A Massa Lombarda nasce un’area di 8 ettari dedicata alla ricerca e alla sperimentazione sul 3D printing nel costruito con materiali naturali e filiere locali; prima opera: Itaca, una farm autosufficiente.
WASP (World’s Advanced Saving Project) ha presentato oggi Shamballa, un laboratorio a cielo aperto dedicato al 3D printing per l’edilizia con materiali naturali. Il sito, gestito da WASP 3D Build con Olfattiva, unisce produzione agricola e ricerca tecnologica; tra gli obiettivi dichiarati: testare sistemi Crane WASP su terra cruda e miscele naturali per edifici a bassa impronta di CO₂, sviluppare modelli energetici autonomi e definire best practice replicabili. L’apertura è prevista in primavera 2026; oggi sono stati resi noti missione, layout e prime costruzioni.
L’uso del 3D printing nell’edilizia è passato dalla prototipazione a pilot su scala reale. In Europa l’attenzione si concentra su prestazioni termo-igrometriche, comportamento sismico e normativa. WASP è tra i pionieri della stampa con terra cruda: la Crane WASP è una piattaforma modulare che consente volumi costruttivi importanti con miscele locali, riducendo trasporti e rifiuti. Shamballa formalizza anni di sperimentazioni in un campus operativo.
Novità
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Avvio del laboratorio Shamballa su 8 ettari;
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Integrazione agro-tecnica: coltivazione di 500 varietà di frutta antica e ~50.000 piante officinali, come parte di un ecosistema circolare che alimenta materiali, benessere e biodiversità;
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Primo edificio: “Itaca”, una farm autosufficiente con recupero acqua, fotovoltaico e produzione alimentare in loco;
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In programma una sala conferenze con tetto verde e infrastrutture di servizio per ospitare community e partner di ricerca.
Dettagli tecnici
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Sistema di stampa: Crane WASP, architettura modulare per la deposizione di impasti naturali (terra, paglia, fibre).
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Approccio materiale: miscele locali per minimizzare trasporti; attenzione a reologia, tempi di presa e stabilità dei cordoni per evitare collassi nelle altezze.
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Obiettivo energetico: edifici off-grid con gestione acqua/energia integrata; progettazione in funzione di sfasamento termico e comfort.
Implicazioni e impatto
Per la filiera delle costruzioni, Shamballa fornisce un banco prova per standardizzare procedure su terra cruda stampata: dalla qualifica dei mix alla validazione strutturale, fino all’integrazione impiantistica. In Italia il tema normativo resta centrale: progetti come questo aiutano a documentare prestazioni e produrre evidenze per linee guida. Sul fronte sostenibilità, il legame con la produzione agricola dimostra come un insediamento possa chiudere cicli (materiali, acqua, energia) con impatti locali misurabili. Limiti attesi: meteo, durabilità dei materiali non stabilizzati, necessità di protezione dagli agenti e cura della finitura per garantire lunga vita utile.
Prezzi e disponibilità
Non sono forniti costi del progetto; l’apertura al pubblico/partner è prevista con la cerimonia di primavera 2026. Per chi intende collaborare, la roadmap pubblicata oggi delinea le prime call su ricerca, architettura e gestione della biodiversità.
Confronto/alternative
Esistono approcci similari basati su calcestruzzo stampato o malte cementizie; la via WASP punta su materiali naturali per ridurre energia incorporata e CO₂. Il compromesso riguarda prestazioni meccaniche e curva di manutenzione; la scelta tra cemento e terra cruda dipende da clima, carichi e uso.
Con Shamballa, WASP passa da progetti dimostrativi a un campus-laboratorio che può attrarre partner industriali e istituzionali. Se le pratiche di stampa e i protocolli di prova troveranno un quadro tecnico-normativo stabile, l’edilizia in materiali naturali stampati potrà uscire dalla nicchia dei pilot e entrare in un perimetro applicativo più ampio.
