Hawkins, ora si stampa: come la stampa 3D ha dato forma ai mostri e agli oggetti di Stranger Things
La serie di Netflix ambientata a Hawkins ha usato la stampa 3D in fase creativa e di produzione: dai maquette SLA del Demogorgon realizzati con Formlabs nello studio Aaron Sims Creative (ASC), fino alle protesi di scena per Vecna curate da BGFX. Il risultato è un mix di effetti pratici e digitali che unisce tempi moderni a un’estetica anni ’80 voluta dai Duffer Brothers. 
Sul set: maquette SLA e protesi integrali
Per definire il design del Demogorgon, ASC ha stampato modelli in resina ad alta definizione con stampanti Formlabs, passaggio chiave per valutare volumi, texture e verniciature prima del compositing VFX. La logica “ibrida” (modelli fisici + CGI) ha accelerato revisioni e coerenza estetica sul set. Per Vecna in Stagione 4, BGFX ha realizzato un suit prostetico a corpo intero composto da circa 25 pezzi in silicone e foam latex, applicati su calchi e riferimenti fisici del volto/corpo dell’attore. 
Dalla tv ai garage: la community stampa l’Upside Down
Il mondo maker ha ripreso temi e icone della serie con modelli 3D stampabili: busti del Demogorgon e di Vecna, “alphabet wall” luminose, accessori del Hellfire Club, insegne e props. Le librerie online mostrano centinaia di progetti condivisi, alimentando un flusso costante di remix e verniciature. 
Tecnologie e materiali citati
Le maquette e i props ad alto dettaglio fanno leva sulla stereolitografia (SLA) con resine Formlabs (ad es. Grey Resin, Clear Resin per effetti di luce/traslucenza), utili per presentazioni ai registi e per il passaggio a effetti pratici o digitali. La protesica usa invece combinazioni di silicone e foam latex, integrate con elementi meccanici e dentali scenici.
Perché conta: una pipeline ripetibile per cinema e serie
Il caso Stranger Things mostra come modelli stampati in 3D riducano ambiguità nelle revisioni, migliorino la comunicazione regista–VFX–trucco e permettano iterazioni rapide prima del set. Questo approccio è ormai parte stabile dei workflow per entertainment e pubblicità, con un riuso crescente anche in altri progetti di ASC (Mulan, Aquaman) e presso reparti di protesica cinematografica. 
