I ricercatori dell’Università di Sydney creano un braccialetto sensore per persone con difficoltà di mano
Il dispositivo consente loro di utilizzare i controller palmari per giocare ai videogiochi.
I ricercatori della School of Computer Science dell’Università di Sydney hanno sviluppato un braccialetto con sensore stampato in 3D per consentire alle persone con problemi di mano di utilizzare i computer e giocare ai videogiochi.
Il team ha ricevuto finanziamenti dalla Cerebral Palsy Alliance e dalla Neurodisability Assist Trust per studiare come la tecnologia può essere utilizzata per aiutare le persone che convivono con la paralisi cerebrale.
COME FUNZIONA
Secondo un comunicato stampa, il braccialetto funziona rilevando sottili movimenti nel polso di un utente quando muove le dita. Dai sensori, questi movimenti vengono trasmessi tramite Bluetooth a un programma per computer che poi li interpreta, li classifica e li adatta utilizzando l’apprendimento automatico.
Le informazioni interpretate possono essere comunicate con un gioco, un’interfaccia per computer o un dispositivo intelligente.
PERCHÈ E’ IMPORTANTE
La paralisi cerebrale è un gruppo di disturbi che colpiscono la capacità di una persona di muoversi e mantenere l’equilibrio e la postura. Circa il 50% delle persone che vivono con questa condizione trova la parola difficile o impossibile, mentre i due terzi hanno difficoltà a muovere una o entrambe le braccia.
Dato che la condizione è la disabilità fisica più comune tra i bambini di tutto il mondo, è importante che i progressi tecnologici, compresa la tecnologia assistiva, siano “accessibili, personalizzabili e il più ampiamente disponibili possibile”, ha affermato Nadia Badawi, presidente della paralisi cerebrale presso Cerebral Ricerca sulla paralisi.
Stephen Lin, uno studente universitario con lode che guida il team di ricerca, ha affermato che intendono rilasciare la tecnologia dietro il braccialetto del sensore come software open source.
“L’accessibilità non dovrebbe avere un costo enorme”, ha affermato. “La nostra missione è fornire una soluzione conveniente e facile da usare per assistere le persone in tutto il mondo che convivono con disabilità. Vogliamo che questa tecnologia sia disponibile per chiunque ne abbia bisogno, motivo per cui prevediamo di rilasciarla pubblicamente senza IP”.
I ricercatori vogliono anche che il loro programma per computer venga tradotto in una versione gratuita dell’app mobile.
“Questo prezioso progetto può avere un impatto reale nell’aiutare i bambini con paralisi cerebrale a giocare, imparare ed esprimersi”, ha ulteriormente commentato Badawi.