Sodick acquisisce la maggioranza di Prima Additive: un’operazione strategica per rafforzare la presenza europea nella manifattura additiva

Sodick, azienda giapponese attiva nel campo delle tecnologie avanzate per la produzione industriale, ha annunciato l’acquisizione della quota di maggioranza di Prima Additive, società italiana specializzata nella stampa 3D metallica basata su tecnologia laser powder bed fusion. Questa operazione arriva a meno di un anno dal primo ingresso di Sodick nel capitale della società, avvenuto tramite una partecipazione di minoranza.

La chiusura dell’accordo è prevista nel secondo trimestre del 2025, segnando un passaggio importante nell’evoluzione del rapporto tra le due aziende.

Continuità gestionale e sede operativa in Italia

Secondo quanto comunicato, l’assetto organizzativo di Prima Additive rimarrà invariato anche dopo il completamento dell’operazione. La sede legale e operativa continuerà a essere in Italia, e il team di gestione attuale – guidato dall’Amministratore Delegato Paolo Calefati – manterrà le proprie funzioni. Questo aspetto riflette la volontà di garantire continuità aziendale e valorizzare le competenze maturate sul territorio.

Un’acquisizione che amplia il portafoglio prodotti di Sodick

L’ingresso di Sodick nella compagine societaria con una quota di maggioranza rappresenta un passaggio significativo nella strategia di espansione dell’azienda giapponese, soprattutto in relazione al mercato europeo. L’operazione consentirà a Sodick di ampliare il proprio portafoglio tecnologico, integrando le competenze e le soluzioni di Prima Additive nel campo della manifattura additiva metallica.

Parallelamente, Prima Industrie, gruppo di cui fa parte Prima Additive, potrà concentrare maggiormente le proprie risorse e attività sul core business storico, ovvero le tecnologie per la lavorazione della lamiera.

Complementarità tra le due realtà industriali

Secondo quanto dichiarato dalle parti coinvolte, l’unione tra Sodick e Prima Additive permetterà di generare importanti sinergie industriali, grazie alla complementarità delle rispettive offerte. Entrambe le aziende operano nel settore della stampa 3D metallica con tecnologia a letto di polvere laser, ma presentano differenze per quanto riguarda il posizionamento sul mercato, le applicazioni di riferimento, la base clienti e le aree geografiche coperte.

Questa complementarità è stata uno degli elementi che, già nella primavera del 2024, avevano spinto Sodick ad acquisire una quota iniziale del 9,5% di Prima Additive, attraverso un aumento di capitale riservato. All’epoca, Paolo Calefati aveva accolto positivamente l’ingresso di Sodick nella struttura societaria, sottolineando l’allineamento tra le due aziende nella ricerca di applicazioni scalabili e sostenibili per la manifattura additiva metallica.

Una partnership industriale che si consolida

Con l’operazione annunciata, il legame tra le due realtà si consolida ulteriormente, trasformando quella che era inizialmente una partecipazione minoritaria in una vera e propria alleanza strategica di lungo periodo. Entrambe le aziende continueranno a collaborare per individuare ambiti di applicazione della stampa 3D che possano essere industrialmente rilevanti e sostenibili dal punto di vista economico, mettendo in comune competenze tecniche, risorse produttive e reti commerciali.

Il supporto tecnico e legale nell’operazione

Per la gestione dell’operazione, Prima Additive è stata assistita da Scouting Capital Advisors in qualità di advisor finanziario. Il team coinvolto nell’operazione era composto da Giuseppe Mario Sartorio (Managing Partner), Richard Pratissoli (Director) e Andrea Isacchi (Associate Director).

Per gli aspetti legali, Prima Industrie si è affidata allo Studio Legale Chiomenti, con un team composto dall’Avv. Luigi Vaccaro (Partner), l’Avv. Tommaso Caciolli (Managing Associate), l’Avv. Gianluca Riccardino e l’Avv. Adalberto Bruno Rurale (Associati).

Verso nuovi scenari di crescita per la manifattura additiva

L’operazione si inserisce in un contesto più ampio in cui il settore della manifattura additiva metallica è oggetto di crescente attenzione da parte di attori industriali consolidati. L’unione tra know-how giapponese e competenze tecnologiche italiane potrebbe generare nuove opportunità di sviluppo, con ricadute positive sia sul piano dell’innovazione dei processi produttivi sia sull’ampliamento dell’offerta per i clienti europei e internazionali.

Di Fantasy

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