle emissioni di CO₂ del settore, mantenendo al contempo una reologia adatta all’estrusione, una buona resistenza a compressione e una durabilità adeguata in ambiente esterno. In questo contesto si stanno sviluppando anche compositi LC3 alleggeriti e rinforzati, pensati per coniugare duttilità, controllo delle fessure e bassa impronta ambientale per applicazioni in ponti, rivestimenti e elementi prefabbricati.


Il ponte SCG nel contesto dei ponti in calcestruzzo stampato 3D

L’opera di Bangkok si affianca ad altri progetti che mettono al centro ponti in calcestruzzo stampato in 3D con attenzione alla sostenibilità e alla ricerca sui materiali. Tra questi rientrano prototipi che sperimentano malte a impatto ridotto, geometrie cave post-tese e l’impiego di scarti lapidei o cementizi per ridurre l’uso di materie prime vergini. Insieme al ponte LC3 di SCG, questi esempi indicano una tendenza verso infrastrutture sperimentali che uniscono cementi a basse emissioni, geometrie ottimizzate e tecniche di stampa robotica.


Prospettive per infrastrutture urbane stampate in 3D

Il ponte sul canale Ong Ang dimostra come la stampa 3D in calcestruzzo possa uscire dalla scala del prototipo per entrare, almeno in casi mirati, nel dominio delle infrastrutture pubbliche. L’uso di un cemento a basse emissioni come LC3, la prefabbricazione modulare e l’attenzione al contesto storico suggeriscono un modello replicabile: piccole opere ad alta intensità di design e sperimentazione, con impatto ridotto sul cantiere e valore aggiunto per lo spazio pubblico. Per SCG, il progetto si collega a una strategia più ampia di innovazione a basse emissioni nel cemento e nelle costruzioni, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione che stanno guidando il settore a livello globale.

Immagine Generata AI
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Di Fantasy

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