La sostenibilità èuna partita che la stampa 3d può giocare e anche vincere
Dal 18 al 21 marzo WASP sarà al MADEexpo di Milano. Non è la prima fiera edile a cui il gruppo tutto italiano partecipa ma questa volta la BigDelta – la stampante per edilizia alta 4 metri e prototipo della 12 metri in costruzione – grazie al nuovo estrusore con ugello rotante, stamperà con vari tipi di cemento. L’obiettivo di WASP rimane però una casa sostenibile sotto ogni aspetto e altre sorprendenti novità sono in arrivo.
Il contributo che la tecnologia del 3D può offrire al settore delle costruzioni è sicuramente notevole, a partire da piccoli complementi come fontane e capitelli fino ad arrivare a vere e proprie abitazioni, di cui ridurrebbe tempi di produzione e costi. La vocazione green del team WASP è però nota fin dai suoi esordi e Massimo Moretti, fondatore del progetto, mette in guardia rispetto agli esiti dell’azione congiunta tra stampa 3D ed edilizia: “La stampa 3D è una tecnologia che offre innumerevoli vantaggi. Utilizzarla con materiali vecchi e inquinanti come il cemento rischia però di condurre a una degenerazione esponenziale: decine di case in un giorno possono essere costruite e il potenziale della stampa potrebbe essere impiegato con fini speculativi. Occorre prestare molta attenzione al tipo di ricerca che si intende portare avanti”.
WASP insomma non scende a compromessi. Il progetto della casa in argilla stampata con la tecnologia 3D rimane il centro della sperimentazione: l’obiettivo è quello di una costruzione sana per la quale si utilizzino materiali reperiti sul luogo, a costi minimi e che non lasci ruderi una volta dismessa.
L’innovazione davvero sorprendente che è attualmente allo studio, per impedire che l’argilla si ritiri seccandosi, è l’inserimento dei semi di alcune graminacee all’interno dell’impasto da stampare. Il progetto prevede che i semi delle piante assorbano l’umidità dell’argilla fino a svilupparsi e crescere, così che le loro radici costituiscano una sorta di armatura interna, completamente naturale. L’abitazione diverrà un vero e proprio giardino verticale, un habitat a misura d’uomo e sostenibile. L’inserimento dei semi sarà quindi una soluzione pratica al problema del restringimento dell’argilla: lo scopo delle radici è infatti contribuire a formare un’armatura che fissa il materiale in maniera permanente e gli consente di seccarsi senza variare eccessivamente le proprie dimensioni.
In casa WASP si stanno sperimentando alcune tipologie di piante come la gramigna rossa, una delle infestanti più conosciute al mondo. Ma è chiaro che la tipologia botanica varierà in base al tipo di territorio e di clima, perché la ricerca WASP, nel vero senso della parola, “si fa sul campo”. Questa idea di “armare le case dall’interno” utilizzando le radici, è sicuramente innovativa per quanto fantasiosa: occorre un duro lavoro da parte del team di botanici, architetti ed esperti di stampa che stanno sviluppando le prime prove.