Velo3D sviluppa l’alluminio CP1 per la produzione additiva a supporto dell’Esercito degli Stati Uniti


Obiettivi del progetto

L’azienda statunitense Velo3D, specializzata in soluzioni per la produzione additiva metallica con tecnologia LPBF (Laser Powder Bed Fusion), ha avviato una collaborazione con l’U.S. Army Research Laboratory per lo sviluppo e la validazione di un nuovo materiale: l’alluminio CP1.

L’iniziativa nasce dall’esigenza dell’esercito di disporre di leghe leggere e altamente performanti da utilizzare in contesti operativi estremi, dove la resistenza strutturale, la leggerezza e la ripetibilità del processo di stampa 3D diventano fattori determinanti.


Chi guida e finanzia il programma

Il progetto è finanziato direttamente dall’Esercito degli Stati Uniti, attraverso fondi destinati alla ricerca avanzata nei settori della difesa e della manifattura. La parte tecnica è coordinata dal Combat Capabilities Development Command (DEVCOM), che supervisiona i test e le validazioni, mentre Velo3D si occupa dello sviluppo del materiale e della sua integrazione con i sistemi Sapphire per la stampa 3D.


Caratteristiche dell’alluminio CP1

Il nuovo materiale CP1 è una lega a base di alluminio ottimizzata per il processo LPBF. I test iniziali indicano:

  • Alta resistenza meccanica anche a temperature elevate.
  • Ottima stabilità dimensionale durante il processo di stampa.
  • Ridotta tendenza alla frattura rispetto ad altre leghe di alluminio comunemente usate nell’additive manufacturing.
  • Possibilità di realizzare componenti complessi e alleggeriti, mantenendo alti standard di affidabilità.

Questo tipo di lega è pensato per superare i limiti delle classiche leghe AlSi10Mg o 7075, che presentano difficoltà nella stampa 3D a letto di polvere per problemi di microfessurazioni e gestione termica.


Applicazioni per la difesa

Secondo quanto riportato dal DEVCOM, l’alluminio CP1 sarà utilizzato per la produzione additiva di componenti destinati a:

  • Veicoli militari leggeri, dove la riduzione del peso migliora la mobilità in scenari complessi.
  • Sistemi aerospaziali militari, con particolare attenzione a droni e velivoli tattici.
  • Strutture portanti e componenti critici che richiedono un equilibrio tra leggerezza e robustezza.

La possibilità di produrre in decentramento operativo, cioè direttamente nelle basi militari avanzate, consentirebbe inoltre di ridurre i tempi di approvvigionamento e la dipendenza da catene logistiche lunghe e vulnerabili.


Il ruolo di Velo3D

Velo3D ha sviluppato la propria reputazione grazie al sistema Sapphire, che consente di stampare geometrie complesse senza la necessità di supporti tradizionali. L’azienda, con sede in California, sta puntando a rafforzare la sua posizione nel settore della difesa, fornendo soluzioni capaci di garantire ripetibilità industriale, un fattore cruciale per applicazioni militari.

L’integrazione dell’alluminio CP1 nella libreria materiali di Velo3D rappresenta un passo importante per ampliare la gamma di leghe metalliche disponibili e renderle accessibili ad applicazioni con requisiti elevati di performance.


Prospettive di sviluppo

Dopo la prima fase di validazione, il progetto prevede:

  • test di fatica a lungo termine;
  • prove in condizioni ambientali estreme (temperature, umidità, sollecitazioni meccaniche);
  • analisi di compatibilità con altri processi produttivi.

Se i risultati confermeranno le prestazioni attese, l’alluminio CP1 potrà essere reso disponibile non solo al settore militare, ma anche a mercati civili strategici come l’aerospazio commerciale, l’automotive sportivo e l’energia.


Scheda rapida del progetto

VoceDettaglio
ProgettoSviluppo lega in alluminio CP1 per additive manufacturing
Ente proponenteU.S. Army Research Laboratory – DEVCOM
Partner industrialeVelo3D (California, USA)
TecnologiaLPBF – Laser Powder Bed Fusion
MaterialeAlluminio CP1
ObiettiviComponenti leggeri, resistenti e ripetibili per applicazioni militari e aerospaziali
ApplicazioniVeicoli militari, droni, strutture portanti, aviazione tattica
Stato del progettoFase di test e validazione

Tabella comparativa tra CP1 e leghe di alluminio diffuse nella stampa 3D

CaratteristicaAlluminio CP1 (Velo3D)AlSi10MgAl 6061Al 7075
ComposizioneLega sviluppata ad hoc, base alluminio ad alta purezzaLega alluminio-silicio-magnesio (≈10% Si)Alluminio-magnesio-silicioAlluminio-zinco-magnesio-rame
Stampabilità LPBFAlta, ottimizzata per ridurre crackingBuona, tra le più usate in AMCritica: problemi di hot crackingMolto difficile da stampare, alta tendenza a cricche
Resistenza meccanicaElevata, superiore a AlSi10MgMedia, 320–340 MPaBuona, ma calo di proprietà con LPBFMolto alta, ma difficile da raggiungere in AM
Allungamento a rotturaMigliore rispetto a 6061 e 7075 in AM8–12%5–8%3–5%
Stabilità termicaBuona, con resistenza al creep migliorataLimitata, degrada sopra i 250 °CScarsa oltre 200 °CCritica sopra i 150 °C
Applicazioni principaliDifesa, aerospazio militare, droni, veicoli leggeriAutomotive, prototipazione, applicazioni genericheAutomotive, macchine utensili, parti strutturaliAerospazio tradizionale, componenti ad alta resistenza
Disponibilità commercialeIn validazione, non ancora diffusaAmpiamente disponibile in polveri AMDisponibilità limitata per AMQuasi assente in AM, usata più in tradizionale
Punti di forzaStampabilità, resistenza, duttilità, riduzione difettiFacile da processare, costo contenutoBuona saldabilità tradizionalePrestazioni top in tradizionale
CriticitàAncora in validazione, costo previsto elevatoProprietà meccaniche inferiori a 7075Difficoltà in AM, prestazioni ridottePoco adatta all’AM per cracking

6061 e 7075 sono eccellenti in produzione convenzionale, ma problematiche in additive per via della propensione al cracking e alla bassa stabilità termica.

L’alluminio CP1 nasce per superare i limiti delle leghe convenzionali (6061 e 7075) in additive manufacturing, combinando resistenza elevata e migliore duttilità con una stampabilità ottimizzata per LPBF.

Le leghe tradizionali come AlSi10Mg restano diffuse per il loro costo contenuto e facilità di lavorazione, ma non raggiungono le prestazioni richieste in ambito militare e aerospaziale.

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Di Fantasy

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