Anycubic e T°Red Bikes collaborano al progetto Falcon
Anycubic, un produttore di stampanti 3D , ha recentemente supportato il progetto Falcon di T°Red con la sua stampante 3D Kobra Max . Questa collaborazione dimostra i vantaggi della stampa 3D nella prototipazione e nella produzione finale nel campo del ciclismo.
Il Falcon è un nuovo progetto direttamente correlato ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 e promette di cambiare completamente il modo in cui la bici è destinata agli atleti. Comprende il lavoro di ricerca e sviluppo di nuovi materiali , nuove tecniche di produzione, nuovo design e lo sviluppo di parti e componenti esclusivi. T°Red presenta questo progetto in diretta presso lo stabilimento Cariplo di Milano il 9 maggio 2022. In occasione del lancio alla stampa, il team di T°Red ha presentato anche uno dei collaboratori Falcon, la stampante 3D Anycubic Kobra Max.
Secondo il team T°Red, gli additivi sono un modo per T°RED BIKES di prendere le cose ancora più seriamente, personalizzando ogni dettaglio per ogni ciclista e atleta. Attualmente i laboratori T°Red utilizzano principalmente stampanti 3D FDM desktop come la Chiron di Anycubic e stampanti 3D di altre marche, che hanno un’ottima resa per i modelli prodotti.
Per soddisfare l’esigenza del team di estendere l’uso della prototipazione rapida alle parti comuni standard, il team T°Red è passato all’Anycubic Kobra Max. Questa macchina consente loro di provare fino a 5-6 prototipi e li aiuta a creare il meglio trovare una soluzione individuale per ogni atleta appassionato.
Romolo Stanco, uno dei designer e scienziati più innovativi e “tecnologici” in Europa e anche costruttore del team di ruote T°Red, ha dichiarato: “Quello che mi affascina di questa ruota stampata in 3D è la possibilità di vedere anche molte soluzioni diverse prova e prova. Per alcune parti che devono essere stampate con una stampante più grande, Kobra Max è stata la scelta perfetta per creare rapidamente le parti nei nostri laboratori. Dopo lo sviluppo e il test nel nostro laboratorio e nella galleria del vento, siamo stati in grado di stampare le parti finali in metallo (scalmalloy o titanio) utilizzando la produzione additiva. Per noi è importante utilizzare strumenti veloci, ad es. B. il sistema automatico di calibrazione della stampa che permette di essere pronti all’uso e di eseguire con precisione anche pezzi di grandi dimensioni”.
L’uso della stampante 3D Kobra Max nel progetto Falcon ha dimostrato che le stampanti 3D trasformeranno l’industria delle biciclette attraverso diversi tipi di componenti, ingranaggi e selle. Con l’aiuto delle stampanti 3D, gli utenti possono liberare la loro creatività e design, alimentando l’innovazione nel ciclismo. Inoltre, le stampanti 3D possono aiutare gli utenti a realizzare progetti sostenibili e personalizzare prodotti esclusivi durante il processo di produzione.
Cos’è The Falcon?
È una concezione diversa nell’approccio alla bicicletta. Un progetto che parte dalla pista (non è più un segreto l’interesse della federazione ciclistica neozelandese: alla presentazione era presente il Campione del Mondo dell’Omnium, Aaron Gate) ma prende la forma più adatta per tutti i terreni, fino al gravel, passando naturalmente per le biciclette da corsa e anche da cronometro. Può essere anche un telaio molto leggero, ma non è una caratteristica con cui viene presentato. A seconda delle realizzazioni può risultare più o meno pesante. Se studiato per andare in salita, il telaio Falcon, diventa decisamente leggero. Dipenda dall’atleta e dall’uso che se ne farà.
3D, il futuro
La stampa 3D è un vantaggio per la prototipazione: si va veloci nell’ottenere i pezzi da assemblare rapidamente e avere già in mano un telaio finito, almeno nella forma, con cui poter valutare la resa aerodinamica e provare i componenti. Ma la stampa 3D è anche produzione definitiva: l’ha spiegato Dymitris Katsanis, che è alle spalle di molte realizzazioni T°Red e con Romolo Stanco c’è un continuo scambio di idee. Nel telaio Falcon la stampa 3D gioca un ruolo molo importante nella realizzazione delle parti in metallo che costituiscono l’intera zona di sterzo e la giunzione tra telaio e pendenti posteriori in quella linea aerodinamica che vuole i foderi molto distanti dalla ruota per evitare le turbolenze e, anzi, in zona forcella (anche questa realizzata in stampa 3D), il disegno aerodinamico non è solo filante ma studiato per allontanare il flusso d’aria dalle gambe del ciclista “Perché si studia l’aerodinamica del mezzo, ma il problema vero è la massa del ciclista contro il vento” sottolinea Romolo Stanco.
Da Cyclinside.com