COMUNICATO STAMPA
WASP lancia l’Officina Ortopedica Digitale
Presentato il nuovo sistema completo messo a punto dall’azienda italiana
WASP diventa anche WASPMed e presenta la sua Officina Ortopedica Digitale.
L’azienda italiana di stampanti 3D, che ha da sempre collaborato con professionisti e player nel campo biomedicale, dal 2017 ha deciso di dedicare una parte della sua ricerca unicamente al settore. Ora, dopo un anno di intenso lavoro, WASP lancia Officina Ortopedica Digitale, un sistema completo per portare la fabbricazione digitale nell’ortopedia.
Il sistema è composto di uno scanner a colonne per l’acquisizione, una workstation per progettare gli ausili e controllare le macchine, due stampanti per realizzare gli ausili e gli innovativi materiali studiati e testati da WASP per il settore biomedicale.
Lo scanner di WASP nasce dalla necessità di avere un sistema rapido ed efficiente nell’acquisizione dei busti per la modellazione successiva dell’ausilio. Le soluzioni già esistenti sul mercato risultavano o lente e macchinose, oppure eccessivamente costose a fronte di una risoluzione non necessaria. Le quattro ottiche coordinate dal software dedicato permettono un’acquisizione veloce (>6 sec) con la risoluzione sufficiente per le necessità.
Inclusa, a collegare tutto il sistema, la potente e versatile workstation WASP. All’interno il software per il controllo dello scanner e per lo slicing. Inoltre una selezione degli strumenti open-source di utilizzo comune per la modellazione.
Ovviamente come cuore del sistema le due DeltaWASP che stampano rapidamente e in alta qualità i pezzi da realizzare. Le macchine sono dotate di tutti i sistemi più avanzati di casa WASP, dai sistemi automatici per non perdere mai le stampe fino all’interfaccia wi-fi.
La vocazione multi-materiale delle stampanti WASP si esprime al suo massimo nel biomedicale. Una scelta tra 10 materiali risolve tutte le esigenze dell’ortopedia. Dal polipropilene medicale al nylon carbonio, dal TPU antibatterico all’ABS.
Vantaggi nell’impiego di un sistema digitale
Risparmio di tempo e risorse nell’acquisizione dei calchi, eliminazione del problema dello smaltimento.
Costruzione di archivi e database dei casi clinici riutilizzabili per la visualizzazione e l’impiego.
Possibilità di intervento pressoché illimitata nella progettazione degli ausili e nelle correzioni.
Lavorazioni senza sprechi e riduzione della manodopera sul singolo pezzo.
Possibilità di affiancare gli strumenti digitali alla tecnica tradizionale
Collaborazioni
Il percorso di ricerca include i lavori con il dottor Lelio Leoncini e i suoi busti ortopedici in polipropilene, la ricerca sulle protesi craniche impiantabili del neurochirurgo Villiam Dallolio, l’esperienza con varie Ortopedie nella realizzazione di invasi e protesi estetiche in silicone.