Collaborazione tra WASP e Aki Hamada Architects
Per Expo 2025 a Osaka, WASP e lo studio Aki Hamada Architects hanno realizzato un insieme di strutture completamente prodotte in 3D con materiali naturali. Il progetto include venti servizi igienici, pareti portanti, fioriere e piccoli palchi, tutti stampati con la stampante mobile Crane WASP. Questo intervento si inserisce in una serie di allestimenti precedentemente ideati da WASP per esposizioni internazionali e abitazioni ecosostenibili, con l’obiettivo di coniugare design e sostenibilità.

Scelta e preparazione dei materiali locali
La miscela utilizzata per la stampa fonde terreno locale, alghe marine come legante, paglia e argilla. Durante la fase di asciugatura e getto, il materiale è ulteriormente consolidato con ossido di magnesio, garantendo una resistenza sufficiente per un utilizzo pubblico. La base di partenza è un suolo tipico della regione giapponese, raccolto e vagliato per eliminare impurità, in modo da ottenere una consistenza uniforme e adatta alla deposizione layer by layer.

Tecnologia di stampa e processo di fabbricazione
Le strutture non sono state edificate in sito, ma realizzate in un’area di produzione controllata. I componenti sono stati suddivisi in 56 pannelli di dimensioni 93 × 30 × 120 cm, quattro grandi fioriere dal diametro di 6,2 m e un’altezza di 1,7 m, e 45 blocchi modulari. Le pareti stampate in 3D sono state poi fissate a pareti lignee attraverso un sistema di giunzione meccanica che non richiede viti metalliche, mentre per i rinforzi interni dei blocchi si è impiegata la canna di bambù, fungendo da armatura naturale.

Integrazione con elementi di servizio
I moduli destinati ai lavamani sono stati stampati come basi in argilla, successivamente abbinate a apparecchi in porcellana. L’installazione, concepita secondo un metodo a secco, non richiede malta tradizionale: ogni pezzo si incastra grazie a giunti in biopolimeri, permettendo di smontare e rimontare l’intera struttura in tempi ridotti.

Aspetto estetico e armonia con il paesaggio
La forma organica dei pannelli richiama le conformazioni rocciose presenti in Giappone: il team di WASP ha effettuato una serie di scansioni di pietre locali per definire i profili da riprodurre in scala. Le superfici irregolari e i colori terrosi mirano a creare una continuità visiva con l’ambiente circostante, esaltando la sensazione di “fuso nella natura” anziché di elemento estraneo.

Sostenibilità e riciclo delle risorse
All’interno del ciclo produttivo non si generano scarti: l’argilla in eccesso viene recuperata e reimmessa nella miscela, mentre l’energia richiesta per la cottura proviene in larga parte da fonti rinnovabili. Le fioriere e le altre componenti possono essere riutilizzate in altre esposizioni o in contesti urbani, grazie alla facilità di smontaggio e al carattere biodegradabile del materiale.

Prospettive per l’architettura additiva
Questo approccio mostra come l’architettura possa spostarsi dal concetto di volume rettangolare standard a forme più fluide e adattabili all’uso e al contesto. L’idea di costruire partendo dall’ambiente circostante, con materiali reperibili in loco e processi digitali, apre scenari in cui l’edificio nasce dalla geografia e dall’uso previsto, anziché dall’imposizione di un progetto “a priori”. Nell’orizzonte di WASP, l’integrazione tra paesaggio, necessità funzionali e produzione additiva dà vita a una nuova generazione di spazi, plasmati direttamente dalle esigenze di chi li abiterà.

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Di Fantasy

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