Stampanti 3D, perché il mercato triplicherà in cinque anni
Wall Street sta cominciando a rendersi conto delle grandi opportunità della tecnologia di stampa in 3D. Il sito Usa Quartz.com riporta che l’analista Kenneth Wong di Citi ha pubblicato una nota rialzista, in cui si prevede che il mercato per la stampa 3D e relativi servizi triplicherà entro il 2018, citando stime delle aziende leader in questo settore, Stratasys e 3D Systems. Finora le dimensioni del settore sono state contenute, 1,7 miliardi dollari nel 2011, con il mercato delle stampanti 3D che ne rappresenta circa la metà.
Wong attribuisce la crescita futura a una “adozione più ampia della tecnologia sia tra i produttori industriali sia dai privati” e a un “maggiore utilizzo dei sistemi esistenti al di là dell’attuale piccola produzione digitale”. In realtà, la stampa 3D esploderà nel 2014 grazie alla scadenza di alcuni brevetti essenziali. Ben presto, non sarà necessario padroneggiare il compito (impegnativo, in termini di tempo) di imparare a modellare le cose in 3D, perché si potranno direttamente copiare dal mondo reale utilizzando efficaci scanner 3D a basso costo. Questa tecnologia permetterà anche fax 3D e una sorta di democratizzazione delle belle arti.
I materiali con cui è possibile stampare qualcosa in 3D continuano a moltiplicarsi, il più recente è proprio la carta della trazionale stampante, per non parlare dei tessuti umani. Ma non si tratta solo di materiali: si sta moltiplicando anche il modo in cui la stampa o la fabbricazione in 3D possono essere realizzate. C’è la sottrazione in 3D, ovvero il taglio di forme da blocchi di materiale, che è una tecnologia meno nota ma più matura ed è già usata per creare nuovi modelli in una produzione localizzata. Stampanti 3D azionate da gru vengono anche utilizzate per fabbricare interi edifici. Fin qui utilizzate soprattutto per la prototipazione, le parti stampate in 3D appariranno sempre di più nei prodotti finiti, comprese applicazioni complesse come i motori a razzo.
Attenzione però: secondo Quartz, il pericolo nella previsione del potenziale di stampa 3D è l’euforia, soprattutto del tipo: “la stampa 3D sostituirà le forme tradizionali di produzione”. Mentre la stampa 3D consente una personalizzazione di massa, ci sono ancora un sacco di cose che questa tecnologia non è in grado di fare. E ci sono anche applicazioni di stampa 3D interessanti che non usciranno mai dal laboratorio, come quelle per gli alimenti.
Che Wall Street si stia interessando lo dimostra anche la frequenza di fusioni e acquisizioni nel settore: la più interessante è l’acquisizione di Makerbot, il principale produttore di stampanti 3D per hobbisti, da parte di Stratasys, il produttore leader di stampanti 3D industriali. Le aziende in questo spazio devono diventare grandi o almeno restare innovative per sopravvivere, dato che è facile prevedere che tra poco arriverà dalla Cina una marea di stampanti 3D a basso costo.
da MilanoFInanza.it