HummingLink-SOTP: una nuova soluzione portatile per le comunicazioni satellitari GEO
L’azienda svizzera SWISSto12, specializzata in sistemi di comunicazione satellitare, ha annunciato il lancio del terminale HummingLink-SOTP (Satcom-On-The-Pause), progettato per garantire connettività tramite satelliti geostazionari (GEO) in scenari operativi che richiedono rapidità e affidabilità. Questo nuovo dispositivo si inserisce nella categoria dei terminali compatti e ad alte prestazioni, concepiti per applicazioni mobili dove la portabilità e l’efficienza devono coesistere con requisiti tecnici stringenti.

Il terminale nasce per rispondere a un’esigenza crescente nel settore delle comunicazioni satellitari: offrire strumenti che possano essere installati e messi in funzione da una sola persona, in tempi molto rapidi, senza compromettere la qualità del collegamento.


Struttura e tecnologie costruttive del terminale
Il sistema HummingLink-SOTP impiega antenne leggere ad alto guadagno, progettate e prodotte grazie a tecniche di produzione additiva proprietarie sviluppate da SWISSto12. Queste antenne sono disponibili in tre configurazioni di banda – X, Ku e Ka – e sono affiancate da circuiti RF avanzati che assicurano una trasmissione efficiente anche in condizioni operative complesse.

L’approccio adottato nella progettazione delle antenne si discosta da quello tradizionale: al posto delle classiche parabole, vengono utilizzati array compatti, con prestazioni comparabili o superiori a quelle dei sistemi di dimensioni maggiori. Questo consente una riduzione significativa degli ingombri, unita a una maggiore facilità di trasporto e installazione.

La prima versione commerciale del terminale, denominata HummingLink-SOTP-Ka, opera nella banda Ka e offre diverse configurazioni, in base a fattori come il guadagno desiderato, la polarizzazione e la frequenza operativa. Sono previsti anche moduli opzionali per il puntamento automatico e l’integrazione di modem, per semplificare ulteriormente la fase di messa in servizio.

Le varianti in banda X e banda Ku sono attualmente disponibili per dimostrazioni tecniche e saranno commercializzate a partire dal 2025.


Progettazione orientata alla rapidità d’impiego
Secondo quanto riportato dal CEO di SWISSto12, Emile de Rijk, il terminale HummingLink-SOTP è pensato per essere operativo in tempi rapidi, anche da parte di un solo operatore, offrendo nel contempo una connessione stabile e a capacità elevata. Il design punta a un equilibrio tra portabilità e prestazioni, elementi spesso difficili da combinare in ambito GEO, dove la precisione e la qualità del collegamento sono priorità imprescindibili.

A sottolineare l’elemento distintivo della soluzione è anche Mathieu Billod, responsabile della divisione terminali, che evidenzia come l’architettura delle antenne consenta di ottenere elevate prestazioni pur mantenendo dimensioni contenute. Questo approccio è integrato da una progettazione sistemica ottimizzata e da una filosofia industriale che mira alla riduzione dei costi complessivi del sistema.


SWISSto12: un percorso fondato sulla produzione additiva per il settore spaziale
Fondata nel 2011 come spin-off del Politecnico Federale di Losanna (EPFL), SWISSto12 ha costruito un portafoglio di soluzioni RF per satelliti, con particolare attenzione alle tecnologie additive. Questo approccio è stato applicato anche allo sviluppo del programma HummingSat, una piattaforma satellitare GEO compatta realizzata in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

L’utilizzo della stampa 3D ha permesso all’azienda di realizzare componenti ad alte prestazioni con geometrie complesse e pesi contenuti, caratteristiche fondamentali per l’efficienza operativa dei sistemi spaziali moderni.


L’integrazione della stampa 3D nella produzione satellitare: esempi dal settore
Il caso SWISSto12 non è isolato. Altre realtà stanno seguendo la stessa direzione, sfruttando la produzione additiva per migliorare l’efficienza e la flessibilità nella fabbricazione di componenti spaziali.

Tra queste, si segnala il progetto LizzieSat, sviluppato da Sidus Space in collaborazione con Markforged. In questo contesto, sono stati utilizzati materiali compositi rinforzati, come l’Onyx FRA, per costruire elementi strutturali destinati a missioni spaziali. Tali componenti hanno dimostrato la loro affidabilità anche dopo esposizioni prolungate sulla Stazione Spaziale Internazionale, confermando la possibilità di utilizzare parti stampate in 3D anche in ambienti estremi.

Il primo satellite della serie LizzieSat, che include elementi prodotti da Markforged, sarà lanciato con la missione SpaceX Transporter-9, portando in orbita strumenti per l’intelligence geospaziale.


Il caso CNES: produzione interna di utensili e strutture complesse
Anche l’agenzia spaziale francese CNES ha avviato un’integrazione sistematica della stampa 3D nei propri processi produttivi. In particolare, ha adottato stampanti ad alta temperatura di INTAMSYS, come i modelli FUNMAT PRO 610HT e 410, che permettono la lavorazione di materiali tecnici come PEEK e ULTEM™ 9085.

Queste tecnologie sono impiegate per produrre utensili strutturali destinati a camere bianche e test in vuoto, e sono state utilizzate anche per la realizzazione di una struttura di drone stratosferico progettata per resistere a condizioni termiche e di quota particolarmente severe.

Il passaggio dalla produzione convenzionale a quella additiva ha portato a una riduzione significativa dei tempi di produzione, con alcune parti realizzate in un solo giorno rispetto alle diverse settimane richieste dai metodi tradizionali.


Il terminale HummingLink-SOTP di SWISSto12 rappresenta un esempio concreto di come sia possibile combinare compattezza, prestazioni e rapidità operativa nella progettazione di sistemi per la connettività GEO. Il contributo delle tecnologie additive è evidente sia nella struttura delle antenne che nella filosofia progettuale orientata alla leggerezza e all’efficienza. In parallelo, i casi di Sidus Space, Markforged e CNES mostrano come la stampa 3D stia entrando in modo stabile nei processi di produzione del settore spaziale, portando benefici sia in termini di prestazioni che di tempi di sviluppo.

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Di Fantasy

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