Una missione di cuore e tecnologia: il nuovo bassorilievo di Maria Ausiliatrice a Scutari
Il progetto che ha portato alla realizzazione del nuovo bassorilievo di Maria Ausiliatrice sulla facciata dell’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice di Scutari (Shkodër), in Albania, nasce dall’incontro tra una forte motivazione pastorale e strumenti tecnologici avanzati. Il team di 3DRap, azienda con sede a Mercogliano specializzata in stampa 3D e prototipazione, è stato coinvolto insieme ai giovani professionisti di Anima Campania e all’Associazione Nazionale per Soccorrere i Missionari Italiani (ANSMI), che ha sostenuto economicamente l’iniziativa. Obiettivo: restituire alla comunità educativa delle Suore Salesiane di Don Bosco un grande segno visibile di devozione mariana, con una soluzione più leggera, durevole e controllabile rispetto al precedente mosaico.
Il contesto: le Figlie di Maria Ausiliatrice e la missione educativa a Scutari
Le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), note anche come Salesiane di Don Bosco, sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio nato nell’Ottocento attorno all’intuizione educativa di san Giovanni Bosco e santa Maria Domenica Mazzarello. Al centro del loro carisma c’è l’educazione dei giovani, con particolare attenzione alle ragazze, attraverso scuole, oratori e opere sociali. In Albania, e in particolare a Scutari, le FMA sono impegnate in attività scolastiche e formative in collaborazione con varie realtà del territorio; progetti sostenuti da enti come CEI – 8×1000 e associazioni laicali hanno contribuito a rafforzare negli anni il ruolo dell’istituto come presidio educativo e sociale per bambini e adolescenti.
Dal mosaico originario a una nuova soluzione leggera su facciata
In origine la facciata dell’istituto ospitava un mosaico dedicato a Maria Ausiliatrice, realizzato con grande impegno dalle stesse suore e dalla comunità. Con il passare del tempo però il peso dell’opera, unito all’azione delle intemperie, ha causato il distacco di alcune porzioni del rivestimento, mettendo a rischio sia la stabilità del mosaico sia la sicurezza della facciata. Di fronte a questa situazione, la scelta non è stata quella di rinunciare al segno mariano, ma di ripensarlo con materiali e tecniche più adatte a una parete in cemento esposta all’esterno. 3DRap ha proposto un bassorilievo realizzato tramite stampa 3D, concepito per essere molto più leggero dell’insieme di tessere e malta originali, pur mantenendo la forza iconografica dell’immagine.
Dalla fotografia al modello digitale: il ruolo di Anima Campania
Il punto di partenza è stato il lavoro dei ragazzi di Anima Campania, realtà specializzata in scansione e modellazione 3D per uso artistico e industriale. A partire dalle fotografie storiche del mosaico originario, il soggetto di Maria Ausiliatrice è stato ricostruito in ambiente digitale, curando proporzioni, profondità dei piani e coerenza con l’architettura della facciata. Il modello è stato poi rielaborato pensando esplicitamente alla stampa in grande formato: superfici, spessori e dettagli sono stati ottimizzati per garantire una buona leggibilità del rilievo a distanza e, allo stesso tempo, una corretta stampabilità su macchine FFF di grande volume, senza supporti eccessivi e con geometrie che agevolano la finitura successiva. Questo tipo di flusso di lavoro è in linea con altri progetti di arte sacra affrontati da Anima Campania e 3DRap, come quello della Madonna della Neve, in cui scansione, modellazione e stampa 3D vengono integrati per generare nuovi manufatti devozionali.
Otto moduli da 80 cm: progetto modulare per stampa, trasporto e montaggio
Per coniugare dimensioni complessive importanti e gestibilità operativa, il bassorilievo è stato suddiviso in otto moduli di circa 80 cm di lato. Questa scelta ha permesso di:
-
sfruttare al meglio il volume utile delle stampanti 3D maxi-formato di 3DRap;
-
semplificare la pianificazione delle stampe, distribuendo i file su più macchine;
-
ridurre rischi di deformazione e problemi strutturali tipici di pezzi singoli molto grandi;
-
ottimizzare trasporto, movimentazione in cantiere e operazioni di montaggio in quota.
I pannelli sono collegati tra loro mediante profili metallici che hanno una doppia funzione: unire i moduli in un’unica composizione leggibile e costituire la struttura di ancoraggio alla parete tramite tasselli specifici per applicazioni esterne, in grado di sopportare carichi distribuiti e sollecitazioni dovute a vento e dilatazioni termiche.
Stampa 3D maxi-formato: un mese di lavoro continuo
La fase produttiva ha trasformato il modello digitale in oggetto fisico grazie alle stampanti 3D di grande formato sviluppate e gestite da 3DRap. Il bassorilievo è stato realizzato in circa un mese di lavoro continuativo, con le macchine operative 24 ore su 24. Ogni modulo è stato stampato con parametri studiati per garantire:
-
pareti abbastanza spesse da resistere a urti accidentali e sollecitazioni di lungo periodo;
-
peso contenuto, per non gravare sulla facciata esistente;
-
una superficie adatta a ricevere trattamenti protettivi e, se necessario, eventuali interventi cromatici futuri.
Una volta completata la stampa, ogni pannello è stato rifinito manualmente e poi ricoperto con una resina bicomponente anti-UV, scelta per offrire protezione contro irraggiamento solare, pioggia, sbalzi di temperatura e inquinanti atmosferici, condizioni tutt’altro che marginali per una facciata esposta tutto l’anno. L’esperienza di 3DRap su altri interventi di arte sacra – come il bassorilievo duecentesco di san Guglielmo da Vercelli ricostruito per l’abbazia del Goleto – ha contribuito a consolidare procedure e scelte tecniche per la gestione di superfici complesse in esterno.
Dall’Irpinia all’Albania: una spedizione progettata nel dettaglio
Concluso il lavoro in laboratorio, il bassorilievo ha affrontato un percorso articolato: via terra fino a Bari, poi via mare verso Tirana e infine il tratto su gomma fino a Scutari. Per proteggere i moduli durante questo itinerario, 3DRap ha studiato un imballaggio dedicato, pensato per:
-
bloccare i pannelli evitando vibrazioni e urti;
-
distribuire i carichi in modo omogeneo all’interno del collo;
-
agevolare le operazioni di carico e scarico nei diversi passaggi logistici.
La presenza di un soggetto promotore come ANSMI, storica associazione nata nel 1886 con il compito di sostenere i missionari italiani nel mondo, ha favorito il dialogo tra le realtà italiane coinvolte e la comunità ecclesiale albanese, garantendo che l’intervento rispondesse non solo a un’esigenza estetica, ma anche a una finalità pastorale e sociale ben definita.
Montaggio in tempi stretti e inaugurazione con oltre 700 studenti
Una volta arrivato in loco, il bassorilievo è stato installato in tempi molto contenuti, pochi giorni prima della cerimonia di inaugurazione. La modularità ha permesso di lavorare con sequenze ordinate: posizionamento dei profili metallici, fissaggio dei pannelli, controlli finali di allineamento e tenuta. All’evento inaugurale hanno preso parte:
-
S.E. mons. Giovanni Peragine, arcivescovo metropolita di Scutari-Pult e presidente della Conferenza Episcopale Albanese;
-
rappresentanti del mondo ecclesiastico albanese e romano;
-
i delegati di ANSMI, in qualità di ente finanziatore;
-
oltre 700 studenti dell’istituto, che hanno animato una coreografia collettiva rendendo la cerimonia un momento condiviso da tutta la comunità scolastica.
La presenza congiunta di istituzioni ecclesiali, associazioni, tecnici e studenti ha sottolineato che il nuovo bassorilievo non è solo un oggetto estetico, ma un segno che parla di identità, memoria e futuro per l’opera educativa delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Albania.
Arte sacra e stampa 3D: la sinergia tra 3DRap, Anima Campania, ANSMI e le Salesiane
Il progetto di Scutari si inserisce in una traiettoria in cui 3DRap e Anima Campania sperimentano l’uso della modellazione e stampa 3D al servizio del patrimonio artistico e devozionale. In Irpinia, ad esempio, la collaborazione ha permesso di riportare alla luce il bassorilievo di san Guglielmo da Vercelli, trafugato dopo il terremoto del 1980, ricostruendo la scultura attraverso fotografie d’archivio e tecniche di polymodelling digitale prima della stampa fisica. In un altro progetto, dedicato alla Madonna della Neve, la filiera comprende scansione 3D, modellazione, stampa e finiture pittoriche tradizionali, dimostrando come materiali polimerici e competenze artigianali possano dialogare con convinzione. In questo quadro, la presenza di un soggetto come ANSMI e la guida delle Suore Salesiane di Don Bosco rendono il caso di Maria Ausiliatrice a Scutari un esempio concreto di come innovazione tecnica e tradizione religiosa possano convergere in un’unica opera.
Prospettive: la stampa 3D come strumento per il patrimonio religioso
L’esperienza di Scutari mostra come la stampa 3D possa diventare uno strumento utile in diversi ambiti legati al patrimonio religioso:
-
ricostruzione di opere danneggiate o non più installabili nelle loro forme originarie;
-
alleggerimento strutturale di elementi decorativi su facciate e campanili, riducendo i rischi per la muratura;
-
produzione di copie espositive o didattiche, lasciando al sicuro gli originali;
-
nuove commissioni che combinano iconografia tradizionale e processi produttivi digitali.
In tutti questi casi, la chiave è il dialogo tra progettazione digitale, competenze artigianali, sensibilità artistica e responsabilità pastorale. Il bassorilievo di Maria Ausiliatrice a Scutari non si limita a “sostituire” un’opera deteriorata: diventa un laboratorio reale in cui una piccola comunità scolastica sperimenta in prima persona che la tecnologia può essere al servizio della memoria, della fede e dell’educazione.
