Produzione Additiva sul Campo: Soldati USA in Azione grazie alla Naval Aviation School for Additive Manufacturing
Durante l’operazione Inherent Resolve, svolta dalla Combined Joint Task Force, due specialisti dell’esercito statunitense hanno sfruttato le competenze acquisite presso la Naval Aviation School for Additive Manufacturing (NASAM) per risolvere un problema logistico direttamente in teatro operativo. Lo Specialist (SPC) James Martin e lo SPC Harry Vo, in forza alla 10ª Divisione da Montagna, Compagnia Bravo del Battaglione di Supporto della 10ª Brigata, Combat Team 1, hanno dovuto far fronte all’assenza di supporti per antenne sui veicoli MRAP (Mine-Resistant Ambush Protected) equipaggiati con sistemi di comunicazione Starshield.


Progettazione e Stampa della Staffa di Montaggio
Di fronte a questa carenza, Martin e Vo hanno progettato in autonomia una staffa di ancoraggio, utilizzando come materiale di stampa l’acrilonitrile-stirene-acrilato (ASA), scelto per la sua resistenza ai raggi ultravioletti e alle alte temperature. Seppure il corso NASAM non includesse in programma l’ASA, le basi teoriche e pratiche ricevute hanno permesso ai due tecnici di adattarsi rapidamente a un nuovo polimero, selezionando parametri di estrusione e raffreddamento ottimali.


Funzionalità e Requisiti Operativi Soddisfatti
La staffa così ottenuta ha soddisfatto tutti i vincoli richiesti:

  • Posizionamento stabile dell’antenna, garantendo connessione continua,

  • Integrità del portello di emergenza e della torretta, senza interferire nei movimenti di equipaggio,

  • Resistenza alle sollecitazioni del terreno e alle vibrazioni in marcia,

  • Facilità di installazione e rimozione in condizioni di emergenza.

L’intervento ha ridotto drasticamente tempi e costi rispetto a una fornitura esterna, evitando ritardi da parte delle catene logistiche convenzionali.


Ruolo di NASAM e NAVAIR nello Sviluppo delle Competenze AM
La Naval Aviation School for Additive Manufacturing, ospitata dall’Institute for Advanced Learning and Research di Danville (Virginia), eroga un programma intensivo di sei settimane dedicato alle tecniche di manutenzione additiva. Pur rivolgendosi in prevalenza al personale della Marina Militare e del Corpo dei Marines, NASAM apre periodicamente le iscrizioni anche ai soldati dell’esercito, come testimonia il caso di Martin e Vo. Secondo Theodore Gronda, responsabile del programma AM presso NAVAIR, la capacità di produrre ricambi e accessori sul campo “assicura prontezza operativa e letalità, compensando interruzioni delle catene di approvvigionamento”.


Esperienze Internazionali di AM in Zona Operativa
Parallelamente alle applicazioni americane, l’esercito indiano ha portato a termine il Progetto PRABAL sulle alture di Leh, a 3 300 metri di quota, in collaborazione con Simpliforge Creations e IIT Hyderabad. Qui è stato costruito un bunker militare in calcestruzzo armato, stampato in 3D in loco attraverso una piattaforma robotica custom, impiegando materiali locali e gestendo condizioni di bassa pressione e forte escursione termica.

Negli Stati Uniti, il Department of Defense ha testato presso il Cold Regions Research and Engineering Laboratory (New Hampshire) il sistema XSPEE3D di SPEE3D, in grado di produrre pezzi metallici fino a –20 °C. I componenti, tra cui utensili e parti di veicoli, hanno superato i controlli del New Jersey Institute of Technology, confermando resistenza e duttilità comparabili a quelle di pezzi fabbricati in officina.


Vantaggi e Prospettive della Produzione Additiva in Teatri Operativi
L’esempio di Martin e Vo sottolinea come l’addestramento interdisciplinare, supportato da istituzioni come NASAM e aziende specializzate, consenta alle forze armate di colmare lacune logistiche con soluzioni rapide e a basso costo. La stampa 3D sul campo abbatte i vincoli di trasporto e giacenza, accelera i tempi di riparazione e incrementa la flessibilità operativa. Guardando avanti, la diffusione di unità AM portatili e di materiali avanzati potrà estendersi a droni logistici, stazioni mobili di pronto intervento e collaborazioni con centri di ricerca universitari.

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Di Fantasy

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